La guarigione del cieco nato (GV 9, 1-41)
L’episodio della guarigione del cieco nato si trova solo nel vangelo di Giovanni, il racconto è molto ampio e ricco di particolari, è come un mare immenso in cui sono possibili diverse e impegnative esplorazioni. S. Agostino diceva che se avesse dovuto spiegarlo in tutti i suoi aspetti non gli sarebbe bastato un giorno intero. Evidentemente, S. Agostino era uno che aveva una buona vista, perché riusciva a vedere in questo episodio così tanti insegnamenti da poterne parlare per più di un giorno; noi non li vediamo perché siamo ciechi, non materialmente, ma spiritualmente.
La ragione per cui Gesù è venuto nel mondo
Se è vero, ed è vero, che siamo ciechi, allora, questo episodio dovrebbe riguardare anche noi. Infatti, Gesù dice: Io sono venuto in questo mondo, perché coloro che non vedono, vedano e quelli che vedono, diventino ciechi. Quindi, secondo il pensiero di Gesù, gli uomini si dividono in due categorie: quelli che vedono e quelli che non vedono; ma i più fortunati sono quelli che non vedono, perché sono almeno un passo avanti agli altri, in quanto possono, se vogliono, beneficiare della ragione per cui Gesù è venuto nel mondo: perché coloro che non vedono, vedano. Mentre, quelli che vedono, devono prima diventare ciechi per poi essere guariti da Gesù e riacquistare la vista. Detto in altri termini, quelli che vedono, in realtà credono di vedere, ma non vedono veramente, e se insistono a dire che ci vedono la loro cecità rimane: Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: "Noi vediamo", il vostro peccato rimane.
Ci sono dunque i vedenti e i non vedenti, ma cosa vedono gli uni e cosa non vedono gli altri? I vedenti guariti vedono Gesù, mentre i non vedenti non lo vedono. Il fine che Gesù si propone nel guarire il cieco nato è che giunga a riconoscerlo come suo Signore, e così diventi figlio della luce (Gv 12, 36); infatti, Giovanni racconta che dopo essere andato a lavarsi alla piscina di Sìloe e aver acquistato la vista, Gesù lo interroga: «Tu, credi nel Figlio dell'uomo?». Egli rispose: «E chi è, Signore, perché io creda in lui?». Gli disse Gesù: «Lo hai visto: è colui che parla con te». Ed egli disse: «Credo, Signore!». E si prostrò dinanzi a lui. In questo dialogo vediamo anche che Gesù utilizza l’espressione Figlio dell’uomo per riferirsi indirettamente a sé stesso.
L’ostinazione dei farisei
Giovanni ci mostra inoltre l’ostinazione dei farisei nel non voler riconoscere il miracolo nel cieco guarito; infatti, cercano vergognosamente mille pretesti per non credere a quanto è accaduto: interrogano a più riprese colui che era cieco, interrogano i suoi genitori, vogliono sapere ogni cosa, ma non con retta intenzione; dicono che Gesù è un peccatore in quanto, secondo loro, guarire di sabato è peccato gravissimo; il cieco guarito è insultato, scacciato dalla loro presenza e dalla sinagoga; tutto per non arrendersi alle evidenze, le quali condurrebbero a riconoscere Gesù come inviato di Dio e Salvatore, e proprio in questo consiste la loro cecità: non voler vedere Gesù; anche se presuntuosamente dicono: “Noi vediamo”, “Noi sappiamo”, “Sei nato tutto nei peccati e insegni a noi?”. Ma come potevano vedere se erano così ostili alla Luce, tanto da fare di tutto per spegnerla?
Gesù dice di sé stesso: Finché io sono nel mondo, sono la luce del mondo; non è quindi possibile vedere alcunché se non nella sua luce, lo dice bene il salmo: Alla tua luce vediamo la luce (Sal 35, 10). C’è quindi un’enorme differenza fra vedere Gesù o non vederlo, chi lo vede è nella luce, vede bene e sa dove va, ma chi non lo vede brancola nel buio e non sa dove va, rischia così di fare molto male a sé stesso e agli altri, tanto più male quanto più è convinto di vedere bene.
Gesù vede la cecità dell’uomo
Anche questo episodio è un condensato dell’opera della redenzione: Gesù passando vide un uomo cieco dalla nascita. Gesù vede lo stato in cui si trovano gli uomini, allora passa per questo mondo con il desiderio di salvarli; tutti gli uomini, fin dalla nascita, sono come ciechi che giacciono nelle tenebre e nell’ombra della morte (Lc 1, 79), hanno perso l’amicizia con Dio, non lo riconoscono più, non lo comprendono e si fanno del male a vicenda: tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio (Rm 3, 23); Chi ama suo fratello, dimora nella luce e non v'è in lui occasione di inciampo. Ma chi odia suo fratello è nelle tenebre, cammina nelle tenebre e non sa dove va, perché le tenebre hanno accecato i suoi occhi (1Gv 2, 10-11). Da notare che Gesù guarisce non perché il cieco lo supplica, come altre volte è accaduto, ma di sua iniziativa opera la guarigione; il cieco non chiede niente, non supplica, non si rende nemmeno conto che Gesù sta passando, è Gesù che passando lo vede. Essendo cieco e mendicante, è particolarmente adatto a rappresentare lo stato in cui si trova l’umanità. L’uomo che onestamente si interroga e accetta di togliersi le maschere, deve riconoscere di non vedere bene le cose che veramente contano, ossia la ragione e il fine della sua esistenza, cosa c’è o non c’è dopo la morte, come mai il suo desiderio di vita si scontra con la certezza della morte, cosa veramente vuole Dio da noi, perché ingiustizie, malvagità e orrori, da secoli, devastano singoli, comunità, nazioni, e non si trovano rimedi, anzi, ogni presunto rimedio peggiora le cose?… In profondità, ogni uomo è un mendicante di senso, di amore, di luce, di qualche motivo per non disperare.
Uno strano modo di guarire
Gesù passa per guarire ogni malattia e illuminare ogni oscurità, ma il suo modo di guarire è piuttosto strano: sputa per terra, fa del fango con la saliva, spalma il fango sugli occhi del cieco e gli dice: «Va' a lavarti nella piscina di Sìloe», che significa Inviato. Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva. Fin qui, il cieco non ha detto una parola, si è semplicemente lasciato fare, ha ubbidito ed è guarito. Evidentemente, quelle di Gesù sono azioni simboliche di cui non è facilissimo cogliere il significato, appunto perché partecipiamo alla cecità che affligge ogni uomo, e la difficoltà che abbiamo nel comprendere, questa e altre azioni di Gesù, ne è la conferma.
È strano e paradossale mettere del fango sugli occhi di uno che non ci vede, più che a guarire l’azione sembra adatta a peggiorare le cose. Tuttavia il cieco non protesta, ma ubbidisce, e così dovremmo fare anche noi tutte le volte in cui non capiamo quello che il Signore sta facendo nella nostra vita, soprattutto quando agisce in modo completamente opposto a quello che ci aspetteremmo.
Forse, considerare un processo di guarigione a livello fisico può aiutarci a comprendere. Se uno non sente nessun dolore, e non ha nessun disturbo, difficilmente andrà dal medico, ma quando sente male subito corre da lui, perché desidera guarire, e a tal fine è disposto a fare quanto il medico gli prescriverà. Il guaio è che molto spesso la nostra anima è malata senza sapere di esserlo, pur essendo ciechi siamo convinti di vederci bene, allora, il fango che Gesù spalma sugli occhi ha lo scopo di renderci consapevoli della cecità, nessuno può pretendere di vedere bene con del fango sugli occhi: io sono venuto… perché… quelli che vedono diventino ciechi; il fango rappresenta quindi la malattia a cui porre rimedio, ma non può esserci rimedio senza consapevolezza della malattia e senza desiderio di guarigione, il rimedio sarà poi nel seguire le indicazioni del medico, il quale dice: Va' a lavarti nella piscina di Sìloe. Quindi, la guarigione non è immediata, richiede ubbidienza e perseveranza, esige un certo cammino con ancora il fango sugli occhi.
Ma non è per niente scontato che noi lasciamo libero Gesù di spalmarci il fango sugli occhi, ci difendiamo da lui alimentando l’illusione di non essere affatto ciechi, il fango sugli occhi da fastidio e fa male, eppure Gesù, per guarirci, deve a volte darci fastidio e farci male. In questi casi il nostro comportamento è come quello di chi prende un antidolorifico pur di non andare dal dentista o dal chirurgo; troppo spesso preferiamo attenuare i sintomi anziché curare la malattia.
Ma se riconosciamo la nostra cecità, e questo avviene se non rimuoviamo il fastidio e il dolore per non vedere bene il senso della nostra vita, del progetto di Dio, del suo modo di governare la storia del mondo e la nostra, il senso delle sue parole, delle sue esigenze, il senso di certi fatti dolorosi… allora il Signore ci prescrive il rimedio di andare a lavarci in una certa piscina alimentata da un’acqua speciale. L’andare alla piscina con ancora il fango sugli occhi serve a provare, sia la sincerità del nostro desiderio di guarigione, sia la nostra docilità nell’ubbidire alle indicazioni del medico. Se ad esempio, dopo alcuni passi, ci fermassimo alla prima fontana e con quell’acqua ci togliessimo il fango dagli occhi, non guariremmo affatto.
L’acqua della grazia e il suo surrogato
La piscina da cui attingere l’acqua che veramente ha il potere di togliere il fango dai nostri occhi è sempre Gesù, il quale ha un’acqua viva (Gv 4, 10) capace sia di dissetare, sia di curare ogni malattia, è lui l’Inviato del Padre per la nostra salvezza, e noi dobbiamo lavarci con l’acqua della piscina che ha nome: Inviato; ma Gesù è presente nella Chiesa e agisce in essa con i suoi sacramenti. La grazia che riceviamo dai sacramenti è come un’acqua che a poco a poco lava i nostri occhi; solo la grazia ha il potere di eliminare il fango che ci impedisce di vedere ogni cosa secondo i pensieri di Dio.
Ma noi siamo dei fenomeni tali che riusciamo anche a vanificare l’azione della grazia, perché, lungo il cammino che conduce alla piscina di Sìloe, cediamo alla tentazione delle fontane che dicono: “Prendi la nostra acqua e lavati con quella”. Questo accade quando pensiamo che sia più comodo e meno doloroso “vedere” ogni cosa secondo il pensiero del mondo. Comodamente seduti sui nostri divani ci lasciamo lavare dall’acqua che sgorga abbondante e assordante da ogni mezzo di comunicazione; ciechi come siamo non ci accorgiamo dell’enorme potere che hanno coloro che gestiscono questi mezzi, nel formare la nostra vista, ossia nel deformare il nostro modo di pensare, di giudicare, di comprendere la realtà. L’acqua delle fontane è dannosa e pericolosa in quanto trasmette la sensazione di vedere bene e di star bene, infatti vediamo bene, ma secondo il pensiero del mondo, non secondo il pensiero di Cristo (1Cor 2, 16); quando uno crede di vedere, non ha più un desiderio efficace della luce di Cristo, così, vanifica molto il potere dei sacramenti e rimane più a lungo nelle tenebre. L’acqua delle fontane ci da la sensazione di stare bene, ma come può star bene un drogato sotto l’effetto della droga. Qualche buon cristiano potrebbe dire: Siamo [forse] ciechi anche noi?… Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: "Noi vediamo", il vostro peccato rimane. Come abbiamo già osservato, secondo Gesù ci sono solo due categorie possibili: coloro che non vedono, sono quelli che lui vuole guarire, e coloro che credono di vedere, e questi Gesù li farà diventare ciechi: Io sono venuto… perché… quelli che vedono, diventino ciechi; quindi, noi, a quale delle due categorie apparteniamo?
Un problema troppo difficile
All’inizio dell’episodio i discepoli interrogano il loro Maestro: Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco? Rispose Gesù: Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è perché in lui siano manifestate le opere di Dio. Questo è un pensiero di Gesù rispetto al quale siamo completamente ciechi. Molti sono completamente indifferenti ai problemi che suscitano queste parole e non “vedono”: né la loro importanza, né la loro complessità, né la profondità della risposta di Gesù; altri preferiscono non porsi troppe domande, potrebbe essere pericoloso. Un altro segno della nostra cecità è che, nella varietà di spiegazioni che ascoltiamo, non siamo in grado di distinguere bene: quelle vere, quelle insufficienti, quelle completamente erronee. Un esempio di spiegazione insufficiente è: “Il cieco nato ha dato a Gesù l’opportunità di manifestare le opere di Dio”, è vero, ma la spiegazione è incompleta perché non dice nulla sulla causa che ha prodotto la cecità in quell’uomo, ed è quello che volevano sapere i discepoli; per questo San Tommaso d’Aquino dice che: “Questa interpretazione non è giusta” e argomenta ampiamente su tutta la questione.
Ma trattare come si deve la domanda dei discepoli e la risposta di Gesù, seguendo le convincenti argomentazioni di S. Tommaso, è superiore alle forze e alla luce di chi ha cercato di balbettare qualcosa intorno a questo episodio. Per chi, giustamente, desiderasse comprendere di più, il rimedio è sempre quello indicato da Gesù, ossia, camminare con il fango sugli occhi fino alla piscina si Sìloe, vale a dire: accettare il fastidio e il dolore di non capire, non eliminare il fastidio e il dolore dimenticando il problema o accogliendo spiegazioni errate o insoddisfacenti, pazientare e perseverare, anche a lungo, fino a quando l’acqua della grazia farà cadere il fango dai nostri occhi; non meritano infatti la luce coloro che non dimostrano di volere la Luce.
La Santa Vergine ci aiuti a seguire le indicazioni di suo Figlio perché i nostri occhi siano guariti.
- ----- † -----
-
22-08-2024 - L'emorroissa e la figlia di Giàiro (Mc 5, 21-43)
Due storie che riguardano anche noi
- ----- Fine Anno A ↓ -----
-
26-11-2023 - Verrà nella gloria (Mt 25, 31-46)
A separare le pecore dalle capre
-
19-11-2023 - Il talento nascosto (Mt 25, 14-30)
Chi lo nasconde sarà Gettato fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti
-
12-11-2023 - Stoltezza e saggezza (Mt 25, 1-13)
Il saggio si salva e lo stolto si perde
-
05-11-2023 - L’ipocrisia al potere (Mt 23, 1-12)
E l'antidoto indicato da Gesù
-
29-10-2023 - I due comandamenti (Mt 22, 34-40)
Non siamo stati noi ad amare Dio
-
22-10-2023 - Dare a Dio e a Cesare (Mt 22, 15-21)
A cesare i tributi e a Dio il cuore
-
15-10-2023 - Un invito rifiutato (Mt 22, 1-14)
E le sue conseguenze...
-
08-10-2023 - La follia umana... (Mt 21, 33-43)
E quella divina...
-
01-10-2023 - Facili parole... (Mt 21, 28-32)
Cosa significa: Lavorare nella vigna?
-
24-09-2023 - Operai dell'ultima ora (Mt 20, 1-16)
La fortuna di avere un padrone "ingiusto"
-
17-09-2023 - Siamo debitori (Mt 18, 21-35)
Ciascuno di noi è un debito vivente nei confronti di Dio
-
10-09-2023 - Se il tuo fratello commetterà una colpa (Mt 18, 15-20)
Gesù non sta parlando ai semplici fedeli, e la colpa non è contro il singolo fedele
-
03-09-2023 - Un malinteso ricorrente (Mt 16, 21-27)
I nostri pensieri e quelli di Gesù il più delle volte sono in conflitto
-
27-08-2023 - Discepoli sotto esame (Mt 16, 13-20)
Interrogati su Gesù
-
20-08-2023 - Una donna che ha capito (Mt 15, 21-28)
Il cuore di Gesù
-
13-08-2023 - Tempesta sul lago (Mt 14, 22-33)
E Colui che può placarla
-
06-08-2023 - La trasfigurazione (Mt 17, 1-9)
Per quelli che seguono Gesù sul monte
-
30-07-2023 - Tesori nascosti (Mt 13, 44-52)
Che attendono di essere scoperti
-
23-07-2023 - Un nemico ha fatto questo (Mt 13, 24-43)
Se c'è un nemico, c'è anche qualche pericolo
-
16-07-2023 - Il seme e il terreno (Mt 13, 1-23)
Che cosa ci comunica la Parola di Dio?...
-
09-07-2023 - Cose nascoste ai sapienti (Mt 11, 25-30)
Ma rivelate ai piccoli
-
02-07-2023 - Perdere e trovare la vita (Mt 10, 37-42)
Un'offerta scontata da non perdere
-
25-06-2023 - Non abbiate paura (Mt 10, 26-33)
Se non di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l'anima e il corpo
-
18-06-2023 - Pecore senza pastore (Mt 9, 36 - 10, 8)
La disgrazia di non avere un pastore
-
11-06-2023 - Chi mangia me vivrà per me (Gv 6, 51-56)
E io lo risusciterò nell'ultimo giorno
-
04-06-2023 - Dio ha tanto amato il mondo (Gv 3, 16-18)
Ma il mondo come risponde all'amore di Dio?...
-
28-05-2023 - Un dono per discernere (Gv 20, 19-23)
Il peccatore che non può essere perdonato
-
21-05-2023 - Andarono sul monte... (Mt 28, 16-20)
E videro Gesù risorto
-
14-05-2023 - Se mi amate osserverete... (Gv 14, 15-21)
Perseverare nell'amore non è scontato per nessuno
-
07-05-2023 - Non sia turbato il vostro cuore (Gv 14, 1-12)
Parole per coloro che sono turbati dal Mistero delle Tenebre
-
30-04-2023 - Non capirono di che cosa parlava loro (Gv 10, 1-10)
Ciò che succede spesso anche a noi
-
23-04-2023 - Lungo il cammino Gesù si fa vicino (Lc 24, 13-35)
E prepara la sua manifestazione
-
16-04-2023 - Dal timore alla gioia (Gv 20, 19-31)
Solo Gesù può operare questo passaggio
-
09-04-2023 - Un sepolcro vuoto (Gv 20, 1-10)
Perché hanno portato via il Signore o perché è risorto?...
-
02-04-2023 - Cristo crocifisso e risorto (Mt 26, 14-27, 66)
Agnello immolato fin dalla fondazione del mondo
-
26-03-2023 - La La risurrezione di Lazzaro (Gv 11, 1-45)
Figura della risurrezione di Gesù
-
19-03-2023 - La guarigione del cieco nato (GV 9, 1-41)
Uno strano modo di guarire
-
12-03-2023 - Dammi da bere (Gv 4, 5-42)
L'acqua che ha in mente Gesù e quella che abbiamo in mente noi
-
05-03-2023 - Gesù trasfigurato (Mt 17, 1-9)
La gloria per cui siamo fatti
-
26-02-2023 - Le tentazioni di Gesù (Mt 4, 1-11)
E la tentazione dei progenitori
-
19-02-2023 - Fu detto, ma io vi dico (Mt 5, 38-48)
Amare come Gesù ama
-
12-02-2023 - Sono venuto a dare compimento (Mt 5, 17-37)
Gesù è il compimento della legge
-
05-02-2023 - Sale e luce (Mt 5, 13-16)
Il rischio di perdere sapore e di diventare tenebra
-
29-01-2023 - Gesù salì sul monte (Mt 5, 1-12a)
E proclama le beatitudini
-
22-01-2023 - A Cafarnao (Mt 4, 12-23)
Gesù chiama quattro fratelli
-
15-01-2023 - Ecco l'Agnello di Dio (Gv 1, 19-34)
Colui che toglie il peccato del mondo!
-
08-01-2023 - Gesù è battezzato da Giovanni (Mt 3, 13-17)
Perché conviene adempiere ogni giustizia
-
01-01-2023 - Maria madre di Dio (Lc 2, 16-21)
I paradossi di Dio rischiano di non dirci nulla
-
25-12-2022 - La luce splende nelle tenebre (Gv 1, 1-18)
Una gioia è promessa a coloro che sono oppressi dalle tenebre
-
18-12-2022 - La prova dell’uomo giusto (Mt 1, 18-24)
Giuseppe può comprendere e aiutare chi è nella prova
-
11-12-2022 - Sei tu colui che deve venire? (Mt 11, 2-11)
Quando non si comprende l'agire di Dio
-
04-12-2022 - Giovanni Battista (Mt 3, 1-12)
Il profeta di cui avremmo bisogno
-
27-11-2022 - La venuta del Figlio dell'uomo (Mt 24, 37-44)
Ci sono quelli che l'attendono e quelli che l'ignorano
- ----- Inizio Anno A ↑ -----
- ----- Fine Anno C ↓ -------
-
20-11-2022 - La festa di Cristo Re (Lc 23, 35-43)
Perché ha compiuto una grande impresa
-
13-11-2022 - Gesù profeta di sventure (Lc 21, 5-19)
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita
-
06-11-2022 - Gesù risponde ai Sadducei (Lc 20, 27-38)
Alcuni aspetti della vita futura
-
30-10-2022 - Zaccheo incontra Gesù (Lc 19, 1-10)
E la sua vita cambia
-
23-10-2022 - Giusti o ingiusti (Lc 18, 9-14)
A noi decidere da che parte stare
-
16-10-2022 - Gridare giorno e notte (Lc 18, 1-8)
Per essere prontamente esauditi
-
09-10-2022 - Il grido a cui Gesù risponde (Lc 17, 11-19)
Ma noi non sappiamo gridare
-
02-10-2022 - Non abbiamo fede (Lc 17, 5-10)
Neanche quanto un granello di senape
-
25-09-2022 - Delitto e castigo (Lc 16, 19-31)
Il ricco gaudente uccide sia sé stesso, sia Lazzaro
-
18-09-2022 - Una strana parabola (Lc 16, 1-13)
L'amministratore disonesto lodato per la sua astuzia
-
11-09-2022 - Peccatori e pubblicani o scribi e farisei? (Lc 15, 1-10)
L'inevitabile scelta
-
04-09-2022 - Impossibili imprese (Lc 14 25-33)
La costruzione della torre e la guerra dei re
-
28-08-2022 - Umiltà radicale (Lc 14, 1. 7-14)
Dell'ultimo posto che nessuno vuole
-
21-08-2022 - Due possibili esiti (Lc 13, 22-30)
Ognuno sceglie liberamente dove andare
-
14-08-2022 - Fuoco sulla terra (Lc 12, 49-53)
E noi vorremmo che il fuoco non bruci
-
07-08-2022 - Beato chi rimane sveglio nella notte (Lc 12, 35-40)
Non si troverà con la casa scassinata
-
31-07-2022 - La ricerca della ricchezza (Lc 12, 13-21)
Quella che dura e quella che non dura
-
24-07-2022 - La via angusta della preghiera (Lc 11, 1-13)
Ciò che accade a un discepolo che prega
-
17-07-2022 - La parte che non sarà tolta (Lc 10, 38-42)
E quella che dovrà essere tolta
-
10-07-2022 - Fa' questo e vivrai (Lc 10, 25-37)
Non una vita qualunque, ma quella di Dio stesso
-
03-07-2022 - È vicino a voi il Regno di Dio (Lc 10,1-12. 17-20)
Alcuni accolgono il suo Re, altri lo respingono
-
26-06-2022 - Un amore esclusivo (Lc 9, 51-62)
E le sue esigenze
-
19-06-2022 - Ho ricevuto quello che vi ho trasmesso (1Cor 11, 23-26)
Ciò che solo un amore folle può fare
-
12-06-2022 - Non siete capaci di portarne il peso (Gv 16, 12-15)
Il peso della gloria a cui siamo chiamati
-
05-06-2022 - Un'impresa trinitaria (Gv 14, 15-16. 23b-26)
Amare come Gesù ama
-
29-05-2022 - Di questo voi siete testimoni (Lc 24, 46-53)
Uno di questi è padre Kolbe
-
22-05-2022 - Se uno mi ama... (Gv 14, 23-29)
Ascoltare le parole e osservare la parola
-
15-05-2022 - L’impossibile comandamento (Gv 13, 31-33A. 34-35)
La soluzione di Teresina di Lisieux
-
08-05-2022 - Il buon pastore (Gv 10, 27-30)
E il cattivo pastore
-
01-05-2022 - Quella notte non presero nulla (Gv 21, 1-14)
La via stretta del fallimento
-
24-04-2022 - Per timore dei Giudei (Gv 20, 19-31)
Un timore giustificato
-
17-04-2022 - Il mistero della risurrezione di Gesù (Gv 20, 1-9)
Non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti
-
10-04-2022 - Il mistero della passione di Gesù (Lc 22, 14-23, 56)
Ossia, della creatura che uccide il suo Creatore
-
03-04-2022 - L’adultera perdonata (Gv 8, 1-11)
Figura dell'umanità che tradisce il suo Dio
-
27-03-2022 - Il figlio prodigo (Lc 15, 11-32)
La festa dopo la grande impresa
-
20-03-2022 - Se non vi convertite, perirete (Lc 13, 1-9)
La causa profonda delle tragedie
-
13-03-2022 - La trasfigurazione di Gesù (Lc 9, 28b - 36)
Destinati alla gloria dell'intimità con Dio
-
06-03-2022 - Gesù è tentato nel deserto (Lc 4, 1-13)
Il mistero della tentazione
-
27-02-2022 - L’occhio, la trave e la pagliuzza (Lc 6, 39-45)
Diventare come il Maestro
-
20-02-2022 - La carità fraterna (Lc 6, 27-38)
Illusioni e realismo
-
13-02-2022 - Le beatitudini (Lc 6, 17. 20-26)
I tesori che non sappiamo di avere
-
06-02-2022 - La pesca miracolosa (Lc 5, 1-11)
Un lavoro in due tempi
-
30-01-2022 - Tentativo di deicidio (Lc 4, 21-30)
Annuncio di ciò che accadrà
-
23-01-2022 - Gesù nella sinagoga di Nazaret (Lc 1, 1-4; 4, 14-21)
Annuncia la sua missione
-
16-01-2022 - Le nozze di Cana (Gv 2, 1-11)
Una miracolosa trasformazione che ci riguarda
-
09-01-2022 - Il battesimo di Gesù (Lc 3, 15-16. 21-22)
Figura di ciò che ci attende
-
02-01-2022 - La luce splende nelle tenebre (Gv 1, 1-18)
E le tenebre non l’hanno vinta ...
-
26-12-2021 - Gesù ritrovato nel tempio (Lc 2, 41-52)
Quando i santi non comprendono
-
19-12-2021 - Maria visita Elisabetta (Lc 1, 39-45)
Figura della sollecitudine di Dio per ogni uomo
-
12-12-2021 - Battesimo con l’acqua e con il fuoco (Lc 3, 10-18)
Perché l'uomo possa partecipare al banchetto
-
05-12-2021 - Il grido del profeta (Lc 3, 1-6)
Perché l'uomo ritorni sulla retta via
-
28-11-2021 - Un nuovo anno liturgico
Per cercare di comprendere il progetto di Dio
- ----- Inizio Anno C ↑ -------
- ----- Fine Anno B ↓ ---------
-
21-11-2021 - Cristo Re
Re che muore per salvare il suo popolo
-
14-11-2021 - I tempi della fine
Quando non si può più mentire
-
07-11-2021 - La vedova di Sarèpta
La desolazione di chi ha perso l'amore
-
31-10-2021 - Oltre i comandamenti
Lo sguardo di Gesù
-
24-10-2021 - Bartimeo, cieco e mendicante
Sperare contro ogni speranza
-
17-10-2021 - Il grande Incompreso
La gloria secondo Dio e secondo noi
-
10-10-2021 - Il giovane ricco e noi
Dio non ci ama per scherzo, dona tutto e chiede tutto
-
03-10-2021 - Se non diventerete come i bambini
Diventare piccoli perché Dio possa farci grandi
-
26-09-2021 - Idee ristrette
I nostri pensieri e quelli di Dio
-
19-09-2021 - Il rischio di non voler comprendere
Quando Gesù ci interpella sul mistero del peccato
-
12-09-2021 - Chi è Gesù?...
Un mistero non accessibile alle sole forze umane
-
05-09-2021 - Un caso di malattia incurabile
Che relazione c'è fra il sordomuto e noi?
-
29-08-2021 - Osservare le regole per nascondere scomode verità
Da chi vogliamo essere salvati: dalle "regole" o da Gesù?
-
22-08-2021 - Il rischio di abbandonare Gesù
Se non diventerete come i bambini...
-
15-08-2021 - La Donna vestita di sole e il Drago rosso
Lo stridente contrasto da cui non conviene distogliere lo sguardo
-
08-08-2021 - Quando l’uomo di Dio non ne può più…
Ciò che può accadere a ognuno di noi
-
01-08-2021 - Come dall’Egitto alla Terra Promessa
"Fare" o "lasciarsi fare"?
-
25-07-2021 - Il segno della moltiplicazione dei pani
Il pane prodotto dagli uomini e quello donato da Dio
-
18-07-2021 - Come pecore senza pastore
Similitudine e diversità con la situazione attuale
-
11-07-2021 - Perché esiste tutto ciò che esiste?
Un progetto folle
-
07-07-2021 - L'inevitabile tempesta
Il grido di Pietro quando affonda
-
04-07-2021 - Il profeta Ezechiele, Gesù e noi
Il profeta inviato a una genìa di ribelli...
-
27-06-2021 - L'emorroissa e la figlia di Giàiro
Due episodi utili a comprendere ciò che stiamo vivendo
- ----- Anno B ↑ ---------
- ------------- O -------------
-
03-01-2021 - Quando è nato Gesù?… Riflessioni affettive
Circola la voce che Gesù non sia nato il 25 dicembre!
-
11-06-2020 - Dio punisce o non punisce?…
È più buono un Dio che punisce o un Dio che non punisce?
-
09-08-2018 - Buona o cattiva Novella?!...
Perché ad annunciare Gesù si rischia la vita?...
-
02-01-2018 - Pensieri sul Natale
Per Gesù, Giuseppe e Maria non c'è posto fra gli uomini...
-
26-12-2017 - Auguri di Natale
Perché gioire a Natale?!... Perché Gesù nasce in una stalla?!...
-
18-01-2017 - L'enfer c'est les autres
Se l'inferno sono gli altri è perché la possibilità dell'inferno è anche nel nostro cuore...
-
07-02-2016 - Giustizia e Misericordia
Qual è la condizione necessaria per ottenere misericordia?...
-
28-06-2015 - Il mistero della Sindone e noi...
Le vicende della nostra vita terrena lasciano impressi, come sulla Sindone, dei segni di difficile comprensione.
-
28-06-2015 - Perché il vangelo non ci dice niente?!... (Gv 3, 16-21)
Benedetti o maledetti?!...
-
02-10-2014 - Parabola dei chiamati a lavorare nella vigna (Mt 20, 1-16)
Sintesi - L'ingiustizia di Dio è la nostra fortuna!!!
-
21-01-2013 - Fuga e lotta con Dio ... 2/2
Una via più lunga e una più breve ...
-
18-11-2012 - Fuga e lotta con Dio ... 1/2
Chi è più credibile? ...
-
16-07-2011 - Il gioco disonesto della menzogna
E' naturale credere vera qualsiasi affermazione, ma ...
-
02-05-2011 - Credenti o creduloni?...
L'inevitabilità dell'atto di fede - Diventarte credibili
-
03-03-2011 - Come nei romanzi gialli ...
Analogie con la ricerca della felicità
NOTA: Se vuoi stampare le riflessioni, verranno automaticamente esclusi: l'intestazione, le immagini, i menu e il piè di pagina. X
-
Ultimo aggiornamento 09-01-2024
Meditazione sul libro di Giobbe (Capitoli: 1-42)
La santità di Giobbe - Un principio di giustizia violato - Le due fasi della prova di Giobbe - La protesta di Giobbe - Gli amici di Giobbe - L’inizio di una disputa infuocata - La paura di Dio - Come può essere giusto un uomo davanti a Dio? - Giobbe fa saltare i nervi ai suoi amici ...
-
Il perdono che non può essere concesso (Gv 20, 22-23)
A chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete resteranno non rimessi - che cos'è il peccato? - scoperta di alcuni paradossi - l'abominio del peccato originale - l’appuntamento a cui non possiamo mancare
-
La parabola dei talenti (Mt 25, 13-30 || Lc 19, 11-28) - IIa parte
Il bisogno di amare - poco e molto, storia in due tempi - le paure del servo malvagio - l’oscuramento della ragione - Dio non ci chiede più di quanto possiamo dare - chi è umile accetta di farsi aiutare - la possibilità della perdizione - tentativo di riflessione sull’inferno - come evitare la perdizione
-
La parabola dei talenti (Mt 25, 13-30 || Lc 19, 11-28) - Ia parte
Un compito difficile - Ciò che non vorremmo sentire - Il rischio di un malinteso - Cosa si aspetta il padrone dai suoi servi - Il problema del vero bene dell’uomo - Prima il poco, poi il molto
-
La parabola del ricco epulone e del povero Lazzaro
Cristo giudica il ricco malvagio - Un caso di impenitenza finale - Esame dei sentimenti del ricco - Il pensiero di Santa Caterina da Siena - La parabola nell’opera di Maria Valtorta - Più di un morto che risuscita...
-
Le riche épulon et le pauvre Lazare
Le Christ juge le mauvais riche - Un cas d’impénitence finale - Examen des sentiments du riche - La pensée de Sainte Catherine de Sienne - La parabole dans l'œuvre de Maria Valtorta - Plus qu’un mort qui ressuscite...
-
Come mai questo tempo non sapete valutarlo?
Difficoltà di valutare il senso del tempo - Un compito troppo difficile - L’invito inascoltato - L’inevitabile combattimento.
-
Aprì loro la mente per comprendere le scritture
Non è così facile comprendere le Scritture - Il centro delle Scritture - Un progetto singolare - Non è una questione di belle parole.
-
Come gli antichi profeti - L'osservazione di Marco - Senza vie di scampo - L'attacco - Il contrattacco - Sacerdoti, scribi e noi.
-
Gesù esamina Pietro sull'amore
Le domande di Gesù - Le risposte di Pietro - Pietro abbandonato dal Signore - Nato per fare il capo - Teresina di Lisieux e don Divo Barsotti.
-
Gli invitati al banchetto di nozze - 2
Il re cerca altri commensali - Un invito accolto con poco entusiasmo - Situazioni impossibili - Due volte indegni - Un pericolo mortale.
-
Gli invitati al banchetto di nozze - 1
Un racconto paradossale e drammatico - Ci bastano le feste umane - Come si uccidono i messaggeri di Dio - Apparente ingiustizia.
-
Quando Dio resiste alla preghiera ... (Lc 11, 5-13)
Non ho nulla da offrirgli - Un singolare amico - Non conosciamo noi stessi - Fatti per un altro mondo ...
-
La parabola degli operai nella vigna (Mt 20, 1-16)
Difficoltà di comprendere un comportamento ingiusto - Ingiustizia che torna a nostro favore - Chi consola questa parabola.
Consapevole che le meditazioni proposte non sono che incerti balbettii, faccio appello alla carità del lettore perché vengano accolte con benevolenza. In fondo, davanti a Dio, siamo tutti dei bambini bisognosi di imparare a parlare l'unica lingua che si parli nel suo Regno, la lingua dell'amore.
NOTA: Se vuoi stampare le meditazioni, verranno automaticamente esclusi: l'intestazione, le immagini, i menu e il piè di pagina. X