Meditazioni sul Vangelo

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Med. br37

La Donna vestita di sole e il Drago rosso

Al termine della vita terrena la Vergine Maria è stata assunta in Cielo in anima e corpo, e il suo approdo glorioso nella patria celeste dopo le tribolazioni dell'esilio, è per noi un motivo di sicura speranza. Nella vita presente non mancano i dolori, i pericoli, le lotte, le ferite... in una parola: un vasto assortimento di tribolazioni, ma queste non sono paragonabili alla gloria futura che dovrà  essere rivelata in noi (Rm 8, 18). Maria, che ora è Regina accanto al Re dei re e al Signore dei signori, ci assicura che quanti vorranno far parte del loro Regno avranno una sorte simile alla sua.

Considerare ciò che ci attende al termine della storia individuale e collettiva è quanto mai utile per poter reggere nel combattimento che precede la gloria, perché non si può entrare nella gloria senza prima combattere. Purtroppo, questo aspetto della vita cristiana è piuttosto trascurato e rimosso, ma chi non si esercita alla guerra e non si prepara alla battaglia, si illude di poter vivere in pace quando potenti eserciti stanno muovendo verso la sua città, rischia così spiacevoli sorprese e una clamorosa sconfitta. Il combattimento è fra Dio e Satana, il campo di battaglia è il nostro cuore e la posta in gioco è la vita eterna o la morte eterna; alla fine uno dei due schieramenti vincerà, e la nostra sorte seguirà  quella del Re a cui avremo scelto di allearci. La Sacra Scrittura a più riprese allude a questo combattimento: ad esempio, il salmista così prega: Benedetto il Signore che addestra le mie mani alla guerra, le mie dita alla battaglia (Sal 143, 1); e San Paolo precisa: La nostra battaglia non è contro la carne e il sangue, ma contro i Principati e le Potenze, contro i dominatori di questo mondo tenebroso, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti (Ef 6, 12); ancora più esplicitamente Giovanni, proprio nella lettura della festa dell'Assunta, accosta due segni: uno luminoso e rassicurante rappresentato dalla donna vestita di sole, l'altro tenebroso e inquietante rappresentato dall'enorme drago rosso con sette teste e dieci corna (Ap 12, 1-3). Questo drago poi, non è inattivo, ma le sue sette teste instancabilmente pensano come poter divorare colui che nasce dalla donna, ossia come distruggere tutto ciò che nasce dalla santità  di Maria, dalla santità  della Chiesa, dalla santità  di ogni anima. Il potere del drago è tale da riuscire a precipitare un terzo delle stelle del cielo nel fango della terra; per questo il Signore ci supplica: Vegliate e pregate, per non entrare in tentazione (Mt 26, 41). Ma noi, come gli apostoli, certi discorsi preferiamo non sentirli, allora, quando la potenza del drago si scatena, addormentati come siamo, lasciamo Gesù solo, fuggiamo e lo rinneghiamo; così Gesù, Maria e pochi altri rimangono soli a combattere gli orrori e le crudeltà  del drago.

I segni che rivelano l'azione di Satana sono la "menzogna" e la "morte"; allora, quando vediamo nazioni e continenti, continuamente inondati da menzogne spacciate per verità, quando vediamo moltitudini di anime disorientate, deboli, incapaci di riconoscere l'operare di poteri perversi e di opporsi alla loro tirannia, quando vediamo gli uomini indifferenti o ostili a Cristo, vuol dire che l'azione di Satana imperversa sulla faccia della terra, imperversa confondendo le menti con la menzogna, seminando morte nelle anime e nei corpi, proponendo salvatori che non sono Cristo. Ma più le sofferenze e gli orrori da attraversare sono grandi, più dobbiamo credere che Dio non li permetterebbe se non fosse in grado di offrirci qualcosa di immensamente più grande e più bello, ossia, ciò che occhio non vide, né orecchio udì, né mai è entrato in cuore di uomo (1Cor 2, 9); ce lo assicura Maria che, dopo il tremendo dolore che le ha trafitto il cuore ai piedi della Croce, ora, vestita di sole, regna per i secoli dei secoli. Inoltre, il dover attraversare molte tribolazioni in terra d'esilio, contribuirà  ad aumentare la nostra gioia quando giungeremo in Cielo; come chi, a lungo separato da una persona amata, gode immensamente quando può rivederla.

Gesù, con tutta la corte celeste, abbia pietà  di noi e non ci lasci dormire troppo a lungo, non permetta che siamo ingannati e manipolati dalle sofisticate arti dei dominatori di questo mondo tenebroso. Maria, che già  contempla Dio nell'atto di disperdere i superbi e abbattere i potenti dai troni, anticipi quanto più è possibile il trionfo del suo Cuore Immacolato.

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Consapevole che le meditazioni proposte non sono che incerti balbettii, faccio appello alla carità  del lettore perché vengano accolte con benevolenza. In fondo, davanti a Dio, siamo tutti dei bambini bisognosi di imparare a parlare l'unica lingua che si parli nel suo Regno, la lingua dell'amore.

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