LA PARABOLA DEGLI INVITATI AL BANCHETTO DI NOZZE - 1
Mt 22, 1-14 || Lc 14, 15-24
Secondo padre Marie Dominique Molinié op il riassunto di tutta la rivelazione cristiana contenuta nelle Sacre Scritture è: “Dio offre all’uomo la sua intimità: di conseguenza il senso della vita sulla terra è rispondere sì o no a questo invito. A seconda della risposta seguirà un’eternità beata oppure un’eternità disastrata”. Molti sono chiamati a comprendere con lucidità questo invito e le sue conseguenze, ma pochi gli eletti che veramente lo comprendono e consapevolmente lo accolgono. Questo è anche il riassunto della parabola degli invitati al banchetto di nozze raccontata sia da san Matteo, sia da san Luca.
Proviamo ad avventurarci nei misteri contenuti nel racconto, consapevoli di procedere balbettando e barcollando. È tuttavia utile provare a capire qualcosa anche se si commettono degli errori, anche se si fraintendono o si capiscono male alcuni aspetti, perché quanto più avremo fatto uno sforzo serio e leale per comprendere, tanto più grande sarà la gioia che otterremo quando il Signore spiegherà Lui, come in effetti stanno le cose. Inoltre, tanto minore sarà la nostra presunzione di capire e di sapere, perché avremo almeno intravisto la profondità del mistero, e questo vale per tutti i misteri che incontriamo sul nostro cammino.
Un racconto paradossale e drammatico
Il racconto del Signore ha un andamento paradossale e drammatico; ha uno svolgimento diverso da quello che potremmo aspettarci che accada in un normale banchetto di nozze organizzato dagli uomini. Forse ai nostri giorni non più tanto, ma nei tempi in cui i beni materiali non erano così abbondanti, tutti erano contenti di partecipare a una festa di nozze in cui si poteva mangiare e bere in abbondanza, cantare e stare allegri. Nessuno avrebbe cercato scuse per non partecipare, ma soprattutto nessuno avrebbe malmenato o ucciso chi si fosse presentato per invitare alla festa. Inoltre, tutti avrebbero fatto del loro meglio per venire con qualche regalo e con abito decente. Di solito gli uomini cercano pretesti per moltiplicare le feste, non per non parteciparvi.
Come mai, quando a organizzare la festa è Dio le cose vanno in modo assai diverso? Come mai il dramma della violenza, dell’assassinio, della città che brucia e dell’esclusione dal banchetto dell’invitato indegno? Eppure ogni uomo desidera la festa e la gioia, ogni uomo desidera il massimo della festa e della gioia che è appunto una festa di nozze, la festa dell’amore. La parabola raccontata dal Signore descrive allora il dramma e il paradosso della nostra attuale situazione. L’uomo, in modo garbato o violento, rifiuta ciò che può renderlo davvero felice e s’illude, o pretende, di riuscire a costruirsi una pienezza di vita, una pienezza d’amore, con le sue sole forze e senza dover rispondere all’invito di Dio. Il risultato di questo rifiuto è la morte e la città che brucia. Ossia, tutto ciò che l’uomo vuole costruire senza dover rispondere alle iniziative di Dio è destinato a perire, è destinato ad andare in fumo.
Ci bastano le feste umane
Proviamo ad approfondire alcuni aspetti della parabola. L’invito alla festa è rivolto in due tempi. C’è un primo invito più discreto e un secondo più pressante e più esplicito. Del primo si dice solo che gli invitati non volevano venire. Perché non volevano venire? Forse per timidezza? O forse perché, data la loro condizione, non si ritenevano degni di partecipare a una festa regale? Se fossero stati questi i motivi, i servi incaricati del secondo invito avrebbero dovuto dire: “Non abbiate timore, e la vostra umile condizione non sia di impedimento nel rispondere all’invito del re, il quale è potente, generoso, buono, e vuole rendere felici tutti i suoi sudditi”. I servi inviati la seconda volta invece dicono: “Il pranzo è pronto; sono stati preparati buoi e animali ingrassati, venite alle nozze!”. I servi cioè cercano di invogliare a partecipare alla festa mostrando l’abbondanza e la prelibatezza dei cibi riservati agli invitati; ma non c’è niente da fare, nonostante l’abbondanza e la prelibatezza dei cibi, gli invitati non ne vogliono proprio saperne di venire alla festa preparata dal loro re, ma se ne vanno: chi al proprio campo, chi ai propri affari. Ed è come se dicessero: “Ci basta la festa che prepariamo noi con i prodotti che otteniamo dai nostri campi e con le ricchezze che ci procurano i nostri affari”.
Effettivamente, dai propri campi e dai propri affari l’uomo riesce a ottenere qualcosa per allestire una festa secondo i suoi gusti, ma, nel migliore dei casi, le feste degli uomini hanno due difetti e nei peggiori innumerevoli altri. Il primo difetto è che anche nelle feste più riuscite rimane nel profondo del cuore un senso di insoddisfazione, un certo disagio, un certo vuoto che niente riesce a colmare. Il secondo difetto è che le feste alla fine finiscono, ma anche se si cerca di rimediare a questo limite ripetendo e organizzando sempre nuove feste, col passare del tempo ci si accorge che le feste riescono a mantenere sempre meno la promessa di felicità che all’inizio sembravano assicurare.
Bisogna poi considerare che, nel profondo del nostro cuore, c’è un bisogno di assoluto, un bisogno di infinito, il bisogno di qualcosa che sia veramente in grado di rispondere in modo soddisfacente alla nostra fame e sete di vita, di verità, di amore. Ora, nessuna festa umana può rispondere a questo bisogno, ma se a causa della nostra cecità e stoltezza insistiamo a chiedere alle feste umane ciò che esse non possono dare, queste feste scivoleranno inevitabilmente verso eccessi, depravazioni, ricerca di sensazioni estreme, ingiustizie, oppressione, sfruttamento dei deboli, tradimenti, crudeltà, distruzione e morte.
La persecuzione degli inviati del re
Possiamo allora tentare di capire perché, i servi inviati la seconda volta, vengono da alcuni insultati e addirittura uccisi. Chi, in nome di Dio e in modo esplicito, si presenta per invitare a partecipare a una festa organizzata da Dio stesso, ci obbliga inevitabilmente a rispondere con un sì o con un no; ma accettare l’invito significa nei fatti rinunciare alle feste degli uomini e mettersi in cammino verso il castello del re. Le motivazioni di chi non accoglie l’invito sono piuttosto misteriose e complesse, in parte consapevoli e in parte no, in parte colpevoli e in parte no. “Il cuore dell’uomo è un abisso” (Sal 63, 7 prec. vers. CEI) ed è difficilmente guaribile (Ger 17, 9). Così la scrittura ci invita a prendere atto del mistero che siamo e della situazione in cui ci troviamo.
Ora, più l’uomo è attaccato alle feste umane, meno è disposto ad accogliere un invito che comporta l’abbandono delle feste umane per dirigersi verso un’altra festa. Ecco perché il Signore dice: È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno dei cieli (Mt 19, 24). Il ricco, infatti, crede di poter colmare con le ricchezze l’abisso del suo cuore. La situazione si fa drammatica nel momento in cui l’invito alla festa del re è colto come una contestazione del proprio modo di concepire la festa, del proprio modo di concepire la felicità. È come se gli inviati del re dicessero: “Dai vostri campi e dai vostri affari, mai riuscirete a ottenere ricchezze sufficienti per organizzare una festa come si deve, solo il nostro re ha risorse e ricchezze sufficienti per fare una festa degna di questo nome: con buoi, animali ingrassati, musica e danze; venite alle nozze!”. Allora, l’uomo cattivo e orgoglioso sente minacciata la “sua festa” dalla festa del cielo e reagisce con durezza a questa minaccia; questa reazione può giungere fino alla violenza e all’assassinio.
Un chiaro esempio della verità di queste cose lo possiamo vedere nella storia di Giovanni Battista. Il tetrarca Erode che viveva con la moglie di suo fratello Filippo, non riesce a sopportare il rimprovero di Giovanni; incomincia allora col metterlo in prigione e poi, proprio durante il banchetto del suo compleanno, giunge all’estrema malvagità di farlo morire, nel disperato tentativo di continuare la “sua festa” senza essere contestato da quella scomoda voce.
La persecuzione oggi
Ciò che è successo a Giovanni Battista è continuato a succedere fino ai nostri giorni. Quando la Chiesa insegna senza ambiguità come va intesa la relazione fra uomo e donna, come vanno intesi i rapporti intimi nel matrimonio e come non vanno intesi prima del matrimonio, quando mette in guardia dalle conseguenze dolorose che seguono i disordini nelle relazioni fra uomo e donna, è come se toccasse un nervo scoperto è come se contestasse il modo barbaro ormai diffuso di concepire l’amore, è come se minacciasse ciò da cui gli uomini sperano di trarre il massimo della gioia, il massimo della festa secondo il loro modo di concepire la gioia e la festa dell’amore. Le reazioni che seguono sono scomposte, indignate, violente; ma soprattutto ed è peggio, questi insegnamenti non vengono minimamente presi in considerazione. Ognuno in questa materia fa quello che vuole ed è come se dicesse: “Questo campo lo lavoro io a modo mio, questo è un affare in cui non ti permetto di entrare”. Così, coloro che invitano alla festa dell’amore secondo il progetto di Dio, vengono derisi, sbeffeggiati, considerati come retrogradi e complessati oppure ignorati.
Ma la reazione negativa nei confronti degli inviati del re la possiamo considerare anche secondo altri aspetti: tutti quegli aspetti per cui l’uomo si sente minacciato dai rappresentanti di Dio nelle cose a cui è particolarmente legato, quelle da cui ottiene o spera di ottenere benessere e sicurezza. Possiamo pensare alle parole di Gesù: Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. Chi non porta la propria croce e non viene dietro di me, non può essere mio discepolo (Lc 14, 26-27). Queste parole minacciano e attaccano tutto ciò che abbiamo di più caro, tutto ciò in cui cerchiamo gioia, protezione, considerazione sociale, tutto ciò per cui siamo disposti a investire ogni nostra risorsa per costruirci una vita, un benessere, una festa, così come noi intendiamo la vita, il benessere e la festa. Allora, l’invito del Signore a seguirlo non ha di solito molto successo.
Un fatto poi che gli inviati del re ci ricordano, è appunto l’esistenza di un Re supremo, l’esistenza del Re dei re che tutto domina, tutto governa e ci invita a partecipare alla sua vita, alla sua gioia, al suo amore. Ecco in fondo la minaccia più grande da cui cerchiamo di difenderci. Stoltamente impegnati in questa impossibile impresa, assomigliamo a un re che con diecimila uomini vorrebbe vincerne uno che ne ha ventimila, non riusciamo allora a cogliere l’invito che ci è rivolto e tanto meno a rallegrarcene, così l’invito alla festa e alla gioia di Dio stesso cade nel vuoto.
Il paradosso e la cosa stupefacente della condizione umana è che ci troviamo fortemente impegnati a difenderci, a combattere, a far male, all’unico vero nostro amico e la mostruosità a cui giungiamo è di crocifiggere Colui che ci ama. Molti sono chiamati a questa dolorosa e benefica presa di coscienza, ma pochi gli eletti che vi giungono, tanto pochi quanto i discepoli fedeli sotto la croce. La croce era già stata annunciata nella precedente parabola dei vignaioli che stoltamente uccidono il figlio del re venuto a chiedere quanto gli era dovuto. In questa parabola vengono uccisi solo gli inviati del re e anche questo fatto si ripete lungo la storia fino ai nostri giorni.
I cristiani, con le parole e con la vita, sono portatori di una certa idea originale di Dio in se stesso, dei rapporti fra Dio e l’uomo, dei rapporti degli uomini fra di loro e del destino finale della vita umana. Ora, chi ha idee e convinzioni diverse, chi più fortemente è legato e trae sicurezza dalle sue convinzioni e tradizioni, tanto più si sentirà minacciato da chi nei fatti propone una diversa visione della realtà. La convivenza più o meno pacifica di due diverse visioni della realtà, può giungere a dei momenti critici in cui questa convivenza si trasforma in scontro vero e proprio, con morti e feriti. Questi drammi accadono molto spesso nelle terre di missione, oppure lì dove i cristiani vivono accanto a persone di altre religioni, oppure dove gruppi dominati da un’ideologia vogliono imporre a tutti la loro ricetta della felicità. L’invito a una festa diversa da fastidio e i messaggeri di questo invito sono maltrattati o eliminati.
Come si uccidono i messaggeri di Dio
Un messaggero eliminato tace definitivamente, non può più far sentire la sua voce, ed è ciò che accade nel mondo in cui viviamo, un mondo in cui i messaggeri di Dio è come se venissero uccisi perché in modo garbato o violento facciamo in modo di non sentire più la loro voce. Abbiamo i nostri campi da lavorare e i profitti dei nostri affari in cui sperare, assorbiti e impegnati in modo frenetico nelle nostre attività ci è impossibile sentire la voce dei messaggeri di Dio ed è come se li avessimo uccisi. Tutto questo è grave, non è senza colpa e non è senza dolorose conseguenze. Allora il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro città. Non sono parole dell’Antico Testamento, sono nel vangelo e sono dette da Gesù. Esse ci dicono che non ascoltare la voce dei messaggeri che Dio in ogni tempo manda all’uomo, è tanto grave quanto commettere un assassinio e che a quest’azione malvagia seguirà un giusto e grave castigo voluto da Dio stesso.
Come un assassino colpevolmente mette a morte qualcuno e per questo merita una giusta e dolorosa punizione, così chi non ascolta la voce dei messaggeri di Dio è come se mettesse a morte, sia i messaggeri di Dio sia se stesso, e per questo merita una giusta e dolorosa punizione. Questa punizione è ancora un atto di misericordia da parte di Dio, perché il conseguente dolore, inequivocabilmente ci avverte che siamo fuori dalla retta via, fuori dalla verità, e stiamo agendo contro le leggi della vita. Se Dio non punisse, sarebbe un Dio meno buono e meno misericordioso, perché in fondo non gli importerebbe molto dei nostri comportamenti, mentre il fatto che ci punisce, indica che nessun nostro pensiero, nessuna nostra azione gli è indifferente, e questo perché ci ama e vuole il nostro vero bene. Il Signore corregge colui che egli ama e percuote chiunque riconosce come figlio. È per la vostra correzione che voi soffrite! Dio vi tratta come figli; e qual è il figlio che non viene corretto dal padre? (Eb 12, 6-7).
Apparente ingiustizia
Dobbiamo considerare a questo punto l’apparente ingiustizia di questa punizione. Solo alcuni fra i destinatari dell’invito a nozze maltrattano e uccidono gli inviati del re, ci si aspetterebbe allora che solo questi siano puniti, invece, oltre all’uccisione degli assassini, le truppe del re mettono anche a fuoco la loro città. Dobbiamo però considerare che, se non tutti hanno ucciso, tutti hanno rifiutato l’invito, e la città data alle fiamme è per dire che, non rispondere all’invito a nozze per dedicarci ai nostri campi e ai nostri affari, è tanto grave da meritare che la città in cui viviamo sia bruciata.
Non rispondere all’invito degli inviati del re significa rifiutare l’invito alla vera vita, alla vera gioia, a una vita e una gioia che non finiranno mai. Dobbiamo quindi sapere che non possiamo cavarcela facendo finta di niente evitando di rispondere all’invito del re; se per il momento stiamo bene così, perché dai nostri campi e dai nostri affari riusciamo a ottenere una vita piacevole e confortevole, verrà un giorno in cui la città in cui viviamo, ossia tutti i beni e tutte le relazioni da cui otteniamo benessere, protezione e conforto, saranno dati alle fiamme e andranno in fumo. Solo chi avrà risposto all’invito e sarà uscito dalla città, scamperà al disastro.
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22-08-2024 - L'emorroissa e la figlia di Giàiro (Mc 5, 21-43)
Due storie che riguardano anche noi
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26-11-2023 - Verrà nella gloria (Mt 25, 31-46)
A separare le pecore dalle capre
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19-11-2023 - Il talento nascosto (Mt 25, 14-30)
Chi lo nasconde sarà Gettato fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti
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12-11-2023 - Stoltezza e saggezza (Mt 25, 1-13)
Il saggio si salva e lo stolto si perde
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05-11-2023 - L’ipocrisia al potere (Mt 23, 1-12)
E l'antidoto indicato da Gesù
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29-10-2023 - I due comandamenti (Mt 22, 34-40)
Non siamo stati noi ad amare Dio
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22-10-2023 - Dare a Dio e a Cesare (Mt 22, 15-21)
A cesare i tributi e a Dio il cuore
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15-10-2023 - Un invito rifiutato (Mt 22, 1-14)
E le sue conseguenze...
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08-10-2023 - La follia umana... (Mt 21, 33-43)
E quella divina...
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01-10-2023 - Facili parole... (Mt 21, 28-32)
Cosa significa: Lavorare nella vigna?
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24-09-2023 - Operai dell'ultima ora (Mt 20, 1-16)
La fortuna di avere un padrone "ingiusto"
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17-09-2023 - Siamo debitori (Mt 18, 21-35)
Ciascuno di noi è un debito vivente nei confronti di Dio
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10-09-2023 - Se il tuo fratello commetterà una colpa (Mt 18, 15-20)
Gesù non sta parlando ai semplici fedeli, e la colpa non è contro il singolo fedele
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03-09-2023 - Un malinteso ricorrente (Mt 16, 21-27)
I nostri pensieri e quelli di Gesù il più delle volte sono in conflitto
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27-08-2023 - Discepoli sotto esame (Mt 16, 13-20)
Interrogati su Gesù
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20-08-2023 - Una donna che ha capito (Mt 15, 21-28)
Il cuore di Gesù
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13-08-2023 - Tempesta sul lago (Mt 14, 22-33)
E Colui che può placarla
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06-08-2023 - La trasfigurazione (Mt 17, 1-9)
Per quelli che seguono Gesù sul monte
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30-07-2023 - Tesori nascosti (Mt 13, 44-52)
Che attendono di essere scoperti
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23-07-2023 - Un nemico ha fatto questo (Mt 13, 24-43)
Se c'è un nemico, c'è anche qualche pericolo
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16-07-2023 - Il seme e il terreno (Mt 13, 1-23)
Che cosa ci comunica la Parola di Dio?...
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09-07-2023 - Cose nascoste ai sapienti (Mt 11, 25-30)
Ma rivelate ai piccoli
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02-07-2023 - Perdere e trovare la vita (Mt 10, 37-42)
Un'offerta scontata da non perdere
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25-06-2023 - Non abbiate paura (Mt 10, 26-33)
Se non di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l'anima e il corpo
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18-06-2023 - Pecore senza pastore (Mt 9, 36 - 10, 8)
La disgrazia di non avere un pastore
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11-06-2023 - Chi mangia me vivrà per me (Gv 6, 51-56)
E io lo risusciterò nell'ultimo giorno
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04-06-2023 - Dio ha tanto amato il mondo (Gv 3, 16-18)
Ma il mondo come risponde all'amore di Dio?...
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28-05-2023 - Un dono per discernere (Gv 20, 19-23)
Il peccatore che non può essere perdonato
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21-05-2023 - Andarono sul monte... (Mt 28, 16-20)
E videro Gesù risorto
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14-05-2023 - Se mi amate osserverete... (Gv 14, 15-21)
Perseverare nell'amore non è scontato per nessuno
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07-05-2023 - Non sia turbato il vostro cuore (Gv 14, 1-12)
Parole per coloro che sono turbati dal Mistero delle Tenebre
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30-04-2023 - Non capirono di che cosa parlava loro (Gv 10, 1-10)
Ciò che succede spesso anche a noi
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23-04-2023 - Lungo il cammino Gesù si fa vicino (Lc 24, 13-35)
E prepara la sua manifestazione
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16-04-2023 - Dal timore alla gioia (Gv 20, 19-31)
Solo Gesù può operare questo passaggio
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09-04-2023 - Un sepolcro vuoto (Gv 20, 1-10)
Perché hanno portato via il Signore o perché è risorto?...
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02-04-2023 - Cristo crocifisso e risorto (Mt 26, 14-27, 66)
Agnello immolato fin dalla fondazione del mondo
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26-03-2023 - La La risurrezione di Lazzaro (Gv 11, 1-45)
Figura della risurrezione di Gesù
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19-03-2023 - La guarigione del cieco nato (GV 9, 1-41)
Uno strano modo di guarire
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12-03-2023 - Dammi da bere (Gv 4, 5-42)
L'acqua che ha in mente Gesù e quella che abbiamo in mente noi
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05-03-2023 - Gesù trasfigurato (Mt 17, 1-9)
La gloria per cui siamo fatti
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26-02-2023 - Le tentazioni di Gesù (Mt 4, 1-11)
E la tentazione dei progenitori
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19-02-2023 - Fu detto, ma io vi dico (Mt 5, 38-48)
Amare come Gesù ama
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12-02-2023 - Sono venuto a dare compimento (Mt 5, 17-37)
Gesù è il compimento della legge
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05-02-2023 - Sale e luce (Mt 5, 13-16)
Il rischio di perdere sapore e di diventare tenebra
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29-01-2023 - Gesù salì sul monte (Mt 5, 1-12a)
E proclama le beatitudini
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22-01-2023 - A Cafarnao (Mt 4, 12-23)
Gesù chiama quattro fratelli
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15-01-2023 - Ecco l'Agnello di Dio (Gv 1, 19-34)
Colui che toglie il peccato del mondo!
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08-01-2023 - Gesù è battezzato da Giovanni (Mt 3, 13-17)
Perché conviene adempiere ogni giustizia
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01-01-2023 - Maria madre di Dio (Lc 2, 16-21)
I paradossi di Dio rischiano di non dirci nulla
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25-12-2022 - La luce splende nelle tenebre (Gv 1, 1-18)
Una gioia è promessa a coloro che sono oppressi dalle tenebre
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18-12-2022 - La prova dell’uomo giusto (Mt 1, 18-24)
Giuseppe può comprendere e aiutare chi è nella prova
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11-12-2022 - Sei tu colui che deve venire? (Mt 11, 2-11)
Quando non si comprende l'agire di Dio
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04-12-2022 - Giovanni Battista (Mt 3, 1-12)
Il profeta di cui avremmo bisogno
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27-11-2022 - La venuta del Figlio dell'uomo (Mt 24, 37-44)
Ci sono quelli che l'attendono e quelli che l'ignorano
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- ----- Fine Anno C ↓ -------
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20-11-2022 - La festa di Cristo Re (Lc 23, 35-43)
Perché ha compiuto una grande impresa
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13-11-2022 - Gesù profeta di sventure (Lc 21, 5-19)
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita
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06-11-2022 - Gesù risponde ai Sadducei (Lc 20, 27-38)
Alcuni aspetti della vita futura
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30-10-2022 - Zaccheo incontra Gesù (Lc 19, 1-10)
E la sua vita cambia
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23-10-2022 - Giusti o ingiusti (Lc 18, 9-14)
A noi decidere da che parte stare
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16-10-2022 - Gridare giorno e notte (Lc 18, 1-8)
Per essere prontamente esauditi
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09-10-2022 - Il grido a cui Gesù risponde (Lc 17, 11-19)
Ma noi non sappiamo gridare
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02-10-2022 - Non abbiamo fede (Lc 17, 5-10)
Neanche quanto un granello di senape
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25-09-2022 - Delitto e castigo (Lc 16, 19-31)
Il ricco gaudente uccide sia sé stesso, sia Lazzaro
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18-09-2022 - Una strana parabola (Lc 16, 1-13)
L'amministratore disonesto lodato per la sua astuzia
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11-09-2022 - Peccatori e pubblicani o scribi e farisei? (Lc 15, 1-10)
L'inevitabile scelta
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04-09-2022 - Impossibili imprese (Lc 14 25-33)
La costruzione della torre e la guerra dei re
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28-08-2022 - Umiltà radicale (Lc 14, 1. 7-14)
Dell'ultimo posto che nessuno vuole
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21-08-2022 - Due possibili esiti (Lc 13, 22-30)
Ognuno sceglie liberamente dove andare
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14-08-2022 - Fuoco sulla terra (Lc 12, 49-53)
E noi vorremmo che il fuoco non bruci
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07-08-2022 - Beato chi rimane sveglio nella notte (Lc 12, 35-40)
Non si troverà con la casa scassinata
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31-07-2022 - La ricerca della ricchezza (Lc 12, 13-21)
Quella che dura e quella che non dura
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24-07-2022 - La via angusta della preghiera (Lc 11, 1-13)
Ciò che accade a un discepolo che prega
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17-07-2022 - La parte che non sarà tolta (Lc 10, 38-42)
E quella che dovrà essere tolta
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10-07-2022 - Fa' questo e vivrai (Lc 10, 25-37)
Non una vita qualunque, ma quella di Dio stesso
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03-07-2022 - È vicino a voi il Regno di Dio (Lc 10,1-12. 17-20)
Alcuni accolgono il suo Re, altri lo respingono
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26-06-2022 - Un amore esclusivo (Lc 9, 51-62)
E le sue esigenze
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19-06-2022 - Ho ricevuto quello che vi ho trasmesso (1Cor 11, 23-26)
Ciò che solo un amore folle può fare
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12-06-2022 - Non siete capaci di portarne il peso (Gv 16, 12-15)
Il peso della gloria a cui siamo chiamati
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05-06-2022 - Un'impresa trinitaria (Gv 14, 15-16. 23b-26)
Amare come Gesù ama
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29-05-2022 - Di questo voi siete testimoni (Lc 24, 46-53)
Uno di questi è padre Kolbe
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22-05-2022 - Se uno mi ama... (Gv 14, 23-29)
Ascoltare le parole e osservare la parola
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15-05-2022 - L’impossibile comandamento (Gv 13, 31-33A. 34-35)
La soluzione di Teresina di Lisieux
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08-05-2022 - Il buon pastore (Gv 10, 27-30)
E il cattivo pastore
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01-05-2022 - Quella notte non presero nulla (Gv 21, 1-14)
La via stretta del fallimento
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24-04-2022 - Per timore dei Giudei (Gv 20, 19-31)
Un timore giustificato
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17-04-2022 - Il mistero della risurrezione di Gesù (Gv 20, 1-9)
Non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti
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10-04-2022 - Il mistero della passione di Gesù (Lc 22, 14-23, 56)
Ossia, della creatura che uccide il suo Creatore
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03-04-2022 - L’adultera perdonata (Gv 8, 1-11)
Figura dell'umanità che tradisce il suo Dio
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27-03-2022 - Il figlio prodigo (Lc 15, 11-32)
La festa dopo la grande impresa
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20-03-2022 - Se non vi convertite, perirete (Lc 13, 1-9)
La causa profonda delle tragedie
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13-03-2022 - La trasfigurazione di Gesù (Lc 9, 28b - 36)
Destinati alla gloria dell'intimità con Dio
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06-03-2022 - Gesù è tentato nel deserto (Lc 4, 1-13)
Il mistero della tentazione
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27-02-2022 - L’occhio, la trave e la pagliuzza (Lc 6, 39-45)
Diventare come il Maestro
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20-02-2022 - La carità fraterna (Lc 6, 27-38)
Illusioni e realismo
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13-02-2022 - Le beatitudini (Lc 6, 17. 20-26)
I tesori che non sappiamo di avere
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06-02-2022 - La pesca miracolosa (Lc 5, 1-11)
Un lavoro in due tempi
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30-01-2022 - Tentativo di deicidio (Lc 4, 21-30)
Annuncio di ciò che accadrà
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23-01-2022 - Gesù nella sinagoga di Nazaret (Lc 1, 1-4; 4, 14-21)
Annuncia la sua missione
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16-01-2022 - Le nozze di Cana (Gv 2, 1-11)
Una miracolosa trasformazione che ci riguarda
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09-01-2022 - Il battesimo di Gesù (Lc 3, 15-16. 21-22)
Figura di ciò che ci attende
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02-01-2022 - La luce splende nelle tenebre (Gv 1, 1-18)
E le tenebre non l’hanno vinta ...
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26-12-2021 - Gesù ritrovato nel tempio (Lc 2, 41-52)
Quando i santi non comprendono
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19-12-2021 - Maria visita Elisabetta (Lc 1, 39-45)
Figura della sollecitudine di Dio per ogni uomo
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12-12-2021 - Battesimo con l’acqua e con il fuoco (Lc 3, 10-18)
Perché l'uomo possa partecipare al banchetto
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05-12-2021 - Il grido del profeta (Lc 3, 1-6)
Perché l'uomo ritorni sulla retta via
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28-11-2021 - Un nuovo anno liturgico
Per cercare di comprendere il progetto di Dio
- ----- Inizio Anno C ↑ -------
- ----- Fine Anno B ↓ ---------
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21-11-2021 - Cristo Re
Re che muore per salvare il suo popolo
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14-11-2021 - I tempi della fine
Quando non si può più mentire
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07-11-2021 - La vedova di Sarèpta
La desolazione di chi ha perso l'amore
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31-10-2021 - Oltre i comandamenti
Lo sguardo di Gesù
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24-10-2021 - Bartimeo, cieco e mendicante
Sperare contro ogni speranza
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17-10-2021 - Il grande Incompreso
La gloria secondo Dio e secondo noi
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10-10-2021 - Il giovane ricco e noi
Dio non ci ama per scherzo, dona tutto e chiede tutto
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03-10-2021 - Se non diventerete come i bambini
Diventare piccoli perché Dio possa farci grandi
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26-09-2021 - Idee ristrette
I nostri pensieri e quelli di Dio
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19-09-2021 - Il rischio di non voler comprendere
Quando Gesù ci interpella sul mistero del peccato
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12-09-2021 - Chi è Gesù?...
Un mistero non accessibile alle sole forze umane
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05-09-2021 - Un caso di malattia incurabile
Che relazione c'è fra il sordomuto e noi?
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29-08-2021 - Osservare le regole per nascondere scomode verità
Da chi vogliamo essere salvati: dalle "regole" o da Gesù?
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22-08-2021 - Il rischio di abbandonare Gesù
Se non diventerete come i bambini...
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15-08-2021 - La Donna vestita di sole e il Drago rosso
Lo stridente contrasto da cui non conviene distogliere lo sguardo
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08-08-2021 - Quando l’uomo di Dio non ne può più…
Ciò che può accadere a ognuno di noi
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01-08-2021 - Come dall’Egitto alla Terra Promessa
"Fare" o "lasciarsi fare"?
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25-07-2021 - Il segno della moltiplicazione dei pani
Il pane prodotto dagli uomini e quello donato da Dio
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18-07-2021 - Come pecore senza pastore
Similitudine e diversità con la situazione attuale
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11-07-2021 - Perché esiste tutto ciò che esiste?
Un progetto folle
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07-07-2021 - L'inevitabile tempesta
Il grido di Pietro quando affonda
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04-07-2021 - Il profeta Ezechiele, Gesù e noi
Il profeta inviato a una genìa di ribelli...
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27-06-2021 - L'emorroissa e la figlia di Giàiro
Due episodi utili a comprendere ciò che stiamo vivendo
- ----- Anno B ↑ ---------
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03-01-2021 - Quando è nato Gesù?… Riflessioni affettive
Circola la voce che Gesù non sia nato il 25 dicembre!
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11-06-2020 - Dio punisce o non punisce?…
È più buono un Dio che punisce o un Dio che non punisce?
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09-08-2018 - Buona o cattiva Novella?!...
Perché ad annunciare Gesù si rischia la vita?...
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02-01-2018 - Pensieri sul Natale
Per Gesù, Giuseppe e Maria non c'è posto fra gli uomini...
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26-12-2017 - Auguri di Natale
Perché gioire a Natale?!... Perché Gesù nasce in una stalla?!...
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18-01-2017 - L'enfer c'est les autres
Se l'inferno sono gli altri è perché la possibilità dell'inferno è anche nel nostro cuore...
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07-02-2016 - Giustizia e Misericordia
Qual è la condizione necessaria per ottenere misericordia?...
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28-06-2015 - Il mistero della Sindone e noi...
Le vicende della nostra vita terrena lasciano impressi, come sulla Sindone, dei segni di difficile comprensione.
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28-06-2015 - Perché il vangelo non ci dice niente?!... (Gv 3, 16-21)
Benedetti o maledetti?!...
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02-10-2014 - Parabola dei chiamati a lavorare nella vigna (Mt 20, 1-16)
Sintesi - L'ingiustizia di Dio è la nostra fortuna!!!
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21-01-2013 - Fuga e lotta con Dio ... 2/2
Una via più lunga e una più breve ...
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18-11-2012 - Fuga e lotta con Dio ... 1/2
Chi è più credibile? ...
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16-07-2011 - Il gioco disonesto della menzogna
E' naturale credere vera qualsiasi affermazione, ma ...
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02-05-2011 - Credenti o creduloni?...
L'inevitabilità dell'atto di fede - Diventarte credibili
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03-03-2011 - Come nei romanzi gialli ...
Analogie con la ricerca della felicità
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Ultimo aggiornamento 09-01-2024
Meditazione sul libro di Giobbe (Capitoli: 1-42)
La santità di Giobbe - Un principio di giustizia violato - Le due fasi della prova di Giobbe - La protesta di Giobbe - Gli amici di Giobbe - L’inizio di una disputa infuocata - La paura di Dio - Come può essere giusto un uomo davanti a Dio? - Giobbe fa saltare i nervi ai suoi amici ...
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Il perdono che non può essere concesso (Gv 20, 22-23)
A chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete resteranno non rimessi - che cos'è il peccato? - scoperta di alcuni paradossi - l'abominio del peccato originale - l’appuntamento a cui non possiamo mancare
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La parabola dei talenti (Mt 25, 13-30 || Lc 19, 11-28) - IIa parte
Il bisogno di amare - poco e molto, storia in due tempi - le paure del servo malvagio - l’oscuramento della ragione - Dio non ci chiede più di quanto possiamo dare - chi è umile accetta di farsi aiutare - la possibilità della perdizione - tentativo di riflessione sull’inferno - come evitare la perdizione
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La parabola dei talenti (Mt 25, 13-30 || Lc 19, 11-28) - Ia parte
Un compito difficile - Ciò che non vorremmo sentire - Il rischio di un malinteso - Cosa si aspetta il padrone dai suoi servi - Il problema del vero bene dell’uomo - Prima il poco, poi il molto
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La parabola del ricco epulone e del povero Lazzaro
Cristo giudica il ricco malvagio - Un caso di impenitenza finale - Esame dei sentimenti del ricco - Il pensiero di Santa Caterina da Siena - La parabola nell’opera di Maria Valtorta - Più di un morto che risuscita...
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Le riche épulon et le pauvre Lazare
Le Christ juge le mauvais riche - Un cas d’impénitence finale - Examen des sentiments du riche - La pensée de Sainte Catherine de Sienne - La parabole dans l'œuvre de Maria Valtorta - Plus qu’un mort qui ressuscite...
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Come mai questo tempo non sapete valutarlo?
Difficoltà di valutare il senso del tempo - Un compito troppo difficile - L’invito inascoltato - L’inevitabile combattimento.
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Aprì loro la mente per comprendere le scritture
Non è così facile comprendere le Scritture - Il centro delle Scritture - Un progetto singolare - Non è una questione di belle parole.
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Come gli antichi profeti - L'osservazione di Marco - Senza vie di scampo - L'attacco - Il contrattacco - Sacerdoti, scribi e noi.
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Gesù esamina Pietro sull'amore
Le domande di Gesù - Le risposte di Pietro - Pietro abbandonato dal Signore - Nato per fare il capo - Teresina di Lisieux e don Divo Barsotti.
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Gli invitati al banchetto di nozze - 2
Il re cerca altri commensali - Un invito accolto con poco entusiasmo - Situazioni impossibili - Due volte indegni - Un pericolo mortale.
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Gli invitati al banchetto di nozze - 1
Un racconto paradossale e drammatico - Ci bastano le feste umane - Come si uccidono i messaggeri di Dio - Apparente ingiustizia.
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Quando Dio resiste alla preghiera ... (Lc 11, 5-13)
Non ho nulla da offrirgli - Un singolare amico - Non conosciamo noi stessi - Fatti per un altro mondo ...
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La parabola degli operai nella vigna (Mt 20, 1-16)
Difficoltà di comprendere un comportamento ingiusto - Ingiustizia che torna a nostro favore - Chi consola questa parabola.
Consapevole che le meditazioni proposte non sono che incerti balbettii, faccio appello alla carità del lettore perché vengano accolte con benevolenza. In fondo, davanti a Dio, siamo tutti dei bambini bisognosi di imparare a parlare l'unica lingua che si parli nel suo Regno, la lingua dell'amore.
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