Meditazioni sul Vangelo

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Med. br34

Il segno della moltiplicazione dei pani

Già nell’antica alleanza Dio educava il suo popolo con dei segni relativi a un nutrimento miracoloso. Il profeta Eliseo con venti pani d’orzo aveva sfamato cento persone. Gesù con cinque pani d’orzo e due pesci ne sfama cinquemila. L’evangelista Giovanni scrupolosamente precisa che i miracoli di Gesù sono dei “segni”. Un segno ha la funzione di orientare verso qualcos’altro, sarebbe quindi stolto rimanere fermi sul segno e non raggiungere ciò che il segno indica. Dobbiamo però riconoscere che, tanto o poco, tutti facciamo fatica a passare dalla realtà del segno alla realtà della cosa significata.

Il miracolo della moltiplicazione dei pani dice che Dio vuole nutrire gli uomini con un pane non comune, un pane che non è di questo mondo, un pane diverso da tutto ciò che il mondo può offrire. Gesù sa che mai il pane del mondo potrebbe saziarci, allora, attraverso dei segni, ci invita a nutrirci con il suo pane. In fondo, il fine che Gesù si propone con la moltiplicazione dei pani, è condurre l’uomo alla consapevolezza che Dio vuole dare come nutrimento sé stesso, e la cosa è enorme.

Infatti, perché il pane di Gesù possa nutrirci efficacemente dobbiamo accettare una trasformazione, dobbiamo lasciare a Dio la libertà di toglierci il gusto per tutto ciò che il mondo offre affinché possa crescere il gusto per il nutrimento che Lui dona. O ancora: dobbiamo accettare di diventare infelici secondo il mondo per diventare beati secondo Dio: beati i poveri, beati gli afflitti, beati i perseguitati, beati quelli che hanno fame e sete … Il programma è di ampio respiro, inizia nel tempo e finisce oltre il tempo, prevede trattamenti sconcertanti, fasi incomprensibili, sensazioni contraddittorie, alternanza di consolazioni e desolazioni; più saremo docili e certi delle capacità insuperabili di Colui che ha cura di noi, più riusciremo a comprendere che il traguardo verso cui siamo diretti è una gioia e una gloria inimmaginabili; più lasceremo fare il Signore secondo i suoi gusti, rinunciando ai nostri corti pensieri e alle nostre mormorazioni, meno tormentato e doloroso sarà il percorso.

Maria, che per prima si è nutrita del “Pane degli Angeli”, accresca in noi il desiderio del “Pane vivo” che attraverso lei è venuto nel mondo.

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Meditazioni  Info
  • Ultimo aggiornamento 09-01-2024

    Meditazione sul libro di Giobbe (Capitoli: 1-42)

    La santità di Giobbe - Un principio di giustizia violato - Le due fasi della prova di Giobbe - La protesta di Giobbe - Gli amici di Giobbe - L’inizio di una disputa infuocata - La paura di Dio - Come può essere giusto un uomo davanti a Dio? - Giobbe fa saltare i nervi ai suoi amici ...

  • Il perdono che non può essere concesso (Gv 20, 22-23)

    A chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete resteranno non rimessi - che cos'è il peccato? - scoperta di alcuni paradossi - l'abominio del peccato originale - l’appuntamento a cui non possiamo mancare

  • La parabola dei talenti (Mt 25, 13-30 || Lc 19, 11-28) - IIa parte

    Il bisogno di amare - poco e molto, storia in due tempi - le paure del servo malvagio - l’oscuramento della ragione - Dio non ci chiede più di quanto possiamo dare - chi è umile accetta di farsi aiutare - la possibilità della perdizione - tentativo di riflessione sull’inferno - come evitare la perdizione

  • La parabola dei talenti (Mt 25, 13-30 || Lc 19, 11-28) - Ia parte

    Un compito difficile - Ciò che non vorremmo sentire - Il rischio di un malinteso - Cosa si aspetta il padrone dai suoi servi - Il problema del vero bene dell’uomo - Prima il poco, poi il molto

  • La parabola del ricco epulone e del povero Lazzaro

    Cristo giudica il ricco malvagio - Un caso di impenitenza finale - Esame dei sentimenti del ricco - Il pensiero di Santa Caterina da Siena - La parabola nell’opera di Maria Valtorta - Più di un morto che risuscita...

  • Le riche épulon et le pauvre Lazare

    Le Christ juge le mauvais riche - Un cas d’impénitence finale - Examen des sentiments du riche - La pensée de Sainte Catherine de Sienne - La parabole dans l'œuvre de Maria Valtorta - Plus qu’un mort qui ressuscite...

  • Come mai questo tempo non sapete valutarlo?

    Difficoltà di valutare il senso del tempo - Un compito troppo difficile - L’invito inascoltato - L’inevitabile combattimento.

  • Aprì loro la mente per comprendere le scritture

    Non è così facile comprendere le Scritture - Il centro delle Scritture - Un progetto singolare - Non è una questione di belle parole.

  • Il fico maledetto

    Come gli antichi profeti - L'osservazione di Marco - Senza vie di scampo - L'attacco - Il contrattacco - Sacerdoti, scribi e noi.

  • Gesù esamina Pietro sull'amore

    Le domande di Gesù - Le risposte di Pietro - Pietro abbandonato dal Signore - Nato per fare il capo - Teresina di Lisieux e don Divo Barsotti.

  • Gli invitati al banchetto di nozze - 2

    Il re cerca altri commensali - Un invito accolto con poco entusiasmo - Situazioni impossibili - Due volte indegni - Un pericolo mortale.

  • Gli invitati al banchetto di nozze - 1

    Un racconto paradossale e drammatico - Ci bastano le feste umane - Come si uccidono i messaggeri di Dio - Apparente ingiustizia.

  • Quando Dio resiste alla preghiera ... (Lc 11, 5-13)

    Non ho nulla da offrirgli - Un singolare amico - Non conosciamo noi stessi - Fatti per un altro mondo ...

  • La parabola degli operai nella vigna (Mt 20, 1-16)

    Difficoltà  di comprendere un comportamento ingiusto - Ingiustizia che torna a nostro favore - Chi consola questa parabola.

Consapevole che le meditazioni proposte non sono che incerti balbettii, faccio appello alla carità  del lettore perché vengano accolte con benevolenza. In fondo, davanti a Dio, siamo tutti dei bambini bisognosi di imparare a parlare l'unica lingua che si parli nel suo Regno, la lingua dell'amore.

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