PERDONARE SEMPRE... LA PARABOLA DEL RE MISERICORDIOSO E DEL SERVO MALVAGIO
(Mt 18, 21-35)
Fin che siamo in questo mondo, fin che siamo in cammino da questo all'altro mondo, la nostra conoscenza è imperfetta, imperfetto è il nostro amore e imperfetta è la nostra felicità. Questa serie di imperfezioni fa sì che la nostra vita quotidiana sia caratterizzata da reciproche scorrettezze, da offese, incomprensioni, indelicatezze e, nei casi più gravi, da rancori, cattiverie, violenze. Inoltre, questi guai, oltre che dall'imperfezione naturale, sono dovuti: sia alla ferita che ha lasciato in noi il peccato originale, sia all'opera del demonio. In questa situazione, il tipo di comportamento che spesso vediamo prevalere è quello di chi risponde all'offesa con l'offesa, alla cattiveria con la cattiveria, alla violenza con la violenza. Se però si accetta questa logica, non si ottiene un miglioramento della convivenza fra gli uomini, ma, come spesso possiamo constatare, si verifica un crescente peggioramento dei loro rapporti fino a rendere invivibile la vita delle famiglie e della società.
L'atteggiamento che ognuno di noi dovrebbe adottare per rimediare a questo stato di cose l'apostolo Pietro l'aveva capito in parte. Dice infatti Pietro a Gesù: Signore, quante volte dovrò perdonare a mio fratello, se pecca contro di me? Fino a sette volte?. Pietro aveva capito che dobbiamo disporre il nostro cuore a perdonare coloro che ci offendono; secondo lui, però, era opportuno stabilire un limite superato il quale sarebbe stato più conveniente cambiare atteggiamento; così, con uno sforzo di generosità, prova a chiedere al Signore se perdonare fino a sette volte potrebbe essere una regola ragionevole.
Probabilmente la proposta di Pietro rappresenta un certo limite a cui, nei casi migliori, può giungere la buona volontà umana lasciata alle sue forze. Trovare qualcuno che sia disposto a perdonare chi lo offende fino a sette volte, non è poi così male. Ma Gesù, con la sua venuta, è venuto anche ad offrirci la possibilità di andare decisamente oltre i limiti della natura umana. Risponde infatti Gesù a Pietro: Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette. Perdonare fino a settanta volte sette significa perdonare sempre, e questo non è possibile alle sole forze umane; allora Gesù ci sta forse chiedendo qualcosa di impossibile? Sì... ma se Gesù ci chiede di perdonare sempre, è perché con la sua grazia vuole venire in soccorso alla debolezza delle nostre forze.
A proposito di Pietro, si potrebbe ancora osservare come lui sia più che altro preoccupato di trovare una regola per perdonare gli altri, e forse non è molto consapevole di quanto abbia bisogno lui, di essere perdonato. La notte in cui, nonostante le sue promesse, per tre volte rinnegherà il Signore, si renderà conto di questa necessità, e sperimenterà, in quella stessa notte, quanto è grande la sua miseria e quanto è grande la bontà del Signore. Racconta infatti il vangelo di Luca che, ad un certo momento della notte, dopo aver dichiarato per tre volte di non conoscere Gesù: Il Signore, voltatosi, lo guardò... e in quello sguardo Pietro comprende nello stesso tempo, sia la gravità del suo peccato sia la bontà del Signore che gli offre il suo perdono, e allora: Uscito, pianse amaramente (Lc 22, 61-62).
La parabola del Re misericordioso e del servo impietoso
Passa poi il Signore a raccontare la parabola del re che vuole fare i conti con i suoi servi. In questa storia c'è un servo che nel corso della sua vita ha accumulato un debito enorme nei confronti del Re suo signore: diecimila talenti equivalgono a un certo numero di tonnellate d'argento; questo vuol dire che quel servo non era stato molto saggio nella sua condotta, anzi piuttosto scriteriato e senza giudizio, non gli importava di fare debiti pur di soddisfare i suoi desideri, non accettava una vita modesta, alla portata del suo portafoglio ma, spinto da un'insaziabile bramosia continuava a fare debiti, forse illudendosi di riuscire a farla franca. Evidentemente non poteva continuare su quella strada, non poteva continuare a spendere e non guadagnare nulla senza che prima o poi il Re gli chiedesse di restituire quanto gli aveva prestato. Arriva per tutti il giorno in cui si deve rendere conto della propria amministrazione.
È in questo momento che il servo scriteriato è costretto a riconoscere l'enormità del suo debito, la stoltezza della sua condotta, la sua responsabilità per la situazione disastrosa in cui si trova lui e la sua famiglia; quando poi il Re ordina che sia venduto lui con la moglie, con i figli e con quanto possiede per saldare il debito deve ammettere che il Re non gli fa un torto, ma è giusto nella sua richiesta. La situazione del servo è disperata e sul piano della giustizia non ha scampo; è a questo punto che decide di fare appello alla misericordia del Re: Allora quel servo, gettatosi a terra, lo supplicava: Signore, abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa. In seguito a questo suo appello accade qualcosa di singolare, di straordinariamente sorprendente, ed è che il Re non concede al servo quello che gli sta chiedendo, ma gli concede immensamente di più; il servo aveva chiesto del tempo per poter restituire il debito, il Re glielo condona interamente: Impietositosi del servo, il padrone lo lasciò andare e gli condonò il debito. E quell'uomo passa dalla disperazione alla liberazione, dall'oppressione al sollievo, dall'angoscia alla pace.
Il servo cattivo manifesta la sua durezza
È a questo punto che avviene un nuovo colpo di scena, questa volta decisamente ripugnante. Colui che aveva ottenuto il condono del suo debito al di la delle sue più ottimistiche speranze, si rifiuta di aver pietà di chi, come lui, chiede un po' di pietà e di tempo per poter restituire quanto deve. La cosa è tanto più grave in quanto il debito del suo compagno è una cifra decisamente inconsistente, mentre lui aveva appena ricevuto il condono di una cifra enorme; quindi, come lui, oltre le sue speranze aveva ottenuto il condono, così avrebbe dovuto aver pietà del suo compagno e non farlo gettare in prigione finché non avesse restituito quanto doveva.
C'è in tutto questo qualcosa di strano; è strano che chi ha veramente sperimentato la dolcezza della misericordia non sia a sua volta misericordioso. Allora, chi non vuole imparare la lezione della misericordia viene richiamato alla scuola della giustizia: Il padrone fece chiamare quell'uomo e... sdegnato, lo diede in mano agli aguzzini, finché non gli avesse restituito tutto il dovuto. Termina il Signore dicendo: Così anche il mio Padre celeste farà a ciascuno di voi, se non perdonerete di cuore al vostro fratello.
La parabola e noi
Quando il Signore termina, noi dobbiamo incominciare, incominciare con il suo aiuto a capire come questa storia riguardi ognuno di noi, quali gli insegnamenti da praticare, quali gli atteggiamenti da evitare. Potremmo riassumere l'insegnamento di questa parabola in questo modo: noi abbiamo nei confronti di Dio un debito enorme, simile ai diecimila talenti del servo malvagio; che il nostro debito sia così enorme non ne siamo molto consapevoli, il Signore ci chiede allora, con questa parabola, di credere che le cose stanno proprio in questi termini, ci dice inoltre che Lui è disposto a condonarci tutto se, consapevoli del nostro debito, con umiltà e sincerità faremo appello alla sua misericordia. L'unica cosa che ci chiede è di essere a nostra volta misericordiosi verso coloro che hanno dei debiti verso di noi; se lo faremo ci farà sperimentare sempre di più la dolcezza della sua misericordia secondo la promessa della beatitudine: Beati i misericordiosi, perché otterranno misericordia (Mt 5, 7); se non lo faremo, se non perdoneremo cioè di cuore ai nostri fratelli, allora il nostro comportamento sarà odioso come lo è stato il comportamento del servo malvagio, il Signore dovrà quindi sottoporci ai rigori della sua giustizia finché non impareremo a diventare misericordiosi; dice infatti la parabola: Il padrone, sdegnato, diede il servo malvagio in mano agli aguzzini, finché non gli avesse restituito tutto il dovuto; e il Signore ammonisce: Così anche il Padre celeste farà a ciascuno di voi se non perdonerete di cuore al vostro fratello.
Quando il nostro debito cresce e quando diminuisce?
Proviamo ad approfondire ulteriormente. Potremmo incominciare col porci la domanda: quando il nostro debito nei confronti di Dio cresce, e quando diminuisce? Per rispondere conviene esaminare qual è il capitale che Dio ci ha dato in prestito. Dio ha dato ad ognuno di noi prima di tutto l'esistenza, poi una certa intelligenza, del tempo per crescere, i beni della natura, dei presentimenti della sua esistenza. A seconda di come utilizziamo questi beni, il nostro debito verso di Lui aumenta o diminuisce.
Se noi spendiamo questo patrimonio al fine di guadagnare o crescere in conoscenza e amore di Dio, allora impegniamo saggiamente i suoi doni, non facciamo debiti ed otterremo le sue benedizioni. Se al contrario, per colpa nostra, non arriviamo a riconoscere che tutti i beni che abbiamo li abbiamo ricevuti da Lui, e quindi non lo ringraziamo e non li impegniamo per crescere nella sua conoscenza e nel suo amore, allora il nostro debito non può che aumentare a dismisura, perché è come se spendessimo un capitale datoci in prestito senza guadagnare nulla e, se si continua a spendere senza guadagnare, arriverà il giorno che, per poter vivere, per avere di che sfamarsi, bisognerà fare debiti. La fame, come si sa, può giocare dei brutti scherzi, e in ognuno di noi c'è una grande fame di felicità, ma se finiscono i soldi come faremo a placare questa fame? Se con i beni che Dio ci ha dato non riusciamo più ad essere contenti perché li abbiamo utilizzati male, o perché scopriamo che non ci bastano più, dove troveremo quella gioia a cui il nostro cuore aspira?
Il momento critico
E' in questo momento che c'è o la possibilità di un ravvedimento oppure la triste possibilità di incrementare ulteriormente il nostro debito verso Dio. Come infatti vediamo spesso, molti, giunti a questo punto, per trovare un po' di gioia, per non morire di fame, sono disposti a fare debiti pur di acquistare di che sfamarsi, ossia sono disposti a trasgredire gravemente le leggi di Dio per riempire quel vuoto del cuore che niente può colmare se non Dio solo. Si verifica allora una corsa frenetica verso ogni sorta di piacere, di stordimento e di depravazione, nella disperata ricerca di nuove sensazioni, nuove emozioni, nuove gratificazioni...
Ma il nostro debito nei confronti di Dio può aumentare anche per un'altra ragione. Nel momento in cui ci rendiamo conto che le risorse scarseggiano e non riusciamo più a soddisfare il bisogno di felicità a cui tende il nostro cuore, anche se non trasgrediamo gravemente la legge di Dio, se lasciamo però prevalere in noi una certa rassegnazione, se ci lasciamo vincere dalla noia e dal disgusto, allora non rendiamo a Dio quello che Lui si aspetta da noi, perché Lui si aspetta che noi diventiamo buoni, sapienti, viventi, in cammino verso la vera felicità, e deludere Dio nelle sue aspettative non è un debito di poco conto.
Allora, lungo il corso della nostra esistenza, in vari modi, a certe scadenze che Lui solo conosce, Dio ci rende consapevoli del molto che gli dobbiamo, della stoltezza della nostra condotta, della nostra responsabilità per la situazione infelice nella quale ci troviamo. In questi momenti dobbiamo riconoscere che Dio avrebbe tutte le ragioni per trattarci severamente, e la considerazione che questa condotta scriteriata ha avuto ripercussioni anche sulle persone che ci sono vicine, rende la situazione ancora più grave; il padrone ordina infatti che il servo malvagio venga venduto con la moglie, i figli e con quanto possiede, per saldare il debito.
Apparente ingiustizia
Questo aspetto, apparentemente ingiusto della decisione del padrone, serve a renderci consapevoli del il fatto che, comportarci bene o male ha un'influenza non indifferente sulla vita delle persone che ci sono più vicine; così, se faremo il bene sarà un bene per noi e per le persone che stanno attorno a noi, se faremo il male ne porteremo le conseguenze noi e quelli che sono a noi più vicini.
Giustizia e Misericordia
Tuttavia, se riconosciamo umilmente i nostri errori, se riconosciamo le ragioni della giustizia divina, se siamo disposti a pagare in qualche modo i nostri debiti, uno spiraglio ci viene aperto, una speranza ci viene suggerita, e il suggerimento è di fare appello alla misericordia di Dio; se lo faremo, come ci mostra la parabola, verremo esauditi al di là delle nostre più ardite speranze, ma prima di ottenere misericordia è fondamentale riconoscere le ragioni della giustizia, la giustizia ha infatti il potere di frantumare il nostro cuore e di renderlo contrito e umile, ossia adatto a ricevere la misericordia; senza questo adattamento preventivo è impossibile ricevere misericordia.
Infine, quello che il Signore chiede a coloro che hanno ottenuto misericordia, è di essere a loro volta misericordiosi per non assomigliare al servo malvagio e ricadere così sotto il braccio della sua giustizia. Dio vuole usare misericordia con tutti, vuole perdonare tutti, ma nessuno deve illudersi di poter approfittare di Lui per il fatto che è buono e desidera perdonare, vediamo infatti che il servo malvagio viene severamente punito per la sua malvagità: Lo diede in mano agli aguzzini finché non gli avesse restituito tutto il dovuto. E come gli aguzzini tormentano con varie molestie coloro che vengono consegnati nelle loro mani, così, chi non impegna i doni ricevuti per crescere nell'amore di Dio e dei fratelli, per diventare misericordioso come Lui è misericordioso, verrà sottoposto alla molestia di varie tribolazioni fino a che non si ravveda e si decida a camminare sulla retta via, e questo è ancora un atto di misericordia di Dio che tenta in tutti i modi di richiamare coloro che sono lontani da Lui, perché non gode della morte dell'empio, ma vuole che l'empio desista dalla sua condotta e viva (Ez 33, 11).
Questa parabola mostra dunque due volti della maestà divina: il volto della giustizia e il volto della misericordia, e tutto accade come se la giustizia divina lavorasse per spingere il peccatore nelle braccia della misericordia. Se rimaniamo sul piano della giustizia non riusciremo mai ad estinguere il debito che abbiamo nei confronti di Dio, questa presa di coscienza ha però lo scopo di orientarci verso la misericordia con un cuore contrito e umile, il cuore che Dio gradisce e desidera riempire con la dolcezza del suo perdono e delle sue benedizioni. Senza un cuore contrito e umile non può esserci perdono; chi è stato offeso può avere le migliori intenzioni di perdonare, potrà manifestare il desiderio di perdonare, ispirare il desiderio del perdono, ma il perdono avverrà soltanto quando chi ha peccato piegherà le ginocchia e con cuore pentito e umile riconoscerà la gravità delle sue mancanze contro l'amore. Il padre Marie Dominique Molinié osserva con la sua solita precisione: "La giustizia è semplicemente la verità dell'amore. Perché l'amore ha le sue leggi, dure come l'acciaio; forte come la morte è l'amore. Il vero amore è infinitamente tenero, ma è anche duro perché è preciso, esigente, totalitario, non vive nel pressapochismo".
Questa è soprattutto la nostra situazione nei confronti di Dio, ma accade anche che gli altri abbiano dei debiti nei nostri confronti, in questi casi il Signore vuole che siamo disposti a perdonare di cuore ai nostri fratelli. Anche in questi casi, perché il perdono possa avvenire, ci vuole da una parte un cuore che umilmente riconosca i propri torti e voglia in qualche modo rimediare, e dall'altra un cuore disposto a perdonare. Ma quand'è che possiamo dire di avere un cuore disposto a perdonare? Avremo un cuore disposto a perdonare quando riusciremo ad avere uno sguardo di benevolenza verso tutti, anche verso coloro che ci fanno del male, avremo un cuore che sa perdonare quando avremo un cuore che sa amare. Nel corso della vita presente la grazia del Signore è al lavoro per formare in noi la capacità di amare.
Un cuore che sappia amare non si forma in un giorno, ma è come una lenta maturazione, è come un lungo cammino; quindi, per maturare, come si sa, occorre essere esposti ai raggi del sole e per camminare bisogna mettere un passo dopo l'altro; così il nostro cuore cresce nell'amore quando, da una parte, assorbe i raggi dell'amore divino e ne sperimenta la dolcezza, e dall'altra si sforza di camminare, ossia si sforza di amare, di amare tutti, i belli e i brutti, i simpatici e gli antipatici, quelli che ci fanno del bene e quelli che ci fanno del male, tutto questo è possibile con il nostro impegno e con la grazia di Dio, non con il solo nostro impegno né con la grazia di Dio soltanto, ma con il concorso dell'uno e dell'altra.
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26-11-2023 - Verrà nella gloria (Mt 25, 31-46)
A separare le pecore dalle capre
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19-11-2023 - Il talento nascosto (Mt 25, 14-30)
Chi lo nasconde sarà Gettato fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti
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12-11-2023 - Stoltezza e saggezza (Mt 25, 1-13)
Il saggio si salva e lo stolto si perde
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05-11-2023 - L’ipocrisia al potere (Mt 23, 1-12)
E l'antidoto indicato da Gesù
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29-10-2023 - I due comandamenti (Mt 22, 34-40)
Non siamo stati noi ad amare Dio
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22-10-2023 - Dare a Dio e a Cesare (Mt 22, 15-21)
A cesare i tributi e a Dio il cuore
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15-10-2023 - Un invito rifiutato (Mt 22, 1-14)
E le sue conseguenze...
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08-10-2023 - La follia umana... (Mt 21, 33-43)
E quella divina...
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01-10-2023 - Facili parole... (Mt 21, 28-32)
Cosa significa: Lavorare nella vigna?
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24-09-2023 - Operai dell'ultima ora (Mt 20, 1-16)
La fortuna di avere un padrone "ingiusto"
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17-09-2023 - Siamo debitori (Mt 18, 21-35)
Ciascuno di noi è un debito vivente nei confronti di Dio
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10-09-2023 - Se il tuo fratello commetterà una colpa (Mt 18, 15-20)
Gesù non sta parlando ai semplici fedeli, e la colpa non è contro il singolo fedele
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03-09-2023 - Un malinteso ricorrente (Mt 16, 21-27)
I nostri pensieri e quelli di Gesù il più delle volte sono in conflitto
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27-08-2023 - Discepoli sotto esame (Mt 16, 13-20)
Interrogati su Gesù
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20-08-2023 - Una donna che ha capito (Mt 15, 21-28)
Il cuore di Gesù
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13-08-2023 - Tempesta sul lago (Mt 14, 22-33)
E Colui che può placarla
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06-08-2023 - La trasfigurazione (Mt 17, 1-9)
Per quelli che seguono Gesù sul monte
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30-07-2023 - Tesori nascosti (Mt 13, 44-52)
Che attendono di essere scoperti
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23-07-2023 - Un nemico ha fatto questo (Mt 13, 24-43)
Se c'è un nemico, c'è anche qualche pericolo
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16-07-2023 - Il seme e il terreno (Mt 13, 1-23)
Che cosa ci comunica la Parola di Dio?...
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09-07-2023 - Cose nascoste ai sapienti (Mt 11, 25-30)
Ma rivelate ai piccoli
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02-07-2023 - Perdere e trovare la vita (Mt 10, 37-42)
Un'offerta scontata da non perdere
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25-06-2023 - Non abbiate paura (Mt 10, 26-33)
Se non di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l'anima e il corpo
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18-06-2023 - Pecore senza pastore (Mt 9, 36 - 10, 8)
La disgrazia di non avere un pastore
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11-06-2023 - Chi mangia me vivrà per me (Gv 6, 51-56)
E io lo risusciterò nell'ultimo giorno
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04-06-2023 - Dio ha tanto amato il mondo (Gv 3, 16-18)
Ma il mondo come risponde all'amore di Dio?...
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28-05-2023 - Un dono per discernere (Gv 20, 19-23)
Il peccatore che non può essere perdonato
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21-05-2023 - Andarono sul monte... (Mt 28, 16-20)
E videro Gesù risorto
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14-05-2023 - Se mi amate osserverete... (Gv 14, 15-21)
Perseverare nell'amore non è scontato per nessuno
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07-05-2023 - Non sia turbato il vostro cuore (Gv 14, 1-12)
Parole per coloro che sono turbati dal Mistero delle Tenebre
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30-04-2023 - Non capirono di che cosa parlava loro (Gv 10, 1-10)
Ciò che succede spesso anche a noi
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23-04-2023 - Lungo il cammino Gesù si fa vicino (Lc 24, 13-35)
E prepara la sua manifestazione
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16-04-2023 - Dal timore alla gioia (Gv 20, 19-31)
Solo Gesù può operare questo passaggio
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09-04-2023 - Un sepolcro vuoto (Gv 20, 1-10)
Perché hanno portato via il Signore o perché è risorto?...
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02-04-2023 - Cristo crocifisso e risorto (Mt 26, 14-27, 66)
Agnello immolato fin dalla fondazione del mondo
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26-03-2023 - La La risurrezione di Lazzaro (Gv 11, 1-45)
Figura della risurrezione di Gesù
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19-03-2023 - La guarigione del cieco nato (GV 9, 1-41)
Uno strano modo di guarire
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12-03-2023 - Dammi da bere (Gv 4, 5-42)
L'acqua che ha in mente Gesù e quella che abbiamo in mente noi
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05-03-2023 - Gesù trasfigurato (Mt 17, 1-9)
La gloria per cui siamo fatti
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26-02-2023 - Le tentazioni di Gesù (Mt 4, 1-11)
E la tentazione dei progenitori
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19-02-2023 - Fu detto, ma io vi dico (Mt 5, 38-48)
Amare come Gesù ama
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12-02-2023 - Sono venuto a dare compimento (Mt 5, 17-37)
Gesù è il compimento della legge
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05-02-2023 - Sale e luce (Mt 5, 13-16)
Il rischio di perdere sapore e di diventare tenebra
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29-01-2023 - Gesù salì sul monte (Mt 5, 1-12a)
E proclama le beatitudini
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22-01-2023 - A Cafarnao (Mt 4, 12-23)
Gesù chiama quattro fratelli
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15-01-2023 - Ecco l'Agnello di Dio (Gv 1, 19-34)
Colui che toglie il peccato del mondo!
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08-01-2023 - Gesù è battezzato da Giovanni (Mt 3, 13-17)
Perché conviene adempiere ogni giustizia
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01-01-2023 - Maria madre di Dio (Lc 2, 16-21)
I paradossi di Dio rischiano di non dirci nulla
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25-12-2022 - La luce splende nelle tenebre (Gv 1, 1-18)
Una gioia è promessa a coloro che sono oppressi dalle tenebre
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18-12-2022 - La prova dell’uomo giusto (Mt 1, 18-24)
Giuseppe può comprendere e aiutare chi è nella prova
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11-12-2022 - Sei tu colui che deve venire? (Mt 11, 2-11)
Quando non si comprende l'agire di Dio
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04-12-2022 - Giovanni Battista (Mt 3, 1-12)
Il profeta di cui avremmo bisogno
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27-11-2022 - La venuta del Figlio dell'uomo (Mt 24, 37-44)
Ci sono quelli che l'attendono e quelli che l'ignorano
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20-11-2022 - La festa di Cristo Re (Lc 23, 35-43)
Perché ha compiuto una grande impresa
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13-11-2022 - Gesù profeta di sventure (Lc 21, 5-19)
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita
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06-11-2022 - Gesù risponde ai Sadducei (Lc 20, 27-38)
Alcuni aspetti della vita futura
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30-10-2022 - Zaccheo incontra Gesù (Lc 19, 1-10)
E la sua vita cambia
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23-10-2022 - Giusti o ingiusti (Lc 18, 9-14)
A noi decidere da che parte stare
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16-10-2022 - Gridare giorno e notte (Lc 18, 1-8)
Per essere prontamente esauditi
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09-10-2022 - Il grido a cui Gesù risponde (Lc 17, 11-19)
Ma noi non sappiamo gridare
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02-10-2022 - Non abbiamo fede (Lc 17, 5-10)
Neanche quanto un granello di senape
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25-09-2022 - Delitto e castigo (Lc 16, 19-31)
Il ricco gaudente uccide sia sé stesso, sia Lazzaro
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18-09-2022 - Una strana parabola (Lc 16, 1-13)
L'amministratore disonesto lodato per la sua astuzia
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11-09-2022 - Peccatori e pubblicani o scribi e farisei? (Lc 15, 1-10)
L'inevitabile scelta
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04-09-2022 - Impossibili imprese (Lc 14 25-33)
La costruzione della torre e la guerra dei re
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28-08-2022 - Umiltà radicale (Lc 14, 1. 7-14)
Dell'ultimo posto che nessuno vuole
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21-08-2022 - Due possibili esiti (Lc 13, 22-30)
Ognuno sceglie liberamente dove andare
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14-08-2022 - Fuoco sulla terra (Lc 12, 49-53)
E noi vorremmo che il fuoco non bruci
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07-08-2022 - Beato chi rimane sveglio nella notte (Lc 12, 35-40)
Non si troverà con la casa scassinata
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31-07-2022 - La ricerca della ricchezza (Lc 12, 13-21)
Quella che dura e quella che non dura
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24-07-2022 - La via angusta della preghiera (Lc 11, 1-13)
Ciò che accade a un discepolo che prega
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17-07-2022 - La parte che non sarà tolta (Lc 10, 38-42)
E quella che dovrà essere tolta
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10-07-2022 - Fa' questo e vivrai (Lc 10, 25-37)
Non una vita qualunque, ma quella di Dio stesso
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03-07-2022 - È vicino a voi il Regno di Dio (Lc 10,1-12. 17-20)
Alcuni accolgono il suo Re, altri lo respingono
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26-06-2022 - Un amore esclusivo (Lc 9, 51-62)
E le sue esigenze
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19-06-2022 - Ho ricevuto quello che vi ho trasmesso (1Cor 11, 23-26)
Ciò che solo un amore folle può fare
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12-06-2022 - Non siete capaci di portarne il peso (Gv 16, 12-15)
Il peso della gloria a cui siamo chiamati
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05-06-2022 - Un'impresa trinitaria (Gv 14, 15-16. 23b-26)
Amare come Gesù ama
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29-05-2022 - Di questo voi siete testimoni (Lc 24, 46-53)
Uno di questi è padre Kolbe
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22-05-2022 - Se uno mi ama... (Gv 14, 23-29)
Ascoltare le parole e osservare la parola
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15-05-2022 - L’impossibile comandamento (Gv 13, 31-33A. 34-35)
La soluzione di Teresina di Lisieux
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08-05-2022 - Il buon pastore (Gv 10, 27-30)
E il cattivo pastore
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01-05-2022 - Quella notte non presero nulla (Gv 21, 1-14)
La via stretta del fallimento
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24-04-2022 - Per timore dei Giudei (Gv 20, 19-31)
Un timore giustificato
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17-04-2022 - Il mistero della risurrezione di Gesù (Gv 20, 1-9)
Non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti
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10-04-2022 - Il mistero della passione di Gesù (Lc 22, 14-23, 56)
Ossia, della creatura che uccide il suo Creatore
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03-04-2022 - L’adultera perdonata (Gv 8, 1-11)
Figura dell'umanità che tradisce il suo Dio
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27-03-2022 - Il figlio prodigo (Lc 15, 11-32)
La festa dopo la grande impresa
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20-03-2022 - Se non vi convertite, perirete (Lc 13, 1-9)
La causa profonda delle tragedie
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13-03-2022 - La trasfigurazione di Gesù (Lc 9, 28b - 36)
Destinati alla gloria dell'intimità con Dio
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06-03-2022 - Gesù è tentato nel deserto (Lc 4, 1-13)
Il mistero della tentazione
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27-02-2022 - L’occhio, la trave e la pagliuzza (Lc 6, 39-45)
Diventare come il Maestro
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20-02-2022 - La carità fraterna (Lc 6, 27-38)
Illusioni e realismo
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13-02-2022 - Le beatitudini (Lc 6, 17. 20-26)
I tesori che non sappiamo di avere
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06-02-2022 - La pesca miracolosa (Lc 5, 1-11)
Un lavoro in due tempi
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30-01-2022 - Tentativo di deicidio (Lc 4, 21-30)
Annuncio di ciò che accadrà
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23-01-2022 - Gesù nella sinagoga di Nazaret (Lc 1, 1-4; 4, 14-21)
Annuncia la sua missione
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16-01-2022 - Le nozze di Cana (Gv 2, 1-11)
Una miracolosa trasformazione che ci riguarda
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09-01-2022 - Il battesimo di Gesù (Lc 3, 15-16. 21-22)
Figura di ciò che ci attende
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02-01-2022 - La luce splende nelle tenebre (Gv 1, 1-18)
E le tenebre non l’hanno vinta ...
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26-12-2021 - Gesù ritrovato nel tempio (Lc 2, 41-52)
Quando i santi non comprendono
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19-12-2021 - Maria visita Elisabetta (Lc 1, 39-45)
Figura della sollecitudine di Dio per ogni uomo
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12-12-2021 - Battesimo con l’acqua e con il fuoco (Lc 3, 10-18)
Perché l'uomo possa partecipare al banchetto
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05-12-2021 - Il grido del profeta (Lc 3, 1-6)
Perché l'uomo ritorni sulla retta via
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28-11-2021 - Un nuovo anno liturgico
Per cercare di comprendere il progetto di Dio
- ----- Inizio Anno C ↑ -------
- ----- Fine Anno B ↓ ---------
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21-11-2021 - Cristo Re
Re che muore per salvare il suo popolo
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14-11-2021 - I tempi della fine
Quando non si può più mentire
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07-11-2021 - La vedova di Sarèpta
La desolazione di chi ha perso l'amore
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31-10-2021 - Oltre i comandamenti
Lo sguardo di Gesù
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24-10-2021 - Bartimeo, cieco e mendicante
Sperare contro ogni speranza
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17-10-2021 - Il grande Incompreso
La gloria secondo Dio e secondo noi
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10-10-2021 - Il giovane ricco e noi
Dio non ci ama per scherzo, dona tutto e chiede tutto
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03-10-2021 - Se non diventerete come i bambini
Diventare piccoli perché Dio possa farci grandi
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26-09-2021 - Idee ristrette
I nostri pensieri e quelli di Dio
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19-09-2021 - Il rischio di non voler comprendere
Quando Gesù ci interpella sul mistero del peccato
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12-09-2021 - Chi è Gesù?...
Un mistero non accessibile alle sole forze umane
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05-09-2021 - Un caso di malattia incurabile
Che relazione c'è fra il sordomuto e noi?
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29-08-2021 - Osservare le regole per nascondere scomode verità
Da chi vogliamo essere salvati: dalle "regole" o da Gesù?
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22-08-2021 - Il rischio di abbandonare Gesù
Se non diventerete come i bambini...
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15-08-2021 - La Donna vestita di sole e il Drago rosso
Lo stridente contrasto da cui non conviene distogliere lo sguardo
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08-08-2021 - Quando l’uomo di Dio non ne può più…
Ciò che può accadere a ognuno di noi
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01-08-2021 - Come dall’Egitto alla Terra Promessa
"Fare" o "lasciarsi fare"?
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25-07-2021 - Il segno della moltiplicazione dei pani
Il pane prodotto dagli uomini e quello donato da Dio
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18-07-2021 - Come pecore senza pastore
Similitudine e diversità con la situazione attuale
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11-07-2021 - Perché esiste tutto ciò che esiste?
Un progetto folle
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07-07-2021 - L'inevitabile tempesta
Il grido di Pietro quando affonda
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04-07-2021 - Il profeta Ezechiele, Gesù e noi
Il profeta inviato a una genìa di ribelli...
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27-06-2021 - L'emorroissa e la figlia di Giàiro
Due episodi utili a comprendere ciò che stiamo vivendo
- ----- Anno B ↑ ---------
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03-01-2021 - Quando è nato Gesù?… Riflessioni affettive
Circola la voce che Gesù non sia nato il 25 dicembre!
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11-06-2020 - Dio punisce o non punisce?…
È più buono un Dio che punisce o un Dio che non punisce?
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09-08-2018 - Buona o cattiva Novella?!...
Perché ad annunciare Gesù si rischia la vita?...
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02-01-2018 - Pensieri sul Natale
Per Gesù, Giuseppe e Maria non c'è posto fra gli uomini...
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26-12-2017 - Auguri di Natale
Perché gioire a Natale?!... Perché Gesù nasce in una stalla?!...
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18-01-2017 - L'enfer c'est les autres
Se l'inferno sono gli altri è perché la possibilità dell'inferno è anche nel nostro cuore...
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07-02-2016 - Giustizia e Misericordia
Qual è la condizione necessaria per ottenere misericordia?...
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28-06-2015 - Il mistero della Sindone e noi...
Le vicende della nostra vita terrena lasciano impressi, come sulla Sindone, dei segni di difficile comprensione.
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28-06-2015 - Perché il vangelo non ci dice niente?!... (Gv 3, 16-21)
Benedetti o maledetti?!...
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02-10-2014 - Parabola dei chiamati a lavorare nella vigna (Mt 20, 1-16)
Sintesi - L'ingiustizia di Dio è la nostra fortuna!!!
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21-01-2013 - Fuga e lotta con Dio ... 2/2
Una via più lunga e una più breve ...
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18-11-2012 - Fuga e lotta con Dio ... 1/2
Chi è più credibile? ...
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16-07-2011 - Il gioco disonesto della menzogna
E' naturale credere vera qualsiasi affermazione, ma ...
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02-05-2011 - Credenti o creduloni?...
L'inevitabilità dell'atto di fede - Diventarte credibili
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03-03-2011 - Come nei romanzi gialli ...
Analogie con la ricerca della felicità
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Ultimo aggiornamento 09-01-2024
Meditazione sul libro di Giobbe (Capitoli: 1-42)
La santità di Giobbe - Un principio di giustizia violato - Le due fasi della prova di Giobbe - La protesta di Giobbe - Gli amici di Giobbe - L’inizio di una disputa infuocata - La paura di Dio - Come può essere giusto un uomo davanti a Dio? - Giobbe fa saltare i nervi ai suoi amici ...
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Il perdono che non può essere concesso (Gv 20, 22-23)
A chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete resteranno non rimessi - che cos'è il peccato? - scoperta di alcuni paradossi - l'abominio del peccato originale - l’appuntamento a cui non possiamo mancare
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La parabola dei talenti (Mt 25, 13-30 || Lc 19, 11-28) - IIa parte
Il bisogno di amare - poco e molto, storia in due tempi - le paure del servo malvagio - l’oscuramento della ragione - Dio non ci chiede più di quanto possiamo dare - chi è umile accetta di farsi aiutare - la possibilità della perdizione - tentativo di riflessione sull’inferno - come evitare la perdizione
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La parabola dei talenti (Mt 25, 13-30 || Lc 19, 11-28) - Ia parte
Un compito difficile - Ciò che non vorremmo sentire - Il rischio di un malinteso - Cosa si aspetta il padrone dai suoi servi - Il problema del vero bene dell’uomo - Prima il poco, poi il molto
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La parabola del ricco epulone e del povero Lazzaro
Cristo giudica il ricco malvagio - Un caso di impenitenza finale - Esame dei sentimenti del ricco - Il pensiero di Santa Caterina da Siena - La parabola nell’opera di Maria Valtorta - Più di un morto che risuscita...
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Le riche épulon et le pauvre Lazare
Le Christ juge le mauvais riche - Un cas d’impénitence finale - Examen des sentiments du riche - La pensée de Sainte Catherine de Sienne - La parabole dans l'œuvre de Maria Valtorta - Plus qu’un mort qui ressuscite...
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Come mai questo tempo non sapete valutarlo?
Difficoltà di valutare il senso del tempo - Un compito troppo difficile - L’invito inascoltato - L’inevitabile combattimento.
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Aprì loro la mente per comprendere le scritture
Non è così facile comprendere le Scritture - Il centro delle Scritture - Un progetto singolare - Non è una questione di belle parole.
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Come gli antichi profeti - L'osservazione di Marco - Senza vie di scampo - L'attacco - Il contrattacco - Sacerdoti, scribi e noi.
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Gesù esamina Pietro sull'amore
Le domande di Gesù - Le risposte di Pietro - Pietro abbandonato dal Signore - Nato per fare il capo - Teresina di Lisieux e don Divo Barsotti.
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Gli invitati al banchetto di nozze - 2
Il re cerca altri commensali - Un invito accolto con poco entusiasmo - Situazioni impossibili - Due volte indegni - Un pericolo mortale.
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Gli invitati al banchetto di nozze - 1
Un racconto paradossale e drammatico - Ci bastano le feste umane - Come si uccidono i messaggeri di Dio - Apparente ingiustizia.
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Quando Dio resiste alla preghiera ... (Lc 11, 5-13)
Non ho nulla da offrirgli - Un singolare amico - Non conosciamo noi stessi - Fatti per un altro mondo ...
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La parabola degli operai nella vigna (Mt 20, 1-16)
Difficoltà di comprendere un comportamento ingiusto - Ingiustizia che torna a nostro favore - Chi consola questa parabola.
Consapevole che le meditazioni proposte non sono che incerti balbettii, faccio appello alla carità del lettore perché vengano accolte con benevolenza. In fondo, davanti a Dio, siamo tutti dei bambini bisognosi di imparare a parlare l'unica lingua che si parli nel suo Regno, la lingua dell'amore.
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