Meditazioni sul Vangelo

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Med. br53

Il grido del profeta (Lc 3, 1-6)

Prima di incontrare il suo Salvatore l’uomo deve diventare consapevole di averne bisogno, per questo ci vuole un tempo di preparazione. Giovanni Battista è il profeta che prepara Israele a incontrare Gesù. L’impresa è impegnativa sia per il profeta, sia per il popolo, sia per noi, perché dobbiamo accettare un “battesimo”, ossia un’immersione nella consapevolezza di due dati di fatto: il primo è che l’umanità sta percorrendo vie tortuose che la allontanano sempre più da Dio, e il secondo è che, come conseguenza di questo allontanamento, si accumulano sulla faccia della terra montagne di peccato, ossia di offese sempre più gravi fatte a Dio e al prossimo; questo non può non generare tribolazioni a non finire. Noi, essendo solidali con un’umanità molto peccatrice ne subiamo i condizionamenti, siamo così facilmente indotti a peccare, e spesso lo facciamo senza nemmeno rendercene conto. Anche ai nostri giorni avremmo bisogno di un profeta che gridi nel deserto di questo mondo arido e inospitale: “Convertitevi, smettete di percorrere le vie tortuose che vi allontanano da Dio, invertite la rotta e ritornate a lui”; Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri. Sembra invece che in questo tempo di grande calamità, … anche il profeta e il sacerdote si aggirino per il paese e non sanno che cosa fare (Ger 14, 18).

In ogni caso, la prima preparazione della via, perché noi possiamo andare verso il Signore e lui possa venire verso di noi, è riconoscere che ci siamo inoltrati in un labirinto tale di vie tortuose che ci siamo persi, la confusione regna nelle nostre menti e l’angoscia nei nostri cuori rendendoli duri e cattivi. Non è possibile fare l’economia di questa dolorosa presa di coscienza, perché il Salvatore viene per i malati, non per i sani, viene per salvarci dalla confusione, dall’angoscia, dalla durezza di cuore…; lui solo è la Luce del mondo, il Medico che sana ogni malattia, la Misericordia che perdona ogni peccatore pentito. Il salmista ci incoraggia suggerendoci come pregare in questa situazione: Invocami nel giorno della sventura: ti salverò e tu mi darai gloria (Sal 49, 15).

Quando l’uomo non respinge la luce che gli mostra la sua poco brillante situazione e tenta giustamente di fare qualcosa per invertire la rotta, per raddrizzare i suoi sentieri, per essere retto nei pensieri e nelle azioni, scopre ben presto di trovarsi impegnato in un’impresa molto ardua, perché il suo stato è talmente grave, le sue forze talmente deboli, la strada da percorrere talmente lunga, che lo scoraggiamento rischia di vanificare i tentativi intrapresi per camminare su retti sentieri. Un po’ come Pietro che incomincia a camminare sulle acque, ma poi sprofonda impaurito dalla violenza del vento (Mt 14, 29-30); o come chi mette mano all’aratro e poi si volge indietro (Lc 9, 62).

Se però facciamo attenzione alle parole del profeta Isaia, che caratterizzano anche la predicazione di Giovanni Battista, troviamo un motivo di speranza, infatti, mentre nella prima parte del richiamo ci sono due verbi all’imperativo: preparate, raddrizzate, per indicare ciò che dobbiamo fare noi, nella seconda parte i verbi sono nella forma passiva, e indicano ciò che Dio farà per noi: Ogni burrone sarà riempito, ogni monte e ogni colle sarà abbassato; le vie tortuose diventeranno diritte e quelle impervie spianate; come a dire: non noi, ma il Signore colmerà il vuoto grande come un burrone che fa inquieto il nostro cuore, il Signore spianerà le montagne e le colline dei nostri peccati, il Signore ci darà la forza per camminare sulla via della rettitudine e ci farà progredire sulla via della perfezione. Le vie dell’umiltà e della carità hanno poi un’estensione e una profondità tali che, più si procede, più ci si scopre principianti e più si è bisognosi di perdono. In questo lavoro, la nostra parte consiste soprattutto nel faticare molto e concludere poco, poi, quando il Signore lo riterrà opportuno, verrà a colmare i burroni, ad abbassare i monti, a raddrizzare le vie tortuose, e, alla fine: Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio (Lc 3, 1-6).

Maria, a cui è sempre bene affidare ogni cosa, ci ottenga le grazie necessarie per giungere felicemente al termine del cammino.

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Meditazioni  Info
  • Ultimo aggiornamento 09-01-2024

    Meditazione sul libro di Giobbe (Capitoli: 1-42)

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  • Il perdono che non può essere concesso (Gv 20, 22-23)

    A chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete resteranno non rimessi - che cos'è il peccato? - scoperta di alcuni paradossi - l'abominio del peccato originale - l’appuntamento a cui non possiamo mancare

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    Il bisogno di amare - poco e molto, storia in due tempi - le paure del servo malvagio - l’oscuramento della ragione - Dio non ci chiede più di quanto possiamo dare - chi è umile accetta di farsi aiutare - la possibilità della perdizione - tentativo di riflessione sull’inferno - come evitare la perdizione

  • La parabola dei talenti (Mt 25, 13-30 || Lc 19, 11-28) - Ia parte

    Un compito difficile - Ciò che non vorremmo sentire - Il rischio di un malinteso - Cosa si aspetta il padrone dai suoi servi - Il problema del vero bene dell’uomo - Prima il poco, poi il molto

  • La parabola del ricco epulone e del povero Lazzaro

    Cristo giudica il ricco malvagio - Un caso di impenitenza finale - Esame dei sentimenti del ricco - Il pensiero di Santa Caterina da Siena - La parabola nell’opera di Maria Valtorta - Più di un morto che risuscita...

  • Le riche épulon et le pauvre Lazare Francese

    Le Christ juge le mauvais riche - Un cas d’impénitence finale - Examen des sentiments du riche - La pensée de Sainte Catherine de Sienne - La parabole dans l'œuvre de Maria Valtorta - Plus qu’un mort qui ressuscite...

  • Come mai questo tempo non sapete valutarlo?

    Difficoltà di valutare il senso del tempo - Un compito troppo difficile - L’invito inascoltato - L’inevitabile combattimento.

  • Aprì loro la mente per comprendere le scritture

    Non è così facile comprendere le Scritture - Il centro delle Scritture - Un progetto singolare - Non è una questione di belle parole.

  • Il fico maledetto

    Come gli antichi profeti - L'osservazione di Marco - Senza vie di scampo - L'attacco - Il contrattacco - Sacerdoti, scribi e noi.

  • Gesù esamina Pietro sull'amore

    Le domande di Gesù - Le risposte di Pietro - Pietro abbandonato dal Signore - Nato per fare il capo - Teresina di Lisieux e don Divo Barsotti.

  • Gli invitati al banchetto di nozze - 2

    Il re cerca altri commensali - Un invito accolto con poco entusiasmo - Situazioni impossibili - Due volte indegni - Un pericolo mortale.

  • Gli invitati al banchetto di nozze - 1

    Un racconto paradossale e drammatico - Ci bastano le feste umane - Come si uccidono i messaggeri di Dio - Apparente ingiustizia.

  • Quando Dio resiste alla preghiera ... (Lc 11, 5-13)

    Non ho nulla da offrirgli - Un singolare amico - Non conosciamo noi stessi - Fatti per un altro mondo ...

  • La parabola degli operai nella vigna (Mt 20, 1-16)

    Difficoltà  di comprendere un comportamento ingiusto - Ingiustizia che torna a nostro favore - Chi consola questa parabola.

Consapevole che le meditazioni proposte non sono che incerti balbettii, faccio appello alla carità  del lettore perché vengano accolte con benevolenza. In fondo, davanti a Dio, siamo tutti dei bambini bisognosi di imparare a parlare l'unica lingua che si parli nel suo Regno, la lingua dell'amore.

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