IL PADRE MISERICORDIOSO E IL FIGLIO PRODIGO
Lc 15, 11-32 (Prima parte)
Un uomo aveva due figli, questo modo di iniziare la parabola è strano, sarebbe stato infatti naturale iniziare il racconto dicendo: Un padre aveva due figli. Come mai Gesù utilizza la prima espressione? Potremmo vedere in questa particolarità un richiamo a uno dei temi principali della parabola; questa racconta infatti di due figli incapaci di comprendere sia i disegni, sia il cuore del loro padre, e allora quel padre non è un padre ma soltanto un uomo. Un uomo dal quale allontanarsi appena possibile, oppure un uomo a cui si serve e si obbedisce più per convenienza o per forza, più che per amore.
Questa storia è la nostra storia, perché anche noi, come i due figli della parabola, non comprendiamo i disegni e il cuore del Padre nostro che è nei cieli. Da questo fatto deriveranno una serie di disavventure e di sofferenze che il Padre saprà comunque utilizzare per farci infine comprendere il suo cuore.
C'è dunque un primo tempo in cui i figli non capiscono, credendo però di capire vogliono costruirsi la vita secondo un loro progetto. Il figlio più giovane si rivolge infatti al padre dicendo: Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta. Queste parole sono l'annuncio di un dramma, sono una prima manifestazione di un disegno e di un disagio che da lungo tempo occupano il cuore del figlio. Il seguito del disegno verrà fuori alcuni giorni dopo quando, raccolte le sue cose, partì per un paese lontano.
Come mai il secondogenito abbandona la casa paterna?
È bene a questo punto cercare di riflettere sui motivi che spingono il figlio ad abbandonare la casa paterna. Tra questi possiamo sicuramente escludere la necessità di trovare un lavoro o quella di rimediare a uno stato di ristrettezze economiche. Infatti, non solo il figlio maggiore lavora nella casa del padre, ma anche molti servi vi prestano la loro opera e per questo ricevono pane in abbondanza; quindi la casa è prospera e il padre è magnanimo.
Allora perché decide di andarsene? Che cosa gli manca? Cos'è che non gli piace in casa sua? Aiutano a rispondere a queste domande alcuni elementi presenti nella risposta che il figlio maggiore darà al padre nel momento in cui questi uscirà a pregarlo di partecipare anche lui alla festa: Io ti servo da tanti anni e non ho mai trasgredito un tuo comando, e tu non mi hai dato mai un capretto per far festa con i miei amici. Da queste parole possiamo dedurre che la vita quotidiana nella casa del padre era caratterizzata dal servizio, dall'ubbidienza e dalla sobrietà, e questo per anni e anni.
Non c'erano molte occasioni di festa in quella casa, bisognava lavorare sodo, il padre poi, poteva ordinare oggi una cosa, domani un'altra, dopodomani un'altra ancora. Evidentemente, un simile regime di vita poteva provocare, a lungo andare, una certa insofferenza e un certo disagio. Dobbiamo inoltre considerare le allettanti prospettive che il mondo esterno offriva. Così, il pensiero di non servire più, di non ubbidire più, il pensiero di potersi liberare da ogni vincolo e da ogni regola, la prospettiva di dare libero corso ai propri desideri e alle proprie passioni, di concedersi ogni esperienza e ogni fasto, formano nel figlio più giovane la convinzione che solo abbandonando la casa del padre avrebbe potuto realizzare pienamente la sua vita e trovare la vera felicità; come realizzare altrimenti questo sogno? Ecco allora la decisione, andrò da mio padre e gli dirò: Dammi la parte di patrimonio che mi spetta.
La sorprendente condiscendenza del padre
E il padre, sorprendentemente, senza dire una parola divise fra loro le sostanze. Eppure sapeva che molto probabilmente a quella richiesta sarebbero seguiti eventi poco piacevoli, allora perché la asseconda, perché si mostra così disponibile? Da notare che concede l'eredità anche al figlio maggiore che non gliela aveva affatto chiesta. Che cosa si nasconde dietro questo comportamento?... Questo comportamento manifesta due formidabili caratteristiche o esigenze di ogni autentico rapporto d'amore, esigenze che a seconda del comportamento delle persone coinvolte faranno di questo rapporto la più grande delle beatitudini o il più doloroso dei drammi.
Una persona che ama veramente e correttamente un'altra persona si sente in obbligo di rispettare infinitamente la libertà della persona amata, anche se la persona amata utilizzerà questa libertà per sottrarsi all'amore di cui è oggetto; ecco perché il padre si mostra così disponibile alla richiesta del figlio. Ma in un rapporto d'amore c'è anche un'altra fortissima esigenza, ed è che colui che ama si aspetta di essere liberamente riamato dalla persona amata; ecco perché il padre concede la sua parte di eredità anche al figlio che non gliela aveva chiesta. Potremmo riassumere il pensiero del padre in questo modo: "Fino ad oggi sono stato per voi un padre e voi siete stati per me dei figli: mi avete servito, ubbidito e onorato; in un certo senso non potevate fare altrimenti, ma da oggi in poi voglio che siate liberi di continuare ad amarmi oppure di sottrarvi al mio amore. Do a voi quanto serve per vivere autonomamente; potete fare dei vostri beni l'uso che riterrete più opportuno. Continuare a rimanere nella mia casa deve diventare, da oggi in poi, il frutto di una vostra libera decisione".
Un'attitudine come questa comportava evidentemente dei rischi, rischi che il padre doveva correre se voleva elevare la qualità del suo rapporto d'amore con i figli, rischi che ha deciso di correre in vista dello splendore d'amore che ne sarebbe potuto derivare, splendore d'amore in cui il rapporto non sarebbe stato caratterizzato prevalentemente da una relazione padre - figlio, ma piuttosto da una relazione alla pari da amico ad amico. Queste cose ci sono suggerite dalla risposta del padre al figlio maggiore quando dice: Figlio, tu sei sempre con me, e tutto ciò che è mio è tuo. Il rimanere sempre insieme e la disponibilità a mettere in comune i propri beni mostrano l'intenzione del padre di instaurare con il figlio un rapporto di amicizia.
Ma entrambi i figli non comprendono questo progetto, e il loro peccato non è tanto di non comprendere, ma di non cercare di comprendere, di non aver fiducia nella saggezza e nella bontà del padre; il loro errore è nel voler realizzare un'idea di felicità loro propria, idea che esclude la presenza del padre. Il più giovane infatti vuole cercare la felicità in un paese lontano, mentre il primogenito, quando pensa alla festa, la pensa con i suoi amici. Il padre li mette comunque nella condizione di scegliere liberamente se aderire o sottrarsi al suo amore. Il figlio maggiore sembra fare la scelta giusta e decide di rimanere. Il più giovane invece, senza sottoporre il suo progetto al consiglio del padre, decide di realizzare quanto da tempo abitava il suo cuore e, raccolte le sue cose, partì per un paese lontano.
L'inizio di un dramma
È l'inizio di un dramma, il dramma di un amore incompreso, ferito, rifiutato. Le sofferenze di questo dramma riempiono in un primo tempo esclusivamente il cuore del padre. Per il figlio invece sembra avere inizio un tempo di libertà e di prospettive esaltanti, più si allontana più sembra respirare a pieni polmoni, più lontano andrà meglio sarà, perché meno correrà il rischio di incappare in eventuali controlli o richiami del padre. Partito per un paese lontano, vi giunge, e qui può finalmente vivere la vita come lui la intende.
Effettivamente, in un primo tempo, le cose sembrano andare assai bene, riesce a soddisfare i suoi desideri, è circondato da amici, tanti amici, ogni giorno fa nuove esperienze e gode di nuove emozioni. Non osservare più le regole come faceva nella casa paterna, sembra renderlo più libero, meno represso, meno timoroso. La sua vita ed i suoi sogni sembrano pienamente realizzati, si sente appagato, si sente felice.
Ma prima o poi tutti i nodi vengono al pettine, per tutti c'è una tempesta che viene a provare la solidità della felicità che uno si è costruito. Questa tempesta è caratterizzata da tre momenti; c'è un primo momento in cui il figlio scopre che le sue risorse non sono infinite, deve quindi constatare amaramente che il capitale investito per costruirsi una felicità come lui la intendeva si è ridotto a zero, non è tuttavia ridotta a zero la sua fame e sete di felicità; come soddisfare allora questa esigenza quando ha ormai sperperato tutte le sostanze?
Già a questo punto la sua situazione è decisamente critica, ma il Signore introduce nel racconto un elemento che contribuisce ad aggravarla ulteriormente, è la grande carestia che si abbatte su quel paese: il secondo momento della tempesta. Se non ci fosse stata questa grande carestia, il figlio avrebbe potuto sperare nell'aiuto di qualche amico, ma ora che tutti sono nelle strettezze anche questa possibilità gli è negata e la sua già precaria situazione si aggrava ancor di più.
Pensa allora che dandosi da fare potrebbe riuscire a cavarsela, decide così di cercare lavoro. Quello che trova non è un gran che, anzi, per uno che era abituato alla bella vita pascolare i porci doveva essere particolarmente umiliante, ma il colmo della disgrazia e dell'umiliazione è che nonostante l'impegno e la buona volontà non riesce a risolvere i suoi problemi, continua ad aver fame, e si rende drammaticamente conto che sta correndo il rischio di morire di fame. È a questo punto che gli è negato l'estremo tentativo di risolvere almeno parzialmente il suo problema, avrebbe infatti voluto saziarsi con le carrube che mangiavano i porci; ma nessuno gliene dava. È così che il terzo momento della tempesta conduce l'infelice figlio a toccare il fondo, a rendersi conto del disastro estremo a cui è giunta la sua esistenza.
Per riassumere potremmo dire che i tre momenti della tempesta hanno contribuito a far sorgere nel figlio una triplice consapevolezza: 1 - La consapevolezza di non avere le risorse sufficienti per soddisfare la sua fame e sete di felicità. 2 - La consapevolezza di non poter contare sull'aiuto degli abitanti di quel lontano paese. 3 - La consapevolezza che, in quel lontano paese, mai sarebbe riuscito a placare la sua fame nonostante i suoi sforzi più eroici.
A questo punto, messo alle strette dagli eventi, due sole alternative si presentano alla sua mente, una animata dall'orgoglio, l'altra dall'umiltà. Se per orgoglio non volesse riconoscere i suoi errori e il suo fallimento, non gli rimarrebbe che cedere alla disperazione, lasciarsi morire o togliersi la vita. Se decidesse invece per l'umiltà potrebbe ritornare dal padre suo, riconoscere i propri errori, pentirsi del male fatto e ammettere di meritare una giusta punizione.
Verso la casa del padre
Questa volta fa la scelta giusta: Mi leverò e andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi garzoni. Inizia così il cammino di ritorno verso la casa del padre. Conviene inoltre notare come il motivo che lo spinge a intraprendere questo cammino è costituito prima di tutto dall'urgente necessità di sfuggire a una sicura morte per fame, e poi dalla necessità di riparare le offese fatte all'amore paterno. Dobbiamo però apprezzare la sua perseveranza, segno di una volontà ferma nella decisione presa. Come infatti aveva fermamente voluto realizzare il suo progetto di vita in quel paese lontano, così, altrettanto fermamente decide di tornare sui suoi passi senza lasciarsi scoraggiare dal lungo cammino o dalle tentazioni che gli suggeriscono di fermarsi a metà strada.
Potremmo immaginarlo lungo il cammino di ritorno intento a riflettere sia sulle esperienze passate, sia su quelle che lo attendono. Era partito pieno di belle speranze, sicuro di sé, convinto di sapere cosa bisognava fare per dare gusto e splendore alla sua vita, era partito rinunciando all'amore del padre convinto di riuscire a cavarsela da solo, e ora doveva constatare e ammettere che aveva sbagliato tutto, tutti i suoi sogni si erano dimostrati vani, tutti i suoi progetti erano stati ridotti in frantumi, sue uniche ricchezze erano rimaste la miseria, il fallimento, l'umiliazione.
E ora che incerto e timoroso si avvia a consegnarsi alla giustizia di suo padre, cosa gli accadrà? Cosa potrà sperare per il resto dei suoi giorni? Come sarà accolto da suo padre dopo che ha sperperato tutta l’eredità, ma soprattutto dopo che aveva dimostrato di non tenere in gran conto il suo amore? Eh sì! Potrà ritenersi fortunato se il padre acconsentirà a trattarlo come uno dei servi.
Nei pressi della casa del padre
Nel frattempo, anche se sporco, dimagrito e stanco, la sua perseveranza lo ha condotto in vista della casa paterna. Accadono a questo punto una serie di fatti sorprendenti che manderanno ancora una volta in frantumi tutte le costruzioni mentali del povero viandante, il quale, dopo quanto gli era capitato e dopo quanto gli capiterà, rinuncerà forse per sempre ai suoi progetti e a dare indicazioni al padre sul come dovrebbe comportarsi.
A un certo punto scorge qualcuno che corre verso di lui, dai lineamenti sembra addirittura suo padre, gli viene tuttavia da pensare: "Sarà un servo che viene a dirmi: 'Tuo padre è molto adirato, è bene che non ti presenti subito da lui'". Quando si accorge invece che colui che corre è proprio suo padre, gli vengono le palpitazioni al cuore e si dice: "Sicuramente viene a punirmi, a caricarmi di botte per tutti i dispiaceri che gli ho dato". La sua sorpresa è invece grande quando vede che il padre gli si getta al collo e lo bacia. Un simile comportamento proprio non se lo aspettava, pensa allora che il padre forse non ha capito bene e, appena si sente libero dalla sua stretta, prova a spiegargli come stanno le cose e gli dice: Padre ho peccato contro il cielo e contro di te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio, vorrebbe ancora suggerirgli quale trattamento gli dovrebbe essere riservato, ma il padre non gli lascia finire la frase preparata da tempo e ordina: Presto, portate qui il vestito più bello e rivestitelo, mettetegli l'anello al dito e i calzari ai piedi. Portate il vitello grasso e ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa.
A questo punto, sorpreso e travolto dalle esuberanti iniziative paterne, cede le armi, entra in un profondo silenzio e, pieno di confusione, lascia fare. E mentre gli altri fanno incomincia finalmente a conoscere chi è veramente il padre suo, si rende conto di aver trascurato e offeso un padre veramente buono, e il suo peccato gli appare ancora più grande. È investito da una misericordia che non merita, eppure, l'insospettato amore del padre è lì che sta guarendo le sue ferite e si prepara a saziare la sua fame in modo straordinario, in quel clima di festa che lui aveva cercato invano lontano da casa. La giustizia alla quale era venuto a consegnarsi la vede trasformarsi in misericordia; l'amore che aveva offeso gli è nuovamente offerto, anzi, mai come in questo momento gli si manifesta in tutta la sua delicatezza e in tutto il suo splendo.
Mentre il figlio sta per essere rimesso a nuovo, potremmo fare qualche ulteriore considerazione. Come nel paese lontano la tempesta aveva prodotto in lui una triplice consapevolezza, così, anche la festa che si sta preparando produce una triplice consapevolezza, questa volta però non dolorosa ma gaudiosa. Mentre lontano dalla casa del padre aveva imparato che le sue risorse non erano infinite, adesso vede quante risorse vengono messe gratuitamente a sua disposizione; mentre nel paese lontano non poteva contare sull'aiuto di nessuno, qui tutti, per ordine del padre, si danno da fare per preparargli una festa; mentre nel paese lontano nonostante la sua buona volontà e il suo impegno non riusciva a togliersi la fame, adesso, senza far niente, si appresta a mangiare il vitello grasso allietato dalla musica e dalle danze.
Conviene inoltre osservare come le operazioni per rendere presentabile il figlio ritrovato, vengono eseguite tutte all'esterno della casa, a una certa distanza dalla stessa. Dice infatti il padre che gli era corso incontro mentre era ancora lontano: Presto, portate qui il vestito più bello e rivestitelo... La cosa è un po’ strana, nel senso che non è molto comodo spogliare, lavare e rivestire qualcuno lungo una strada. Siamo allora invitati a cercare gli insegnamenti nascosti dietro tali circostanze.
Potremmo vedervi un segno della delicatezza del padre, il quale non vuole che suo figlio entri in casa avendo l'aspetto di uno straccione e di un mendicante, ma vuole vederlo entrare rivestito della ricchezza e della dignità di figlio. Evidentemente questa operazione comportava diverse fasi. Bisognava prima di tutto spogliarlo dell'abito logoro e impolverato che molto probabilmente aveva acquistato in quel paese lontano, non conveniva poi fargli indossare l'abito bello, proveniente dalla casa paterna, senza prima averlo lavato e profumato; dopo aver ricevuto l'anello e indossato un paio di sandali nuovi ecco che poteva finalmente procedere speditamente e dignitosamente verso casa e farvi il suo ingresso accolto da musiche e danze, come uno che ritorna dopo aver compiuto una grande impresa.
Il paradosso della misericordia che si manifesta
C'è in tutto questo qualcosa di paradossale e di sconvolgente, talmente paradossale e sconvolgente che il figlio maggiore, di ritorno dai campi, ne rimane scandalizzato e protesta: "Non è giusto!!!. Non è giusto che questo tuo figlio che ha divorato i tuoi averi con le prostitute sia trattato in questo modo. Non è giusto che io, che ti ho sempre servito fedelmente, non abbia avuto mai nemmeno un capretto per far festa con i miei amici, se è per i servizi che ti ha reso questo disgraziato che bisogna far festa, mi dispiace, ma io alla festa non vengo".
Siamo qui di fronte a un nuovo paradosso, e il paradosso è questo: quando l'amore misericordioso del padre esce allo scoperto e manifesta tutta la sua tenerezza, produce strani effetti, viene accolto dall'uno e respinto dall'altro; le manifestazioni d'amore sono pericolose, possono essere fonte di consolazione o generare crisi di rigetto. La cosa sorprendente è che: colui che aveva fatto la scelta giusta, che era rimasto nella casa del padre e lo aveva servito per anni e anni, lo ritroviamo alla fine con un cuore duro come la pietra, incapace di comprendere l’amore del padre e impossibilitato per questo motivo a prendere parte alla festa.
Vediamo realizzarsi in questa parabola la profezia del Signore: I pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio (Mt 21, 31). Con questa profezia e questa parabola, ma anche in altre circostanze, il Signore sembra proclamare il privilegio e il vantaggio dei peccatori rispetto ai giusti, come mai? In che cosa consiste questo privilegio? Qualcosa di non banale si nasconde dietro tutto questo, cercheremo di rispondere a questo interrogativo nella seconda parte di questa meditazione, quando rifletteremo sui rapporti fra il padre e il figlio maggiore.
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22-08-2024 - L'emorroissa e la figlia di Giàiro (Mc 5, 21-43)
Due storie che riguardano anche noi
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26-11-2023 - Verrà nella gloria (Mt 25, 31-46)
A separare le pecore dalle capre
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19-11-2023 - Il talento nascosto (Mt 25, 14-30)
Chi lo nasconde sarà Gettato fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti
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12-11-2023 - Stoltezza e saggezza (Mt 25, 1-13)
Il saggio si salva e lo stolto si perde
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05-11-2023 - L’ipocrisia al potere (Mt 23, 1-12)
E l'antidoto indicato da Gesù
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29-10-2023 - I due comandamenti (Mt 22, 34-40)
Non siamo stati noi ad amare Dio
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22-10-2023 - Dare a Dio e a Cesare (Mt 22, 15-21)
A cesare i tributi e a Dio il cuore
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15-10-2023 - Un invito rifiutato (Mt 22, 1-14)
E le sue conseguenze...
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08-10-2023 - La follia umana... (Mt 21, 33-43)
E quella divina...
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01-10-2023 - Facili parole... (Mt 21, 28-32)
Cosa significa: Lavorare nella vigna?
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24-09-2023 - Operai dell'ultima ora (Mt 20, 1-16)
La fortuna di avere un padrone "ingiusto"
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17-09-2023 - Siamo debitori (Mt 18, 21-35)
Ciascuno di noi è un debito vivente nei confronti di Dio
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10-09-2023 - Se il tuo fratello commetterà una colpa (Mt 18, 15-20)
Gesù non sta parlando ai semplici fedeli, e la colpa non è contro il singolo fedele
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03-09-2023 - Un malinteso ricorrente (Mt 16, 21-27)
I nostri pensieri e quelli di Gesù il più delle volte sono in conflitto
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27-08-2023 - Discepoli sotto esame (Mt 16, 13-20)
Interrogati su Gesù
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20-08-2023 - Una donna che ha capito (Mt 15, 21-28)
Il cuore di Gesù
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13-08-2023 - Tempesta sul lago (Mt 14, 22-33)
E Colui che può placarla
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06-08-2023 - La trasfigurazione (Mt 17, 1-9)
Per quelli che seguono Gesù sul monte
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30-07-2023 - Tesori nascosti (Mt 13, 44-52)
Che attendono di essere scoperti
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23-07-2023 - Un nemico ha fatto questo (Mt 13, 24-43)
Se c'è un nemico, c'è anche qualche pericolo
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16-07-2023 - Il seme e il terreno (Mt 13, 1-23)
Che cosa ci comunica la Parola di Dio?...
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09-07-2023 - Cose nascoste ai sapienti (Mt 11, 25-30)
Ma rivelate ai piccoli
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02-07-2023 - Perdere e trovare la vita (Mt 10, 37-42)
Un'offerta scontata da non perdere
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25-06-2023 - Non abbiate paura (Mt 10, 26-33)
Se non di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l'anima e il corpo
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18-06-2023 - Pecore senza pastore (Mt 9, 36 - 10, 8)
La disgrazia di non avere un pastore
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11-06-2023 - Chi mangia me vivrà per me (Gv 6, 51-56)
E io lo risusciterò nell'ultimo giorno
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04-06-2023 - Dio ha tanto amato il mondo (Gv 3, 16-18)
Ma il mondo come risponde all'amore di Dio?...
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28-05-2023 - Un dono per discernere (Gv 20, 19-23)
Il peccatore che non può essere perdonato
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21-05-2023 - Andarono sul monte... (Mt 28, 16-20)
E videro Gesù risorto
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14-05-2023 - Se mi amate osserverete... (Gv 14, 15-21)
Perseverare nell'amore non è scontato per nessuno
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07-05-2023 - Non sia turbato il vostro cuore (Gv 14, 1-12)
Parole per coloro che sono turbati dal Mistero delle Tenebre
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30-04-2023 - Non capirono di che cosa parlava loro (Gv 10, 1-10)
Ciò che succede spesso anche a noi
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23-04-2023 - Lungo il cammino Gesù si fa vicino (Lc 24, 13-35)
E prepara la sua manifestazione
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16-04-2023 - Dal timore alla gioia (Gv 20, 19-31)
Solo Gesù può operare questo passaggio
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09-04-2023 - Un sepolcro vuoto (Gv 20, 1-10)
Perché hanno portato via il Signore o perché è risorto?...
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02-04-2023 - Cristo crocifisso e risorto (Mt 26, 14-27, 66)
Agnello immolato fin dalla fondazione del mondo
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26-03-2023 - La La risurrezione di Lazzaro (Gv 11, 1-45)
Figura della risurrezione di Gesù
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19-03-2023 - La guarigione del cieco nato (GV 9, 1-41)
Uno strano modo di guarire
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12-03-2023 - Dammi da bere (Gv 4, 5-42)
L'acqua che ha in mente Gesù e quella che abbiamo in mente noi
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05-03-2023 - Gesù trasfigurato (Mt 17, 1-9)
La gloria per cui siamo fatti
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26-02-2023 - Le tentazioni di Gesù (Mt 4, 1-11)
E la tentazione dei progenitori
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19-02-2023 - Fu detto, ma io vi dico (Mt 5, 38-48)
Amare come Gesù ama
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12-02-2023 - Sono venuto a dare compimento (Mt 5, 17-37)
Gesù è il compimento della legge
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05-02-2023 - Sale e luce (Mt 5, 13-16)
Il rischio di perdere sapore e di diventare tenebra
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29-01-2023 - Gesù salì sul monte (Mt 5, 1-12a)
E proclama le beatitudini
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22-01-2023 - A Cafarnao (Mt 4, 12-23)
Gesù chiama quattro fratelli
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15-01-2023 - Ecco l'Agnello di Dio (Gv 1, 19-34)
Colui che toglie il peccato del mondo!
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08-01-2023 - Gesù è battezzato da Giovanni (Mt 3, 13-17)
Perché conviene adempiere ogni giustizia
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01-01-2023 - Maria madre di Dio (Lc 2, 16-21)
I paradossi di Dio rischiano di non dirci nulla
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25-12-2022 - La luce splende nelle tenebre (Gv 1, 1-18)
Una gioia è promessa a coloro che sono oppressi dalle tenebre
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18-12-2022 - La prova dell’uomo giusto (Mt 1, 18-24)
Giuseppe può comprendere e aiutare chi è nella prova
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11-12-2022 - Sei tu colui che deve venire? (Mt 11, 2-11)
Quando non si comprende l'agire di Dio
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04-12-2022 - Giovanni Battista (Mt 3, 1-12)
Il profeta di cui avremmo bisogno
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27-11-2022 - La venuta del Figlio dell'uomo (Mt 24, 37-44)
Ci sono quelli che l'attendono e quelli che l'ignorano
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20-11-2022 - La festa di Cristo Re (Lc 23, 35-43)
Perché ha compiuto una grande impresa
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13-11-2022 - Gesù profeta di sventure (Lc 21, 5-19)
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita
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06-11-2022 - Gesù risponde ai Sadducei (Lc 20, 27-38)
Alcuni aspetti della vita futura
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30-10-2022 - Zaccheo incontra Gesù (Lc 19, 1-10)
E la sua vita cambia
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23-10-2022 - Giusti o ingiusti (Lc 18, 9-14)
A noi decidere da che parte stare
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16-10-2022 - Gridare giorno e notte (Lc 18, 1-8)
Per essere prontamente esauditi
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09-10-2022 - Il grido a cui Gesù risponde (Lc 17, 11-19)
Ma noi non sappiamo gridare
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02-10-2022 - Non abbiamo fede (Lc 17, 5-10)
Neanche quanto un granello di senape
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25-09-2022 - Delitto e castigo (Lc 16, 19-31)
Il ricco gaudente uccide sia sé stesso, sia Lazzaro
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18-09-2022 - Una strana parabola (Lc 16, 1-13)
L'amministratore disonesto lodato per la sua astuzia
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11-09-2022 - Peccatori e pubblicani o scribi e farisei? (Lc 15, 1-10)
L'inevitabile scelta
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04-09-2022 - Impossibili imprese (Lc 14 25-33)
La costruzione della torre e la guerra dei re
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28-08-2022 - Umiltà radicale (Lc 14, 1. 7-14)
Dell'ultimo posto che nessuno vuole
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21-08-2022 - Due possibili esiti (Lc 13, 22-30)
Ognuno sceglie liberamente dove andare
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14-08-2022 - Fuoco sulla terra (Lc 12, 49-53)
E noi vorremmo che il fuoco non bruci
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07-08-2022 - Beato chi rimane sveglio nella notte (Lc 12, 35-40)
Non si troverà con la casa scassinata
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31-07-2022 - La ricerca della ricchezza (Lc 12, 13-21)
Quella che dura e quella che non dura
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24-07-2022 - La via angusta della preghiera (Lc 11, 1-13)
Ciò che accade a un discepolo che prega
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17-07-2022 - La parte che non sarà tolta (Lc 10, 38-42)
E quella che dovrà essere tolta
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10-07-2022 - Fa' questo e vivrai (Lc 10, 25-37)
Non una vita qualunque, ma quella di Dio stesso
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03-07-2022 - È vicino a voi il Regno di Dio (Lc 10,1-12. 17-20)
Alcuni accolgono il suo Re, altri lo respingono
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26-06-2022 - Un amore esclusivo (Lc 9, 51-62)
E le sue esigenze
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19-06-2022 - Ho ricevuto quello che vi ho trasmesso (1Cor 11, 23-26)
Ciò che solo un amore folle può fare
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12-06-2022 - Non siete capaci di portarne il peso (Gv 16, 12-15)
Il peso della gloria a cui siamo chiamati
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05-06-2022 - Un'impresa trinitaria (Gv 14, 15-16. 23b-26)
Amare come Gesù ama
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29-05-2022 - Di questo voi siete testimoni (Lc 24, 46-53)
Uno di questi è padre Kolbe
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22-05-2022 - Se uno mi ama... (Gv 14, 23-29)
Ascoltare le parole e osservare la parola
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15-05-2022 - L’impossibile comandamento (Gv 13, 31-33A. 34-35)
La soluzione di Teresina di Lisieux
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08-05-2022 - Il buon pastore (Gv 10, 27-30)
E il cattivo pastore
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01-05-2022 - Quella notte non presero nulla (Gv 21, 1-14)
La via stretta del fallimento
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24-04-2022 - Per timore dei Giudei (Gv 20, 19-31)
Un timore giustificato
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17-04-2022 - Il mistero della risurrezione di Gesù (Gv 20, 1-9)
Non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti
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10-04-2022 - Il mistero della passione di Gesù (Lc 22, 14-23, 56)
Ossia, della creatura che uccide il suo Creatore
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03-04-2022 - L’adultera perdonata (Gv 8, 1-11)
Figura dell'umanità che tradisce il suo Dio
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27-03-2022 - Il figlio prodigo (Lc 15, 11-32)
La festa dopo la grande impresa
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20-03-2022 - Se non vi convertite, perirete (Lc 13, 1-9)
La causa profonda delle tragedie
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13-03-2022 - La trasfigurazione di Gesù (Lc 9, 28b - 36)
Destinati alla gloria dell'intimità con Dio
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06-03-2022 - Gesù è tentato nel deserto (Lc 4, 1-13)
Il mistero della tentazione
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27-02-2022 - L’occhio, la trave e la pagliuzza (Lc 6, 39-45)
Diventare come il Maestro
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20-02-2022 - La carità fraterna (Lc 6, 27-38)
Illusioni e realismo
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13-02-2022 - Le beatitudini (Lc 6, 17. 20-26)
I tesori che non sappiamo di avere
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06-02-2022 - La pesca miracolosa (Lc 5, 1-11)
Un lavoro in due tempi
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30-01-2022 - Tentativo di deicidio (Lc 4, 21-30)
Annuncio di ciò che accadrà
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23-01-2022 - Gesù nella sinagoga di Nazaret (Lc 1, 1-4; 4, 14-21)
Annuncia la sua missione
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16-01-2022 - Le nozze di Cana (Gv 2, 1-11)
Una miracolosa trasformazione che ci riguarda
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09-01-2022 - Il battesimo di Gesù (Lc 3, 15-16. 21-22)
Figura di ciò che ci attende
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02-01-2022 - La luce splende nelle tenebre (Gv 1, 1-18)
E le tenebre non l’hanno vinta ...
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26-12-2021 - Gesù ritrovato nel tempio (Lc 2, 41-52)
Quando i santi non comprendono
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19-12-2021 - Maria visita Elisabetta (Lc 1, 39-45)
Figura della sollecitudine di Dio per ogni uomo
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12-12-2021 - Battesimo con l’acqua e con il fuoco (Lc 3, 10-18)
Perché l'uomo possa partecipare al banchetto
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05-12-2021 - Il grido del profeta (Lc 3, 1-6)
Perché l'uomo ritorni sulla retta via
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28-11-2021 - Un nuovo anno liturgico
Per cercare di comprendere il progetto di Dio
- ----- Inizio Anno C ↑ -------
- ----- Fine Anno B ↓ ---------
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21-11-2021 - Cristo Re
Re che muore per salvare il suo popolo
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14-11-2021 - I tempi della fine
Quando non si può più mentire
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07-11-2021 - La vedova di Sarèpta
La desolazione di chi ha perso l'amore
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31-10-2021 - Oltre i comandamenti
Lo sguardo di Gesù
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24-10-2021 - Bartimeo, cieco e mendicante
Sperare contro ogni speranza
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17-10-2021 - Il grande Incompreso
La gloria secondo Dio e secondo noi
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10-10-2021 - Il giovane ricco e noi
Dio non ci ama per scherzo, dona tutto e chiede tutto
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03-10-2021 - Se non diventerete come i bambini
Diventare piccoli perché Dio possa farci grandi
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26-09-2021 - Idee ristrette
I nostri pensieri e quelli di Dio
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19-09-2021 - Il rischio di non voler comprendere
Quando Gesù ci interpella sul mistero del peccato
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12-09-2021 - Chi è Gesù?...
Un mistero non accessibile alle sole forze umane
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05-09-2021 - Un caso di malattia incurabile
Che relazione c'è fra il sordomuto e noi?
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29-08-2021 - Osservare le regole per nascondere scomode verità
Da chi vogliamo essere salvati: dalle "regole" o da Gesù?
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22-08-2021 - Il rischio di abbandonare Gesù
Se non diventerete come i bambini...
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15-08-2021 - La Donna vestita di sole e il Drago rosso
Lo stridente contrasto da cui non conviene distogliere lo sguardo
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08-08-2021 - Quando l’uomo di Dio non ne può più…
Ciò che può accadere a ognuno di noi
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01-08-2021 - Come dall’Egitto alla Terra Promessa
"Fare" o "lasciarsi fare"?
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25-07-2021 - Il segno della moltiplicazione dei pani
Il pane prodotto dagli uomini e quello donato da Dio
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18-07-2021 - Come pecore senza pastore
Similitudine e diversità con la situazione attuale
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11-07-2021 - Perché esiste tutto ciò che esiste?
Un progetto folle
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07-07-2021 - L'inevitabile tempesta
Il grido di Pietro quando affonda
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04-07-2021 - Il profeta Ezechiele, Gesù e noi
Il profeta inviato a una genìa di ribelli...
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27-06-2021 - L'emorroissa e la figlia di Giàiro
Due episodi utili a comprendere ciò che stiamo vivendo
- ----- Anno B ↑ ---------
- ------------- O -------------
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03-01-2021 - Quando è nato Gesù?… Riflessioni affettive
Circola la voce che Gesù non sia nato il 25 dicembre!
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11-06-2020 - Dio punisce o non punisce?…
È più buono un Dio che punisce o un Dio che non punisce?
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09-08-2018 - Buona o cattiva Novella?!...
Perché ad annunciare Gesù si rischia la vita?...
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02-01-2018 - Pensieri sul Natale
Per Gesù, Giuseppe e Maria non c'è posto fra gli uomini...
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26-12-2017 - Auguri di Natale
Perché gioire a Natale?!... Perché Gesù nasce in una stalla?!...
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18-01-2017 - L'enfer c'est les autres
Se l'inferno sono gli altri è perché la possibilità dell'inferno è anche nel nostro cuore...
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07-02-2016 - Giustizia e Misericordia
Qual è la condizione necessaria per ottenere misericordia?...
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28-06-2015 - Il mistero della Sindone e noi...
Le vicende della nostra vita terrena lasciano impressi, come sulla Sindone, dei segni di difficile comprensione.
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28-06-2015 - Perché il vangelo non ci dice niente?!... (Gv 3, 16-21)
Benedetti o maledetti?!...
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02-10-2014 - Parabola dei chiamati a lavorare nella vigna (Mt 20, 1-16)
Sintesi - L'ingiustizia di Dio è la nostra fortuna!!!
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21-01-2013 - Fuga e lotta con Dio ... 2/2
Una via più lunga e una più breve ...
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18-11-2012 - Fuga e lotta con Dio ... 1/2
Chi è più credibile? ...
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16-07-2011 - Il gioco disonesto della menzogna
E' naturale credere vera qualsiasi affermazione, ma ...
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02-05-2011 - Credenti o creduloni?...
L'inevitabilità dell'atto di fede - Diventarte credibili
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03-03-2011 - Come nei romanzi gialli ...
Analogie con la ricerca della felicità
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Ultimo aggiornamento 09-01-2024
Meditazione sul libro di Giobbe (Capitoli: 1-42)
La santità di Giobbe - Un principio di giustizia violato - Le due fasi della prova di Giobbe - La protesta di Giobbe - Gli amici di Giobbe - L’inizio di una disputa infuocata - La paura di Dio - Come può essere giusto un uomo davanti a Dio? - Giobbe fa saltare i nervi ai suoi amici ...
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Il perdono che non può essere concesso (Gv 20, 22-23)
A chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete resteranno non rimessi - che cos'è il peccato? - scoperta di alcuni paradossi - l'abominio del peccato originale - l’appuntamento a cui non possiamo mancare
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La parabola dei talenti (Mt 25, 13-30 || Lc 19, 11-28) - IIa parte
Il bisogno di amare - poco e molto, storia in due tempi - le paure del servo malvagio - l’oscuramento della ragione - Dio non ci chiede più di quanto possiamo dare - chi è umile accetta di farsi aiutare - la possibilità della perdizione - tentativo di riflessione sull’inferno - come evitare la perdizione
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La parabola dei talenti (Mt 25, 13-30 || Lc 19, 11-28) - Ia parte
Un compito difficile - Ciò che non vorremmo sentire - Il rischio di un malinteso - Cosa si aspetta il padrone dai suoi servi - Il problema del vero bene dell’uomo - Prima il poco, poi il molto
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La parabola del ricco epulone e del povero Lazzaro
Cristo giudica il ricco malvagio - Un caso di impenitenza finale - Esame dei sentimenti del ricco - Il pensiero di Santa Caterina da Siena - La parabola nell’opera di Maria Valtorta - Più di un morto che risuscita...
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Le riche épulon et le pauvre Lazare
Le Christ juge le mauvais riche - Un cas d’impénitence finale - Examen des sentiments du riche - La pensée de Sainte Catherine de Sienne - La parabole dans l'œuvre de Maria Valtorta - Plus qu’un mort qui ressuscite...
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Come mai questo tempo non sapete valutarlo?
Difficoltà di valutare il senso del tempo - Un compito troppo difficile - L’invito inascoltato - L’inevitabile combattimento.
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Aprì loro la mente per comprendere le scritture
Non è così facile comprendere le Scritture - Il centro delle Scritture - Un progetto singolare - Non è una questione di belle parole.
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Come gli antichi profeti - L'osservazione di Marco - Senza vie di scampo - L'attacco - Il contrattacco - Sacerdoti, scribi e noi.
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Gesù esamina Pietro sull'amore
Le domande di Gesù - Le risposte di Pietro - Pietro abbandonato dal Signore - Nato per fare il capo - Teresina di Lisieux e don Divo Barsotti.
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Gli invitati al banchetto di nozze - 2
Il re cerca altri commensali - Un invito accolto con poco entusiasmo - Situazioni impossibili - Due volte indegni - Un pericolo mortale.
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Gli invitati al banchetto di nozze - 1
Un racconto paradossale e drammatico - Ci bastano le feste umane - Come si uccidono i messaggeri di Dio - Apparente ingiustizia.
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Quando Dio resiste alla preghiera ... (Lc 11, 5-13)
Non ho nulla da offrirgli - Un singolare amico - Non conosciamo noi stessi - Fatti per un altro mondo ...
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La parabola degli operai nella vigna (Mt 20, 1-16)
Difficoltà di comprendere un comportamento ingiusto - Ingiustizia che torna a nostro favore - Chi consola questa parabola.
Consapevole che le meditazioni proposte non sono che incerti balbettii, faccio appello alla carità del lettore perché vengano accolte con benevolenza. In fondo, davanti a Dio, siamo tutti dei bambini bisognosi di imparare a parlare l'unica lingua che si parli nel suo Regno, la lingua dell'amore.
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