LA PARABOLA DEI TALENTI - Ia PARTE
(Mt 25, 13-30 || Lc 19, 11-28)
Dice don Divo Barsotti: “Il vangelo è cosa difficile a capirsi oltreché a praticarsi”; e Santa Teresina di Lisieux, dottore della Chiesa, rincara la dose: “Oh, gl’insegnamenti di Gesù, come sono contrari ai sentimenti della natura! Senza il soccorso della grazia sarebbe impossibile non solamente metterli in pratica, bensì anche capirli” (Man C 1, 301). La Sacra Scrittura poi non dice certo il contrario, infatti ci avverte: I miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie… Quanto il cielo sovrasta la terra, tanto le mie vie sovrastano le vostre vie, i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri (Is 55, 8-9).
Un compito difficile
Quindi, siccome le parabole esprimono vari aspetti del pensiero di Dio, cercare di comprendere una parabola è un compito che fa tremare i polsi, soprattutto se non si vogliono evitare certi aspetti paradossali e sconcertanti che nella Parola di Dio non mancano mai. Il compito è veramente arduo senza il soccorso della grazia, anche perché assomigliamo un po’ alle talpe che vivono sempre sottoterra, se si affacciano alla luce del sole questa da loro fastidio, così vedono meno della metà di quello che c’è da vedere e quello che vedono è pure confuso.
Perché allora impegnare tempo e fatica per comprendere le parabole se la fatica è tanta e l’esito incerto? Perché un giorno verrà in cui dovremmo regolare i conti con un padrone che miete dove non ha seminato e raccoglie dove non ha sparso e l’esito della verifica non è affatto scontato che sia secondo le nostre superficiali e ottimistiche aspettative; l’esito dipenderà dal nostro impegno nel far fruttare i talenti ricevuti, ma anche una parabola è un talento che abbiamo ricevuto in dono ed è bene cercare di farlo fruttare.
Il fatto di esistere richiede inoltre che si cerchi il senso dell’esistenza che ci è stata data, ma questo senso non lo possiamo trovare se non ci rivolgiamo a colui che ha dato l’esistenza a tutto ciò che esiste. Le parabole sono allora un aiuto potente offerto agli uomini perché possano scoprire il senso del loro esistere, il senso che è secondo il pensiero di Dio, non quello elaborato dalle nostre incerte e strampalate filosofie.
Tutti abbiamo una filosofia, perché tutti governiamo la nostra esistenza in base a ciò che di essa ci sembra di capire, secondo ciò che riteniamo giusto o sbagliato e in vista delle mete che vogliamo raggiungere. Ora, la nostra comprensione della vita può essere più o meno in accordo con il progetto di Colui che ha voluto il mondo e le sue leggi; più i nostri pensieri sono in disaccordo con i pensieri di Dio, più andremo incontro a spiacevoli e dolorose sorprese, è quindi saggio fare il possibile per cercare di comprendere i pensieri, i gusti, i comportamenti, le ironie di Dio. La cosa è possibile perché lui a tutti, secondo le capacità di ciascuno, dona i suoi beni; nessuno potrà lamentarsi nel giorno della resa dei conti, perché ognuno ha quanto occorre perché a suo tempo possa prendere parte alla gioia del suo padrone.
Ciò che non vorremmo sentire
Purtroppo, la parabola dei talenti dice anche ciò che le nostre orecchie preferirebbero non sentire, ossia che non tutti fanno buon uso dei beni ricevuti e per questo non potranno, per loro colpa, prendere parte alla gioia del loro padrone. Questo aspetto della parabola è generalmente trascurato e poco approfondito, il che è molto male perché se del progetto di Dio non consideriamo il problema della possibile perdizione o dell’inferno, è difficile che ci attiveremo per evitare questa possibilità. Ora la parabola mostra che un servo, quindi ognuno di noi, quando il padrone ritorna dopo molto tempo per chiedere conto dell’operato di tutti, può rivelarsi di fatto malvagio, pigro, inutile; e la sorte di chi si trova in questo stato è di essere gettato fuori nelle tenebre dov’è pianto e stridore di denti.
Ma prima di proseguire nelle riflessioni riassumiamo brevemente la parabola che troviamo nel vangelo di Matteo.
Dei servi ricevono dal loro padrone una certa somma di denaro, poi il padrone parte e se ne va lontano per molto tempo. Ritornerà, ma non precisa il giorno. Quando ritorna esamina i servi sul loro operato; dall’esame emerge che alcuni hanno operato bene in quanto hanno fatto rendere e aumentato il capitale, ma uno non ha fatto nulla per aumentare il capitale, anzi si è impegnato a fondo per renderlo improduttivo; gli uni ricevono allora un premio al di là delle loro attese, mentre chi non ha operato bene è severamente punito, è espulso dalla casa del padrone. Infine, il talento recuperato da chi non lo aveva fatto fruttare è dato a chi aveva dieci talenti.
Così stanno le cose secondo il progetto di Dio, questo il senso della vita dell’uomo e ciò che Dio si aspetta da noi. Il guaio è che questo progetto rischia di non essere troppo gradito. A questo proposito il cardinale Giacomo Biffi osservava: “Gli ascoltatori che rifiutano l’annuncio evangelico, di solito non è perché non lo capiscono; è perché non gli piace”. Ma che cos’è che può non piacere nella parabola su cui stiamo riflettendo?... Ad esempio, il fatto di essere servi, perché ogni servo ha necessariamente un padrone, il che significa dover accettare di essere secondi e non primi, significa dipendere in tutto dalla volontà di un altro; noi invece vorremmo essere primi e non secondi, vorremmo fare sempre di testa nostra e non ubbidire alla volontà di un altro. È inoltre normale che a dei servi siano richiesti compiti che sono a volte molto contrari alla loro volontà. Un altro aspetto che può essere sgradito è quello di dover affrontare un esame; se poi siamo avvisati che c’è anche la possibilità della bocciatura, il nostro disagio aumenta ancora. Altra cosa che non ci piace è la severità della punizione per chi non supera l’esame; noi, che ci illudiamo di essere discretamente buoni e misericordiosi, vorremmo rinnovare all’infinito la possibilità di un esame di riparazione in modo che tutti si possano salvare, ma questo dimostra solo che non comprendiamo né la giustizia dell’esaminatore, né la gravità della colpa di chi non supera l’esame, né la grandiosità del progetto di Dio; se poi ci attacchiamo troppo ai nostri giudizi, rischiamo di scivolare a poco a poco nella disubbidienza e nella ribellione. Allora il Signore insiste nel suo avvertimento: “State attenti, siate ubbidienti, perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri, le mie vie non sono le vostre vie” …
Il rischio di un malinteso
C’è in noi una tendenza molto più grave di quello che immaginiamo, ed è quella di voler forzare i pensieri di Dio in modo che si adattino ai nostri corti pensieri; si genera allora un malinteso e una lotta drammatica fra Dio e noi. L’evangelista Luca nel raccontare la stessa parabola mette chiaramente in evidenza questo dramma. Lì il Signore dice che il padrone era un uomo di nobile famiglia destinato a diventare re, ma c’erano dei cittadini che non volevano affatto avere un re, ed erano tanto determinati e ostinati da esprimere pubblicamente la loro contrarietà, mandarono dietro di lui una delegazione a dire: ‘Non vogliamo che costui venga a regnare su di noi’. Il Signore precisa che tale iniziativa era frutto del loro odio: I suoi cittadini lo odiavano. A tanto può giungere la malvagità di chi non accetta la regalità di Cristo, di chi non accetta di vivere secondo le sue leggi, ma vuole assolutamente vivere secondo le proprie leggi.
Tutti siamo chiamati a una scelta fondamentale: voglio vivere secondo un mio progetto di vita oppure voglio accogliere il progetto di Dio? Il Signore ci invita ad essere saggi e a scegliere bene, altrimenti assomigliamo a quel re che con diecimila uomini vuole vincerne uno che ne ha ventimila, se insiste nella sua stoltezza andrà incontro a una sconfitta certa; la sconfitta certa è la morte eterna: E quei nemici, che non volevano che io diventassi loro re, conduceteli qui e uccideteli davanti a me (Lc 19, 27).
Sono parole dure dette da Gesù nel Nuovo Testamento, parole che dovrebbero suscitare un certo disagio e un certo timore, ma noi che vogliamo ad ogni costo fuggire i disagi e non abbiamo il coraggio di affrontare il timore provocato da certe parole, ci illudiamo di rimediare al disagio trascurandolo o tappandoci le orecchie per non sentire certi discorsi. Chi adotta questi atteggiamenti assomiglia al servo che per paura va a nascondere sottoterra il talento ricevuto, perché rende inefficace la luce contenuta nella Parola di Dio, ma quando ritornerà il padrone saranno i nostri poveri stratagemmi a rivelarsi inefficaci.
Cosa si aspetta il padrone dai suoi servi
Proviamo ora a riflettere sugli aspetti meno problematici della parabola, ossia su come dovrebbe normalmente comportarsi chi riceve un dono e un compito dal suo padrone. Dando ai servi i suoi beni il padrone si aspetta che questi dopo un certo tempo aumentino; la cosa accadrà se i servi si impegneranno a farli crescere; più intelligenza e impegno metteranno più riusciranno a moltiplicare i beni ricevuti. Il risultato dipende quindi sia dall’impegno dei servi, sia dalla quantità dei beni ricevuti.
È bene considerare inoltre che i beni del padrone è come se contenessero un dinamismo e delle potenzialità simili ai semi, e come i semi chiedono di svilupparsi, di espandersi, di crescere. Questo è l’andamento normale della vita umana e tutti lo possiamo facilmente constatare.
Ognuno di noi nasce in una famiglia dotata di un certo numero di beni, la famiglia poi risiede in un territorio e in una nazione che offre opportunità e risorse più o meno grandi, accade così che a partire dalle risorse a disposizione, ognuno attiva intelligenza ed energie per migliorare la propria condizione di vita.
Questa legge della crescita è presente ovunque c’è vita. Ad esempio, l’aumento delle conoscenze scientifiche nella fisica, nella chimica, nella biologia … produce effetti stupefacenti nella realizzazione e diffusione di soluzioni tecnologiche sempre più utili e ingegnose. Non molto tempo fa non avevamo né la luce, né l’acqua in casa, ora abbiamo molto di più; abbiamo la possibilità di vedere ciò che accade in tutto il mondo, di andare facilmente in tutto il mondo, di comunicare con tutto il mondo, di usufruire di beni prodotti in tutto il mondo …
Il problema del vero bene dell’uomo
Vediamo in questo esempio una proprietà del bene quando cresce, esso tende a diffondersi così che un numero sempre maggiore di persone possa goderne. La parabola dice allora che ad ogni uomo, secondo le sue capacità e secondo la quantità dei doni ricevuti, è data la possibilità di far crescere il bene intorno a sé. Il compito dell’uomo espresso in questi termini ottiene generalmente ampio consenso. Le cose si complicano, e di parecchio, quando ci chiediamo: ma che cos’è il vero bene dell’uomo? La risposta si può dividere in due parti, la prima abbastanza semplice, ma la seconda molto meno.
È sicuramente chiaro e semplice per tutti constatare che è bene per l’uomo avere cibo per nutrire il corpo, vestiti per coprirlo, una casa per proteggerlo e un lavoro che consenta di procurarsi e produrre questi beni. Ma l’uomo non è solo corpo, ha anche una parte spirituale molto più misteriosa, e questa ha esigenze che richiedono non poca intelligenza e fatica per essere soddisfatte. Occuparsi della parte spirituale dell’uomo è però un’impresa che non molti intraprendono e una volta intrapresa non molti perseverano fino alla fine. Dobbiamo Allora chiederci, ma in che cosa consiste questa impresa? Per cercare la risposta possiamo guardare qualcuno che perseverando ha terminato con successo l’impresa. Chi possiamo guardare? - Simeone - E chi è costui? Uno che giunto al termine della vita, e non prima, ha potuto esclamare: “Ora la mia impresa è terminata, solo ora la mia vita acquista un senso pieno, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, hanno visto la luce del mondo”. “I miei occhi hanno visto”, ecco un’esigenza fondamentale della nostra parte spirituale: vedere.
Come gli occhi fisici vedono tutte le cose intorno a noi, così la nostra intelligenza ha un bisogno vitale di conoscere la verità di tutte le cose, ha un bisogno vitale di ricercare “il senso di tutto ciò in cui si imbatte”, perché “senza un significato”, alla lunga “diventa insopportabile anche il piacere”, come efficacemente osservava il cardinale Giacomo Biffi.
Possiamo così dire che un aspetto dell’impegno richiesto per aumentare i beni ricevuti, consiste nel cercare seriamente il senso di ogni cosa. In primo luogo, il senso del mistero che ognuno di noi è; ossia il senso dei paradossi che, più o meno consapevolmente, ci interpellano e ci inquietano perché resistono a troppo facili soluzioni. Ad esempio, come conciliare la nostra aspirazione alla vita e la certezza della morte? Come conciliare il nostro desiderio di infinito per cui mai niente ci basta, con l’esperienza del limite e della noia? Perché la pienezza di vita o di felicità a cui aspiriamo sempre ci sfugge? Perché scopriamo di essere cattivi pur volendo essere buoni? Perché invece del trionfo della giustizia vediamo prevalere la furbizia, la mediocrità, la corruzione? Perché i malvagi godono e i buoni soffrono? Perché il male assume a volte proporzioni intollerabili?...
Di fronte a questi interrogativi, rischiamo di fare come il servo malvagio della parabola se per paura li andiamo a nascondere sottoterra, ma non sarà possibile nasconderli sempre, un giorno verrà in cui saranno riportati in piena luce.
Uno dei motivi per cui la realtà è complessa è perché è opera di Dio, e le opere di Dio non sono opere di poco valore, non sono opere scontate e immediatamente comprensibili, se però facciamo qualche sforzo per comprenderne l’altezza, l'ampiezza, la profondità, il fine, allora rendiamo omaggio a Dio, perché il nostro impegno dice che la sua opera non ci è indifferente. A questo proposito il card. Giacomo Biffi osserva: “Pensare è più che altro anelare alla verità; è più che altro implorare la luce. Pensare, in fondo, è pregare”.
Ma senza una ricerca seria e personale sul mistero dell’esistenza non troveremo mai delle risposte, Gesù e le sue parole non ci diranno assolutamente nulla e il vangelo rimarrà un libro sigillato, per questo il Signore ci supplica: Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto (Mt 7, 7-8). Troppo presto ci illudiamo di capire la vita e di comprendere il cristianesimo, ricordiamoci di Simeone, solo alla fine dei suoi giorni gli è stato dato di “vedere”. Prima bisogna trafficare i talenti, prima dobbiamo dimostrarci fedeli nel poco perché il Signore possa darci potere su molto.
Prima il poco, poi il molto
Ma che cos’è questo poco e che cos’è questo molto? Seguendo lo sviluppo della riflessione possiamo dire che il poco è il tempo delle domande o della ricerca, e il molto è il tempo delle risposte; il poco è il tempo del travaglio e il molto il tempo del premio; il poco è il tempo dell’imperfezione e della tensione verso un qualcosa di più che non sappiamo precisare, e il molto è il tempo in cui il Signore ci rivelerà e ci darà ciò per cui siamo stati pensati; ma non può esserci premio senza fatica, non può esserci risposta senza domanda, e non può esserci pienezza di vita senza anelito alla vita. Le risposte che ora possiamo trovare sono vere risposte nella misura in cui aprono a domande ancora più profonde; la bellezza che riusciamo a trovare, il bene che riusciamo a ricevere e a diffondere sono solo primizie, stimoli, segnali per spingerci a desiderare molto di più.
Ascoltiamo in proposito la parola di un maestro: “La vita presente non è la vita della realizzazione. Viviamo soltanto per imparare a desiderare la vita”. E a proposito della conoscenza: “Il cristiano deve sempre sapere che ogni formulazione del mistero che è affidata alla Chiesa, è soltanto appena un accenno” (don Divo Barsotti).
È bene riflettere e assimilare queste cose per non illuderci e confondere i tempi; per non confondere la premessa con la conclusione, per non pretendere dall’imperfezione degli inizi ciò che è riservato alla perfezione della fine in cui godremo quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo (1Cor 2, 9).
Il segno che stiamo trafficando bene i talenti della nostra intelligenza è quando cresce la consapevolezza della vastità dei misteri in cui siamo immersi, per cui, più comprendiamo e meno comprendiamo. “La migliore conoscenza di Dio è questo senso, questo riconoscimento di una nostra ignoranza” (don Divo Barsotti). Detto ancora in altri termini: quando i nostri interrogativi giungono a essere tali da non ammettere altra risposta se non la visione di Dio, allora stiamo procedendo bene, perché la risposta al nostro anelito alla Verità sarà: servo buono e fedele … prendi parte alla gioia del tuo padrone.
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22-08-2024 - L'emorroissa e la figlia di Giàiro (Mc 5, 21-43)
Due storie che riguardano anche noi
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26-11-2023 - Verrà nella gloria (Mt 25, 31-46)
A separare le pecore dalle capre
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19-11-2023 - Il talento nascosto (Mt 25, 14-30)
Chi lo nasconde sarà Gettato fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti
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12-11-2023 - Stoltezza e saggezza (Mt 25, 1-13)
Il saggio si salva e lo stolto si perde
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05-11-2023 - L’ipocrisia al potere (Mt 23, 1-12)
E l'antidoto indicato da Gesù
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29-10-2023 - I due comandamenti (Mt 22, 34-40)
Non siamo stati noi ad amare Dio
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22-10-2023 - Dare a Dio e a Cesare (Mt 22, 15-21)
A cesare i tributi e a Dio il cuore
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15-10-2023 - Un invito rifiutato (Mt 22, 1-14)
E le sue conseguenze...
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08-10-2023 - La follia umana... (Mt 21, 33-43)
E quella divina...
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01-10-2023 - Facili parole... (Mt 21, 28-32)
Cosa significa: Lavorare nella vigna?
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24-09-2023 - Operai dell'ultima ora (Mt 20, 1-16)
La fortuna di avere un padrone "ingiusto"
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17-09-2023 - Siamo debitori (Mt 18, 21-35)
Ciascuno di noi è un debito vivente nei confronti di Dio
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10-09-2023 - Se il tuo fratello commetterà una colpa (Mt 18, 15-20)
Gesù non sta parlando ai semplici fedeli, e la colpa non è contro il singolo fedele
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03-09-2023 - Un malinteso ricorrente (Mt 16, 21-27)
I nostri pensieri e quelli di Gesù il più delle volte sono in conflitto
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27-08-2023 - Discepoli sotto esame (Mt 16, 13-20)
Interrogati su Gesù
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20-08-2023 - Una donna che ha capito (Mt 15, 21-28)
Il cuore di Gesù
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13-08-2023 - Tempesta sul lago (Mt 14, 22-33)
E Colui che può placarla
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06-08-2023 - La trasfigurazione (Mt 17, 1-9)
Per quelli che seguono Gesù sul monte
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30-07-2023 - Tesori nascosti (Mt 13, 44-52)
Che attendono di essere scoperti
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23-07-2023 - Un nemico ha fatto questo (Mt 13, 24-43)
Se c'è un nemico, c'è anche qualche pericolo
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16-07-2023 - Il seme e il terreno (Mt 13, 1-23)
Che cosa ci comunica la Parola di Dio?...
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09-07-2023 - Cose nascoste ai sapienti (Mt 11, 25-30)
Ma rivelate ai piccoli
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02-07-2023 - Perdere e trovare la vita (Mt 10, 37-42)
Un'offerta scontata da non perdere
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25-06-2023 - Non abbiate paura (Mt 10, 26-33)
Se non di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l'anima e il corpo
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18-06-2023 - Pecore senza pastore (Mt 9, 36 - 10, 8)
La disgrazia di non avere un pastore
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11-06-2023 - Chi mangia me vivrà per me (Gv 6, 51-56)
E io lo risusciterò nell'ultimo giorno
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04-06-2023 - Dio ha tanto amato il mondo (Gv 3, 16-18)
Ma il mondo come risponde all'amore di Dio?...
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28-05-2023 - Un dono per discernere (Gv 20, 19-23)
Il peccatore che non può essere perdonato
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21-05-2023 - Andarono sul monte... (Mt 28, 16-20)
E videro Gesù risorto
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14-05-2023 - Se mi amate osserverete... (Gv 14, 15-21)
Perseverare nell'amore non è scontato per nessuno
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07-05-2023 - Non sia turbato il vostro cuore (Gv 14, 1-12)
Parole per coloro che sono turbati dal Mistero delle Tenebre
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30-04-2023 - Non capirono di che cosa parlava loro (Gv 10, 1-10)
Ciò che succede spesso anche a noi
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23-04-2023 - Lungo il cammino Gesù si fa vicino (Lc 24, 13-35)
E prepara la sua manifestazione
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16-04-2023 - Dal timore alla gioia (Gv 20, 19-31)
Solo Gesù può operare questo passaggio
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09-04-2023 - Un sepolcro vuoto (Gv 20, 1-10)
Perché hanno portato via il Signore o perché è risorto?...
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02-04-2023 - Cristo crocifisso e risorto (Mt 26, 14-27, 66)
Agnello immolato fin dalla fondazione del mondo
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26-03-2023 - La La risurrezione di Lazzaro (Gv 11, 1-45)
Figura della risurrezione di Gesù
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19-03-2023 - La guarigione del cieco nato (GV 9, 1-41)
Uno strano modo di guarire
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12-03-2023 - Dammi da bere (Gv 4, 5-42)
L'acqua che ha in mente Gesù e quella che abbiamo in mente noi
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05-03-2023 - Gesù trasfigurato (Mt 17, 1-9)
La gloria per cui siamo fatti
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26-02-2023 - Le tentazioni di Gesù (Mt 4, 1-11)
E la tentazione dei progenitori
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19-02-2023 - Fu detto, ma io vi dico (Mt 5, 38-48)
Amare come Gesù ama
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12-02-2023 - Sono venuto a dare compimento (Mt 5, 17-37)
Gesù è il compimento della legge
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05-02-2023 - Sale e luce (Mt 5, 13-16)
Il rischio di perdere sapore e di diventare tenebra
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29-01-2023 - Gesù salì sul monte (Mt 5, 1-12a)
E proclama le beatitudini
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22-01-2023 - A Cafarnao (Mt 4, 12-23)
Gesù chiama quattro fratelli
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15-01-2023 - Ecco l'Agnello di Dio (Gv 1, 19-34)
Colui che toglie il peccato del mondo!
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08-01-2023 - Gesù è battezzato da Giovanni (Mt 3, 13-17)
Perché conviene adempiere ogni giustizia
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01-01-2023 - Maria madre di Dio (Lc 2, 16-21)
I paradossi di Dio rischiano di non dirci nulla
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25-12-2022 - La luce splende nelle tenebre (Gv 1, 1-18)
Una gioia è promessa a coloro che sono oppressi dalle tenebre
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18-12-2022 - La prova dell’uomo giusto (Mt 1, 18-24)
Giuseppe può comprendere e aiutare chi è nella prova
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11-12-2022 - Sei tu colui che deve venire? (Mt 11, 2-11)
Quando non si comprende l'agire di Dio
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04-12-2022 - Giovanni Battista (Mt 3, 1-12)
Il profeta di cui avremmo bisogno
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27-11-2022 - La venuta del Figlio dell'uomo (Mt 24, 37-44)
Ci sono quelli che l'attendono e quelli che l'ignorano
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- ----- Fine Anno C ↓ -------
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20-11-2022 - La festa di Cristo Re (Lc 23, 35-43)
Perché ha compiuto una grande impresa
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13-11-2022 - Gesù profeta di sventure (Lc 21, 5-19)
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita
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06-11-2022 - Gesù risponde ai Sadducei (Lc 20, 27-38)
Alcuni aspetti della vita futura
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30-10-2022 - Zaccheo incontra Gesù (Lc 19, 1-10)
E la sua vita cambia
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23-10-2022 - Giusti o ingiusti (Lc 18, 9-14)
A noi decidere da che parte stare
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16-10-2022 - Gridare giorno e notte (Lc 18, 1-8)
Per essere prontamente esauditi
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09-10-2022 - Il grido a cui Gesù risponde (Lc 17, 11-19)
Ma noi non sappiamo gridare
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02-10-2022 - Non abbiamo fede (Lc 17, 5-10)
Neanche quanto un granello di senape
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25-09-2022 - Delitto e castigo (Lc 16, 19-31)
Il ricco gaudente uccide sia sé stesso, sia Lazzaro
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18-09-2022 - Una strana parabola (Lc 16, 1-13)
L'amministratore disonesto lodato per la sua astuzia
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11-09-2022 - Peccatori e pubblicani o scribi e farisei? (Lc 15, 1-10)
L'inevitabile scelta
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04-09-2022 - Impossibili imprese (Lc 14 25-33)
La costruzione della torre e la guerra dei re
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28-08-2022 - Umiltà radicale (Lc 14, 1. 7-14)
Dell'ultimo posto che nessuno vuole
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21-08-2022 - Due possibili esiti (Lc 13, 22-30)
Ognuno sceglie liberamente dove andare
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14-08-2022 - Fuoco sulla terra (Lc 12, 49-53)
E noi vorremmo che il fuoco non bruci
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07-08-2022 - Beato chi rimane sveglio nella notte (Lc 12, 35-40)
Non si troverà con la casa scassinata
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31-07-2022 - La ricerca della ricchezza (Lc 12, 13-21)
Quella che dura e quella che non dura
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24-07-2022 - La via angusta della preghiera (Lc 11, 1-13)
Ciò che accade a un discepolo che prega
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17-07-2022 - La parte che non sarà tolta (Lc 10, 38-42)
E quella che dovrà essere tolta
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10-07-2022 - Fa' questo e vivrai (Lc 10, 25-37)
Non una vita qualunque, ma quella di Dio stesso
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03-07-2022 - È vicino a voi il Regno di Dio (Lc 10,1-12. 17-20)
Alcuni accolgono il suo Re, altri lo respingono
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26-06-2022 - Un amore esclusivo (Lc 9, 51-62)
E le sue esigenze
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19-06-2022 - Ho ricevuto quello che vi ho trasmesso (1Cor 11, 23-26)
Ciò che solo un amore folle può fare
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12-06-2022 - Non siete capaci di portarne il peso (Gv 16, 12-15)
Il peso della gloria a cui siamo chiamati
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05-06-2022 - Un'impresa trinitaria (Gv 14, 15-16. 23b-26)
Amare come Gesù ama
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29-05-2022 - Di questo voi siete testimoni (Lc 24, 46-53)
Uno di questi è padre Kolbe
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22-05-2022 - Se uno mi ama... (Gv 14, 23-29)
Ascoltare le parole e osservare la parola
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15-05-2022 - L’impossibile comandamento (Gv 13, 31-33A. 34-35)
La soluzione di Teresina di Lisieux
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08-05-2022 - Il buon pastore (Gv 10, 27-30)
E il cattivo pastore
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01-05-2022 - Quella notte non presero nulla (Gv 21, 1-14)
La via stretta del fallimento
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24-04-2022 - Per timore dei Giudei (Gv 20, 19-31)
Un timore giustificato
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17-04-2022 - Il mistero della risurrezione di Gesù (Gv 20, 1-9)
Non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti
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10-04-2022 - Il mistero della passione di Gesù (Lc 22, 14-23, 56)
Ossia, della creatura che uccide il suo Creatore
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03-04-2022 - L’adultera perdonata (Gv 8, 1-11)
Figura dell'umanità che tradisce il suo Dio
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27-03-2022 - Il figlio prodigo (Lc 15, 11-32)
La festa dopo la grande impresa
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20-03-2022 - Se non vi convertite, perirete (Lc 13, 1-9)
La causa profonda delle tragedie
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13-03-2022 - La trasfigurazione di Gesù (Lc 9, 28b - 36)
Destinati alla gloria dell'intimità con Dio
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06-03-2022 - Gesù è tentato nel deserto (Lc 4, 1-13)
Il mistero della tentazione
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27-02-2022 - L’occhio, la trave e la pagliuzza (Lc 6, 39-45)
Diventare come il Maestro
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20-02-2022 - La carità fraterna (Lc 6, 27-38)
Illusioni e realismo
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13-02-2022 - Le beatitudini (Lc 6, 17. 20-26)
I tesori che non sappiamo di avere
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06-02-2022 - La pesca miracolosa (Lc 5, 1-11)
Un lavoro in due tempi
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30-01-2022 - Tentativo di deicidio (Lc 4, 21-30)
Annuncio di ciò che accadrà
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23-01-2022 - Gesù nella sinagoga di Nazaret (Lc 1, 1-4; 4, 14-21)
Annuncia la sua missione
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16-01-2022 - Le nozze di Cana (Gv 2, 1-11)
Una miracolosa trasformazione che ci riguarda
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09-01-2022 - Il battesimo di Gesù (Lc 3, 15-16. 21-22)
Figura di ciò che ci attende
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02-01-2022 - La luce splende nelle tenebre (Gv 1, 1-18)
E le tenebre non l’hanno vinta ...
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26-12-2021 - Gesù ritrovato nel tempio (Lc 2, 41-52)
Quando i santi non comprendono
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19-12-2021 - Maria visita Elisabetta (Lc 1, 39-45)
Figura della sollecitudine di Dio per ogni uomo
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12-12-2021 - Battesimo con l’acqua e con il fuoco (Lc 3, 10-18)
Perché l'uomo possa partecipare al banchetto
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05-12-2021 - Il grido del profeta (Lc 3, 1-6)
Perché l'uomo ritorni sulla retta via
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28-11-2021 - Un nuovo anno liturgico
Per cercare di comprendere il progetto di Dio
- ----- Inizio Anno C ↑ -------
- ----- Fine Anno B ↓ ---------
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21-11-2021 - Cristo Re
Re che muore per salvare il suo popolo
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14-11-2021 - I tempi della fine
Quando non si può più mentire
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07-11-2021 - La vedova di Sarèpta
La desolazione di chi ha perso l'amore
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31-10-2021 - Oltre i comandamenti
Lo sguardo di Gesù
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24-10-2021 - Bartimeo, cieco e mendicante
Sperare contro ogni speranza
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17-10-2021 - Il grande Incompreso
La gloria secondo Dio e secondo noi
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10-10-2021 - Il giovane ricco e noi
Dio non ci ama per scherzo, dona tutto e chiede tutto
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03-10-2021 - Se non diventerete come i bambini
Diventare piccoli perché Dio possa farci grandi
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26-09-2021 - Idee ristrette
I nostri pensieri e quelli di Dio
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19-09-2021 - Il rischio di non voler comprendere
Quando Gesù ci interpella sul mistero del peccato
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12-09-2021 - Chi è Gesù?...
Un mistero non accessibile alle sole forze umane
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05-09-2021 - Un caso di malattia incurabile
Che relazione c'è fra il sordomuto e noi?
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29-08-2021 - Osservare le regole per nascondere scomode verità
Da chi vogliamo essere salvati: dalle "regole" o da Gesù?
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22-08-2021 - Il rischio di abbandonare Gesù
Se non diventerete come i bambini...
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15-08-2021 - La Donna vestita di sole e il Drago rosso
Lo stridente contrasto da cui non conviene distogliere lo sguardo
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08-08-2021 - Quando l’uomo di Dio non ne può più…
Ciò che può accadere a ognuno di noi
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01-08-2021 - Come dall’Egitto alla Terra Promessa
"Fare" o "lasciarsi fare"?
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25-07-2021 - Il segno della moltiplicazione dei pani
Il pane prodotto dagli uomini e quello donato da Dio
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18-07-2021 - Come pecore senza pastore
Similitudine e diversità con la situazione attuale
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11-07-2021 - Perché esiste tutto ciò che esiste?
Un progetto folle
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07-07-2021 - L'inevitabile tempesta
Il grido di Pietro quando affonda
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04-07-2021 - Il profeta Ezechiele, Gesù e noi
Il profeta inviato a una genìa di ribelli...
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27-06-2021 - L'emorroissa e la figlia di Giàiro
Due episodi utili a comprendere ciò che stiamo vivendo
- ----- Anno B ↑ ---------
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03-01-2021 - Quando è nato Gesù?… Riflessioni affettive
Circola la voce che Gesù non sia nato il 25 dicembre!
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11-06-2020 - Dio punisce o non punisce?…
È più buono un Dio che punisce o un Dio che non punisce?
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09-08-2018 - Buona o cattiva Novella?!...
Perché ad annunciare Gesù si rischia la vita?...
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02-01-2018 - Pensieri sul Natale
Per Gesù, Giuseppe e Maria non c'è posto fra gli uomini...
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26-12-2017 - Auguri di Natale
Perché gioire a Natale?!... Perché Gesù nasce in una stalla?!...
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18-01-2017 - L'enfer c'est les autres
Se l'inferno sono gli altri è perché la possibilità dell'inferno è anche nel nostro cuore...
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07-02-2016 - Giustizia e Misericordia
Qual è la condizione necessaria per ottenere misericordia?...
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28-06-2015 - Il mistero della Sindone e noi...
Le vicende della nostra vita terrena lasciano impressi, come sulla Sindone, dei segni di difficile comprensione.
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28-06-2015 - Perché il vangelo non ci dice niente?!... (Gv 3, 16-21)
Benedetti o maledetti?!...
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02-10-2014 - Parabola dei chiamati a lavorare nella vigna (Mt 20, 1-16)
Sintesi - L'ingiustizia di Dio è la nostra fortuna!!!
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21-01-2013 - Fuga e lotta con Dio ... 2/2
Una via più lunga e una più breve ...
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18-11-2012 - Fuga e lotta con Dio ... 1/2
Chi è più credibile? ...
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16-07-2011 - Il gioco disonesto della menzogna
E' naturale credere vera qualsiasi affermazione, ma ...
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02-05-2011 - Credenti o creduloni?...
L'inevitabilità dell'atto di fede - Diventarte credibili
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03-03-2011 - Come nei romanzi gialli ...
Analogie con la ricerca della felicità
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Ultimo aggiornamento 09-01-2024
Meditazione sul libro di Giobbe (Capitoli: 1-42)
La santità di Giobbe - Un principio di giustizia violato - Le due fasi della prova di Giobbe - La protesta di Giobbe - Gli amici di Giobbe - L’inizio di una disputa infuocata - La paura di Dio - Come può essere giusto un uomo davanti a Dio? - Giobbe fa saltare i nervi ai suoi amici ...
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Il perdono che non può essere concesso (Gv 20, 22-23)
A chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete resteranno non rimessi - che cos'è il peccato? - scoperta di alcuni paradossi - l'abominio del peccato originale - l’appuntamento a cui non possiamo mancare
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La parabola dei talenti (Mt 25, 13-30 || Lc 19, 11-28) - IIa parte
Il bisogno di amare - poco e molto, storia in due tempi - le paure del servo malvagio - l’oscuramento della ragione - Dio non ci chiede più di quanto possiamo dare - chi è umile accetta di farsi aiutare - la possibilità della perdizione - tentativo di riflessione sull’inferno - come evitare la perdizione
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La parabola dei talenti (Mt 25, 13-30 || Lc 19, 11-28) - Ia parte
Un compito difficile - Ciò che non vorremmo sentire - Il rischio di un malinteso - Cosa si aspetta il padrone dai suoi servi - Il problema del vero bene dell’uomo - Prima il poco, poi il molto
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La parabola del ricco epulone e del povero Lazzaro
Cristo giudica il ricco malvagio - Un caso di impenitenza finale - Esame dei sentimenti del ricco - Il pensiero di Santa Caterina da Siena - La parabola nell’opera di Maria Valtorta - Più di un morto che risuscita...
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Le riche épulon et le pauvre Lazare
Le Christ juge le mauvais riche - Un cas d’impénitence finale - Examen des sentiments du riche - La pensée de Sainte Catherine de Sienne - La parabole dans l'œuvre de Maria Valtorta - Plus qu’un mort qui ressuscite...
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Come mai questo tempo non sapete valutarlo?
Difficoltà di valutare il senso del tempo - Un compito troppo difficile - L’invito inascoltato - L’inevitabile combattimento.
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Aprì loro la mente per comprendere le scritture
Non è così facile comprendere le Scritture - Il centro delle Scritture - Un progetto singolare - Non è una questione di belle parole.
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Come gli antichi profeti - L'osservazione di Marco - Senza vie di scampo - L'attacco - Il contrattacco - Sacerdoti, scribi e noi.
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Gesù esamina Pietro sull'amore
Le domande di Gesù - Le risposte di Pietro - Pietro abbandonato dal Signore - Nato per fare il capo - Teresina di Lisieux e don Divo Barsotti.
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Gli invitati al banchetto di nozze - 2
Il re cerca altri commensali - Un invito accolto con poco entusiasmo - Situazioni impossibili - Due volte indegni - Un pericolo mortale.
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Gli invitati al banchetto di nozze - 1
Un racconto paradossale e drammatico - Ci bastano le feste umane - Come si uccidono i messaggeri di Dio - Apparente ingiustizia.
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Quando Dio resiste alla preghiera ... (Lc 11, 5-13)
Non ho nulla da offrirgli - Un singolare amico - Non conosciamo noi stessi - Fatti per un altro mondo ...
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La parabola degli operai nella vigna (Mt 20, 1-16)
Difficoltà di comprendere un comportamento ingiusto - Ingiustizia che torna a nostro favore - Chi consola questa parabola.
Consapevole che le meditazioni proposte non sono che incerti balbettii, faccio appello alla carità del lettore perché vengano accolte con benevolenza. In fondo, davanti a Dio, siamo tutti dei bambini bisognosi di imparare a parlare l'unica lingua che si parli nel suo Regno, la lingua dell'amore.
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